ZONA D'OMBRA - UNA SCOMODA VERITA': WILL SMITH NEI PANNI DEL MEDICO CHE CON LA SUA SCOPERTA FECE TREMARE UNA DELLE ORGANIZZAZIONI PIÙ POTENTI DEL MONDO. UNA BATTAGLIA INDIMENTICABILE TRATTA DA UNA STORIA VERA
RECENSIONE - Dal 21 APRILE
"Sono sempre dalla parte delle gole profonde, di quelli che rivelano la verità, della gente che si scontra con il sistema, insomma, le storie di Davide contro Golia. L’idea che quest’uomo possa dire la verità, la nostra verità, la verità su di noi, su una cosa che amiamo, è poetica e sorprendente. Tutto quello che voleva fare era essere americano, dire la verità e lavorare bene".
Il regista e sceneggiatore Peter Landesman
Titolo in italiano: Zona d'ombra - Una scomoda verità
Titolo in lingua originale:
Concussion
Anno di produzione:
2015
Anno di uscita:
2016
Regia: Peter Landesman
Sceneggiatura:
Peter Landesman
Soggetto: Una battaglia indimenticabile tratta da una storia vera. Dall'articolo Game Brain di Peter Landesman e Jeanne Marie Laskas in "GQ".
Cast: Will Smith (Dr. Bennet Omalu) Gugu Mbatha-Raw (Prema Mutiso) Stephen Moyer (Dr. Ron Hamilton) Albert Brooks (Dr. Cyril Wecht) Alec Baldwin (Dr. Julian Bailes) Luke Wilson (Roger Goodell) Matthew Willig (Justin Strzelczyk) Eddie Marsan (Dr. Steven DeKosky) Adewale Akinnuoye-Agbaje (Dave Duerson) David Morse (Mike Webster) Hill Harper (Christopher Jones) Richard T. Jones (Andre Waters) Sara Lindsey (Gracie) Arliss Howard (Dr. Joseph Maroon) Mike O'Malley (Daniel Sullivan)
Musica: James Newton Howard
Costumi: Dayna Pink
Scenografia: David Crank
Fotografia: Salvatore Totino
Montaggio: William Goldenberg
Effetti Speciali: Norm Johnson
Makeup: Jacenda Burkett (direttrice); Christopher Patrick
Casting: Lindsay Graham e Mary Vernieu
Scheda film aggiornata al:
17 Maggio 2016
Sinossi:
IN BREVE:
Il film racconta la storia di Bennet Omalu, il neuropatologo che cercò in ogni modo di portare all'attenzione pubblica una sua importante scoperta: una malattia degenerativa del cervello che colpiva i giocatori di football vittime di ripetuti colpi subiti alla testa. Durante la sua ostinata ricerca, il medico tentò di smantellare lo status quo dell'ambiente sportivo che, per interessi politici ed economici, metteva consapevolmente a repentaglio la salute degli atleti.
SYNOPSIS:
Will Smith stars in a dramatic thriller based on the incredible true David vs. Goliath story of Dr. Bennet Omalu, the brilliant forensic neuropathologist who made the first discovery of CTE, a football-related brain trauma, in a pro player.
Will Smith stars in Concussion, a dramatic thriller based on the incredible true David vs. Goliath story of American immigrant Dr. Bennet Omalu, the brilliant forensic neuropathologist who made the first discovery of CTE, a football-related brain trauma, in a pro player and fought for the truth to be known. Omalu's emotional quest puts him at dangerous odds with one of the most powerful institutions in the world.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Ognuno nella vita ha le sue priorità. E' vero sul piano privato come su quello pubblico. Ma va da sè che su quello pubblico la risonanza e gli interessi di profitto politico ed economico assumano ben altre dimensioni. Non sempre benefiche. Anzi, direi che la maggior parte delle volte è vero esattamente il contrario. Esistono poi danni di svariata natura, ma quando il danno riguarda la salute delle persone, al punto da diventare una questione di vita o di morte, la materia diventa scottante tanto quanto i conflitti che genera - per fortuna! - tra chi vuole vederci chiaro togliendosi la fetta di prosciutto dagli occhi, poco importa se a detrimento del profitto economico, e chi, al contrario, a tutela delle proprie tasche, sacrifica volentieri vita e salute altrui.
Abbiamo già visto proprio al cinema, che spesso scarta dalla fiction per ispirarsi a realtà costituite da drammi clamorosi, esempi del
genere: dal The Constant Gardener-La cospirazione di Fernando Meirelles, per quel che atteneva a un episodio scandalo legato a case farmaceutiche, al famoso The Insider di Michael Mann legato ad una multinazionale del tabacco, che il The Concussion (Zona d'ombra - Una scomoda verità) di Peter Landesman cita testualmente nella sceneggiatura come precedente esemplare. Si raggiunge così ora un'altra area non meno pruriginosa. In quest'ultimo caso difatti, a finire sotto inchiesta c'è uno sport come il football, tanto iconico da essere riconosciuto come un vero status symbol del popolo americano.
Basato sull’articolo Game Brain scritto da Jeanne Marie Laskas, pubblicato da "GQ", The Concussion (Zona d'ombra) porta sotto i riflettori della celluloide l'incredibile battaglia condotta dal dottor Bennet Omalu (un Will Smith qui particolarmente a fuoco), immigrato negli Stati Uniti divenuto brillante neuropatologo forense. Uno che ha come obiettivo di vita svolgere al meglio il proprio lavoro, dividendosi tra autopsie
quotidiane per scoprire tutte le verità che ancora può rivelare un corpo morto, interrelate ricerche di laboratorio e testimonianze nei tribunali. Uno che nutre la scienza medica anche con un eccentrico, nobile rispetto per i deceduti, ai quali si rivolge come fossero ancora vivi, forse sulla scia di una fede religiosa che lo accompagna ovunque, non solo in chiesa. Un lavoro fatto di dedizione e spirito cristiano dell'accoglienza, altrimenti, su richiesta del parroco del luogo, Prema non si sarebbe ritrovata a vivere in casa sua. Il fatto che poi la loro convivenza si tramuti in qualcos'altro, avremmo potuto considerarlo buonista o mélo non fosse ispirato alla realtà. Ma stando così i fatti, c'è poco da arricciare il naso. C'è da arricciarlo piuttosto per quel che succede ad entrambi in coda all'importante scoperta sia in campo medico che sui risvolti di una verità scomoda, per l'appunto. Scomoda al punto da sollecitare
nella dirigenza della lega sportiva locale prima, e in una delle più potenti istituzioni del mondo dopo - medici compresi, in cui eccelle il ruolo double face di Alec Baldwin con il Dr. Julian Bailes - uno spietato contrattacco all'insegna di una sorta di guerra tra Davide e Golia. A lungo inutili sono stati gli sforzi del neuropatologo Bennet Omalu per portare all'attenzione pubblica la sconvolgente scoperta che una malattia degenerativa del cervello colpiva i giocatori di football, vittime di ripetuti colpi subiti alla testa. Inutili gli sforzi di un'ostinata ricerca, tanto quanto quelli per smantellare lo status quo di un ambiente sportivo, invischiato fino al collo - e questa non è affatto una sorpresa! - nella consueta matassa di interessi politici ed economici, in nome della quale si era (e si è) soliti mettere consapevolmente a repentaglio la salute degli atleti. Un vero e proprio scudo impenetrabile su
cui si può leggere incisa a caratteri cubitali l'ignobile diktat 'negare l'innegabile'.
Va da sé che il prezzo da pagare per una battaglia interminabile fino ai limiti della tolleranza umana per il Dott. Omalu sia stato altissimo e che qui, sulla celluloide come probabilmente nella vita, va ad intrecciarsi con la vicenda umana di un medico di colore immigrato con l'ideale di vedersi riconosciuti i raggiungimenti anche sul piano della legittima ambizione professionale, il che combacia con il riconoscimento della cittadinanza americana. Un'idea del tipo di ostacoli affrontati per aver voluto dimostrare e tener fede alla vera scoperta di una interrelazione tra la violenza di attacchi e contrattacchi tipici del football, responsabili di frequenti traumi cranici, e i gravissimi problemi neurologici al cervello postumi da questa derivati, tanto da condurre alla pazzia, ce la confeziona una tra le varie didascalie finali che molto classicamente congiunge la rievocazione in celluloide alla realtà
dei fatti: quanto deve essere stata lunga la battaglia del dottor Omalu se ha ottenuto la cittadinanza americana solo lo scorso anno?
Perle di sceneggiatura
Bibliografia:
Nota: Si ringraziano Warner Bros. Pictures e Marcello Bisceglie (QuattroZeroQuattro)