Soggetto: Dal romanzo The Beguiled di Thomas Cullinan. Remake de La notte brava del soldato Jonathan di Don Siegel.
PRELIMINARIA - Le origini del film:
Intrigata dalla storia del film del 1971, The Beguiled, diretto da Don Siegel e interpretato da Clint Eastwood, Geraldine Page, Elizabeth Hartman e Jo Ann Harris, Sofia Coppola voleva esplorare il tema delle donne isolate durante la Guerra Civile. Scrivendo l’adattamento cinematografico per il suo film, è tornata al libro per raccontare la storia dalla prospettiva dei personaggi femminili.
Effetti Speciali: Matthew Brady Harris (coordinatore)
Makeup: Mia Goff e Natalie Christine Johnson
Casting: Courtney Bright e Nicole Daniels
Scheda film aggiornata al:
10 Novembre 2024
Sinossi:
In Breve:
La storia si svolge in un collegio femminile al Sud, durante la Guerra di Secessione americana. Le giovani donne che ci vivono, protette dal mondo esterno, soccorrono un soldato nordista ferito e lo portano al riparo. Mentre gli offrono rifugio e curano le sue ferite, la casa viene invasa dalla tensione sessuale e da pericolose rivalità , e i tabù vengono infranti in un’imprevista serie di eventi.
Short Synopsis:
While imprisoned in a Confederate girls' boarding school, an injured Union soldier cons his way into each of the lonely women's hearts, causing them to turn on each other, and eventually, on him
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
"Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile... Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo". Chi l'avrebbe detto che il Signore fosse dotato di tanto minaccioso sarcasmo? Sulla Creazione non si scherza, ma dopo aver visto questo film penso che riuscirete a condividere la burla.
Come non rievocare Il giardino delle vergini suicide che ha portato la regista Sofia Coppola alla ribalta? L'isolamento di sorelle in una comunità di allora si traduce oggi con L'inganno in un'altra faccia dello stesso isolamento, vissuto questa volta da giovani donne di età diverse alloggiate in un collegio per signorine nel profondo Sud degli Stati Uniti, vale a dire nella Virginia all'altezza della Guerra di Secessione Americana (1864), in corso da un triennio. Se è vero che non si tratta di una storia del tutto inedita, ispirata
all'originale The Beguiled diretto da Don Siegel ed interpretato da Clint Eastwood nel 1971, è ancor più vero che inconsueto è il taglio inferto dalla Coppola alla sua nuova pellicola: uno sguardo insistito e paziente qui rivolto al tema delle donne isolate durante la Guerra Civile. Mentre dal libro a monte di entrambe le pellicole recupera il suo personale punto di vista, rivisitando la storia dalla prospettiva dei personaggi femminili.
Ci sono la Edwina di Kirsten Dunst (già diretta dalla stessa Coppola ne Il giardino delle vergini suicide e in Marie Antoinette), la Alicia di Elle Fanning (pure in Somewhere), la Miss Martha di Nicole Kidman ed altre ragazze più giovani. Ma non è un caso che la prima ad entrare in campo sia una giovane fanciulla simbolo apparente dell'innocenza più pura, in cerca di funghi nella boscaglia dei dintorni, da sempre allegoria dell'insidia e dell'imprevisto pericolo. Una neo Cappuccetto
L'universo femminile sembra dunque per la Coppola un inesauribile ed intrigante spazio di esplorazione: di sentimenti, di sensibilità , di emozioni, pescando in quel sottile sottofondo che distingue spesso e volentieri il pianeta donna da quello maschile. E qui in The Beguiled (L'inganno) ne tratteggia gli opposti, che per l'appunto si attraggono, in modo marcatamente sinuoso, sinistro e sibillino. Co-protagonista di tutto il film troneggia quell'aria sospesa che per
Figlia d'arte non solo di nome ma decisamente di fatto, la talentuosa Sofia, svezzata dall'ombra lunga di un padre prezioso quanto ingombrante come Francis Ford Coppola, si è aperta il proprio varco con raffinata delicatezza e un ampio raggio di sensibilità artistica nel senso più pieno del termine. Il suo thriller psicologico intriso di tutta
la tensione possibile necessitava dei suoi chiaroscuri, con ben più ombre che luci, rigorosamente a candela, e di tutte le provvidenziali suggestioni che la stessa arte poteva offrire, come ad esempio la tavolozza dei colori usata dal pittore John Singer Sargent per i suoi ritratti, o i dagherrotipi agli albori della fotografia cui è ricorso Philippe Le Sourd per l'opportuno effetto desaturante. L'estetica antichizzante da vecchio film scrive la grammatica del linguaggio dei corpi, dominante nella sceneggiatura di questo serpeggiante e serpentino 'inganno', consumato con impeccabile garbo femminile, e per di più in coda ad una costante ritualità , devota alla preghiera quotidiana.
Altre voci dal set:
La scenografa Ann Ross:
"E’ raro vedere una storia di donne durante la Guerra, una storia su come interagiscono l’una con l’altra; ne L’Inganno Sofia analizza sia il loro cameratismo che il loro isolamento"
Bibliografia:
Nota: Si ringraziano Universal Pictures International Italy e SwService