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    LA RAGAZZA DEL PUNK INNAMORATO

    Inedito in Italia - RECENSIONE in ANTEPRIMA - Da Cannes 70. e dal Biogram Film Festival 2017 - REGNO UNITO Dal 11 MAGGIO

    (How to Talk to Girls at Parties ; REGNO UNITO/USA 2017; Commedia musicale romantica Sci-Fi; 102'; Produz.: HanWay Films/Little Punk/See-Saw Films; Distribuz.: Cinema)

    Locandina italiana La ragazza del punk innamorato

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    Celluloid Portraits:



    Storyline

    Titolo in italiano: La ragazza del punk innamorato

    Titolo in lingua originale: How to Talk to Girls at Parties

    Anno di produzione: 2017

    Anno di uscita: 2018

    Regia: John Cameron Mitchell

    Sceneggiatura: John Cameron Mitchell e Philippa Goslett

    Soggetto: Tratto dal racconto di Neil Gaiman pubblicato nella raccolta "Fragile Things".

    Cast: Elle Fanning (Zan)
    Alex Sharp (Enn)
    Nicole Kidman (Regina Boadicea)
    Ruth Wilson (PT Stella)
    Matt Lucas (PT Wain)
    Stephen Campbell Moore (Discografico)
    Joanna Scanlan (Marion, mamma di Enn)
    Elarica Johnson (Dark Stella)
    Joey Ansah (PT Bob)
    Ethan Lawrence (John)
    Eloise Smyth (Savage Sue)
    Edward Petherbridge (PT First)
    Tom Brooke (PT Waldo)
    Alice Sanders (Spinning Jenny)
    Hebe Beardsall (Ari Up)

    Musica: Nico Muhly e Jamie Stewart

    Costumi: Sandy Powell

    Scenografia: Helen Scott

    Fotografia: Frank G. DeMarco

    Montaggio: Brian A. Kates

    Effetti Speciali: Scott McIntyre (supervisore)

    Casting: Douglas Aibel, Henry Russell Bergstein, Emily Jacobs e Karen Lindsay-Stewart

    Scheda film aggiornata al: 19 Novembre 2024

    Sinossi:

    In breve:

    Libera rivisitazione di Romeo e Giulietta con punk ed alieni in sostituzione dei Montecchi e dei Capuleti.

    Nella Londra dei tardi anni Settanta, sull'onda dei Sex Pistols, ogni adolescente vorrebbe essere punk. Enn non è da meno e, venuto a conoscenza di una festa particolare, decide di parteciparvi per divertimento e per incontrare alcune ragazze arrivate dall'America. I suoi occhi si posano subito sull'enigmatica Zan e tra i due è passione a prima vista. Ben presto, però, scoprirà che le ragazze non sono altro che alieni provenienti da un'altra galassia, inviate sulla Terra per la preparazione di un misterioso rito di passaggio.

    Storyline:

    An alien touring the galaxy breaks away from her group and meets two young inhabitants of the most dangerous place in the universe: the London suburb of Croydon.

    John Cameron Mitchell, director of the acclaimed films Hedwig and the Angry Inch and Shortbus takes us to an exotic and unusual world: suburban London in the late 70s. Under the spell of the Sex Pistols, every teenager in the country wants to be a punk, including our hopeless hero Enn. Hearing the local punk Queen Boadicea is throwing a party, Enn crashes the fun and discovers every horny boy's dream; gorgeous foreign exchange students. When he meets the enigmatic Zan, it's lust at first sight. But these girls have come a lot further than America. They are, in fact, aliens from another galaxy, sent to Earth to prepare for a mysterious rite of passage. When the dark secret behind the rite is revealed, our galaxy-crossed lover Enn must turn to Boadicea and her punk followers for help in order to save the alien he loves from certain death. The punks take on the aliens on the streets of London, and neither Enn nor Zan's universe will ever be the same again.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    Se lo si prendesse sul serio, sarebbe uno sgangherato film televisivo ‘new generation’, con generosa spruzzata di kitsch. Ma How to Talk to Girls at Parties (La ragazza del punk innamorato) si impone all’attenzione come un’allegoria avanguardista di John Cameron Mitchell, già di per sé ben poco ‘allineato’, attore, sceneggiatore, librettista e cantante statunitense, prima ancora che regista (Rabbit Hole). Allegoria che vorrebbe avanzare una critica al comportamento umano nei confronti dell’ambiente e via discorrendo, in versione punk, appunto. L’accidentale storia d’amore tra il giovane artista punk Enn (Alex Sharp) - fantasioso fumettista, disegnatore e soprattutto sognatore di una libertà ideale, per non dire utopica - e la curiosa aliena Zann (Elle Fanning) - stanca di ‘osservare’ senza partecipazione - suona quasi come un pretesto per innescare due opposti modi di vivere, in cui alla fine, con tutti i suoi difetti del caso, si propende a favore del genere

    umano.

    Certo che il cannibalismo dei genitori esercitato sui propri figli - c’è una sequenza di un horror naif raccapricciante che ne dà una più o meno esplicita dimostrazione - non è certo un fiore all’occhiello per la razza aliena in questione, seppure con le sue assurde motivazioni. Non lo è se non per la citazione, anch’essa allegorica, qui richiamata ad hoc da letteratura ed iconografia proprie del mondo antico. Ci viene in mente l’esempio più eclatante, della figura di Saturno che, per l’appunto, ha ispirato numerosi autori ed artisti nel corso dei secoli. Nei testi classici, come quelli di Virgilio e Ovidio, il dio dell’agricoltura è evocato come simbolo di prosperità e abbondanza. Nell’arte rinascimentale e barocca, Saturno appare in molte opere pittoriche e scultoree, spesso raffigurato mentre divora i suoi figli, come nell’iconica opera di Francisco Goya intitolata, appunto, Saturno che divora i suoi figli. Nel periodo romantico,

    poeti come John Keats e Percy Bysshe Shelley hanno menzionato Saturno nei loro versi, associandolo a temi di decadenza e perdita. Ecco, sembrano per l’appunto questi, i temi in campo ne La ragazza del punk innamorato.

    Detto questo, ci si chiede, in tutto questo baccanale pseudo-sci-fi, che cosa ci faccia Nicole Kidman come reclutatrice di talenti musicali (Regina Boadicea), ma - già protagonista nel Rabbit Hole di Mitchell - il suo cameo sa spalmarsi come miele sul pane del contesto generale che, ancora una volta, confida nell’Amore come unica ancora di salvezza, sia pure tra umano e aliena. Anzi, si direbbe che la loro progenie rappresenti un’ancora di salvezza per entrambe le specie. Il suggestivo e romantico finale fantasy, poi, sembra proporre la prospettiva ideale del reciproco, mutuo, soccorso, sull’onda del raddrizzamento delle rispettive ottiche, ognuna disarcionata dal cavallo dei propri errori. Peccato che sia una lezioncina all’acqua di rose, senza

    approfondimento alcuno, quasi al limite del vezzo decorativo, come gli stessi sogni di Enn/Sharp: una manciata di idee scialbate, scaturite da quelle sfere luminose e colorate, danzanti in un cielo stellato che non nega l’accesso a nessuno. Neppure a dei performer straniti - troneggiano scorci di teatro, video arte e musiche di varia estrazione contemporanea - di nuove ‘colonie extra mondo’ come questi, piovuti sulla Terra in avanscoperta. Ma questa non è certo un’idea inedita, anzi, odora di anticaglia riesumata dal baule-cornucopia dell’universo in celluloide più conosciuto! E’ semmai la riformulazione del ben noto concetto, ad osare: nella lingua avanguardista di una futuribile Babele immaginaria… ai confini della realtà e della fonte letteraria: il film è difatti tratto dall’antologia di racconti di Neil Gaiman pubblicata nella raccolta Fragile Things. Come parlare con le ragazze alle feste è per l’appunto tra gli ultimi di una serie di racconti e narra l’avventura

    di adolescenti londinesi capitati per sbaglio ad una strana festa dove incontrano bellissime ragazze, che si riveleranno però essere creature extraterrestri. Che dire?! Certamente un ottimo spunto per fantasticare!

    Riproduzione riservata © Copyright CELLULOID PORTRAITS

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    La ragazza del punk innamorato - trailer ufficiale (V.O.) - How to Talk to Girls at Parties

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