Beata ignoranza è un film diretto da Massimiliano Bruno, incentrato su due personaggi: Ernesto (Marco Giallini) e Filippo (Alessandro Gassman), un tempo migliori amici e ora estremamente divisi dal carattere e dalla forte personalità . Filippo è un professore giovanile e appassionato di tecnologia e social network, che ha sviluppato un proprio applicativo per insegnare la matematica agli studenti, mentre Ernesto è un professore all'antica, conservatore e cultore della classicità . Entrambi si ritrovano ad insegnare nella stessa struttura, difatti non riuscendo a convivere pacificamente, creano un grande scompiglio all'interno della scuola. Un giorno, giunge inaspettatamente presso l'istituto Nina (Teresa Romagnoli), una giovane ragazza che ha un forte legame con Ernesto e Filippo, la quale propone una sfida ai due: lo sradicamento dalle loro consuetudini, attraverso lo scambio delle abitudini. Ernesto deve informatizzarsi ed entrare attivamente nella rete dei social, mentre Filippo deve scollegarsi da ogni dispositivo tecnologico e dedicarsi ad attivitÃ
analogiche. Questo elemento scatena una serie di azioni che porteranno i protagonisti a scoprire meglio se stessi, cambiare stile di insegnamento e mutare tipo di approccio con le persone. Il tutto controllato e supervisionato da Nina che, per l'occasione, ha deciso di realizzare un documentario sul mutamento sociale di Ernesto
e Filippo e delle persone che li circondano.
La prima parte del film dal punto di vista stilistico è intrigante. Alessandro Gassman e Marco Giallini interagiscono con il pubblico come interlocutore consapevole, descrivendo la storia del loro personaggio in una sorta di video biografico che rompe le regole dello sguardo in camera tramutandola in un vero personaggio. Le scenografie si susseguono repentinamente trasformando le ambientazioni e le performance interpretative, nell'evidente rievocazione di atmosfere teatrali, con cambi scena all'interno di un'unica linea narrativa. Vi è una presenza molto forte di personaggi rappresentati in modo duale, come i tecnici Iris (Emanuela Fanelli) e
Nazi (Luca Angeletti), i trasgressivi Nina (Teresa Romagnoli) e Gianluca (Giuseppe Ragone), tutti ben connotati all'interno delle singole sequenze utili allo sviluppo di una storia efficace e ben strutturata. La tecnologia e l'influenza mediatica dei social nella vita di ogni singolo individuo fa da cornice ad una storia sentimentale tra donne e uomini, padri e figli, professori e alunni, attraverso uno stile leggero che richiama la classica commedia all'italiana, rapportata ad una ritmata modernità . Il film offre pure un'opportunità interpretativa a Teresa Romagnoli, alla sua prima apparizione
cinematografica che, pur faticando al fianco di un considerevole numero di attori più noti e navigati, riesce a raggiungere una buona intensità espressiva verso il finale del film, dimostrando una certa capacità , sicuramente da affinare con l'esperienza.
Il lungometraggio è girato con l'ausilio di macchine da presa digitali e di talune incursioni di telecamere digitali, utili allo sviluppo dell'inquadratura di meta cinema documentaristico, presenti
all'interno dello svolgimento delle azioni. Sono presenti anche effetti visivi elaborati per alcune sequenze, in particolare quelle dove la protagonista Marianna (Carolina Crescentini) è alle prese con un dialogo spirituale con Ernesto. Beata Ignoranza è un film che, incentrandosi sul rapporto tra una realtà tangibile ed una ambientazione virtuale, attraverso un rapporto generazionale affronta varie dualità , come pudicizia e libertà sessuale, o conformismo e trasgressione, adattatole ad un contesto volto all'istruzione scolastica liceale e giovanile. Un buon rapporto tra comicità , messaggio a carattere sociale ed intrattenimento, requisiti che molto probabilmente renderanno al film un ottimo successo.