Cinema sotto le stelle 2019 - RECENSIONE - Dal 4 Aprile
"A Hollywood, nella società, c'è una fortissima discriminazione dell'età avanzata, la
convinzione che a un certo punto ogni persona smetta di avere importanza. Al diavolo la società. Se credi di avere di un altro capitolo da scrivere, l'unico ostacolo da superare sono i tuoi freni mentali... È molto più facile mandare uno script in giro quando hai già il sì di Diane Keaton. Così lo abbiamo spedito a Jane e a Candice. Mary è stata la quarta, e con lei abbiamo chiuso il cerchio. Per fortuna si è trattato di tutte prime scelte. [...] Per gli attori, invece, la cosa interessante era che si trattava di colleghi con cui le quattro protagoniste volevano lavorare, ma anche che Don Johnson o Andy Garcia sono entrambi più giovani di Jane Fonda e Diane Keaton. Ci piaceva l'idea di giocare con lo stereotipo dell'età rovesciandone i termini".
Il regista, co-sceneggiatore e produttore Bill Holderman
(Book Club; USA 2018; Commedia; 103’; Produz.: Apartment Story e June Pictures; Distribuz.: BIM Distribuzione)
Joey Stromberg (Jared) Tommy Dewey (Chris) John Shartzer (Andrew)
Musica: Peter Nashel
Costumi: Shay Cunliffe
Scenografia: Rachel O'Toole
Fotografia: Andrew Dunn
Montaggio: Priscilla Nedd-Friendly
Makeup: David Forrest (direzione e make up per Candice Bergen); Lois Burwell (per Diane Keaton); Raqueli Dahan (per Mary Steenburgen); David DeLeon (per Jane Fonda);
Casting: Kerry Barden, Avy Kaufman e Paul Schnee
Scheda film aggiornata al:
03 Marzo 2023
Sinossi:
Quattro amiche non più giovani fanno parte di un club del libro nel quale condividono letture e si scambiano consigli. Diane è rimasta vedova dopo 40 anni di matrimonio; Vivian, nonostante l'eta, ancora si rifiutà di imbarcarsi in una relazione seria; Sharon è un giudice federale ritiratasi a vita privata dopo il divorzio; Carol ha un matrimonio saldo ma affievolito dalla routine. La lettura del best seller erotico Cinquanta sfumature di grigio sconvolge le vite sentimentali delle quattro donne, ciascuna alle prese con nuovi incontri o vecchi rapporti da ravvivare: Diane comincia una relazione con Mitchell; Vivian teme di innamorarsi della vecchia fiamma Arthur; Sharon si iscrive a una chat per appuntamenti; mentre Carol fa di tutto per spingere il marito a ritrovare la passione.
Synopsis:
Four lifelong friends have their lives forever changed after reading 50 Shades of Grey in their monthly book club.
Four longtime friends and book club members "Diane Keaton, Jane Fonda, Candice Bergen and Mary Steenburgen" have their lives upended when they aim to spice up their mundane routines by reading the provocative bestseller Fifty Shades of Grey. With newfound confidence, they each begin to come alive as exciting romances are ignited and old flames are rekindled. Through it all, the ladies inspire one other to make this next stage of their lives the best and steamiest thus far
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
“Tutto iniziò con quattro amiche e un libro…”
Il contrapposto salta agli occhi. Un regista come Bill Holderman alla sua opera prima, una sceneggiatrice e produttrice (Erin Simms) pure alla sua opera prima, e un cast stellare più che stagionato. Con simili pedine in campo sulla scacchiera basta lasciarle muovere. E tant’è, in questa riflessione sull’amore della terza età nel segno del non è mai troppo tardi per vivere davvero e come si vuole, per scelta. Riflessione declinata in commedia con la naturale tendenza – del tutto voluta – al caricaturale. Eppure, quella sorta di prologo introduttivo in cui la voice over presenta le protagoniste in campo mentre si alternano scatti fotografici in bianco e nero, e quei resumé di vita colorati in uno sguardo al passato - dal 1974 in poi - che profuma di affetto, quell’ironia semplice lasciata libera di agire facendosi largo tra qualche siparietto ‘piccante’ e qualche
gag, sia pure umoristicamente abbastanza tiepida, lascia trapelare una lezione di vita piccola e in qualche modo eccentrica ed esclusiva dei piani medio alti e persino altissimi, eppure, ma in qualche modo, riconducibili almeno nei paraggi del plausibile, se non proprio vero. E dal dietro le quinte di tanta esuberanza, giocosità un po’ sopra le righe, con troppi bicchieri di vino bianco in mano - praticamente ad ogni inquadratura o quasi! - e la scusa del ‘book club’ per mantenere viva quell’amicizia pluridecennale di una vita, spunta la solitudine e la rosa di paure dei numeri terzi: quattro amiche ormai nella fascia della terza età, appunto, con caratteri diversi tanto quanto le rispettive vite, che provano ad indossare ognuna la propria maschera quotidiana finché, pian pianino, non scivolano da sole verso lo stadio dell’Arlecchino pronto a confessarsi, e pure ad agire. Così, il libro del mese nel book club delle
attempate signore, le Cinquanta sfumature… nelle varie nuance che la trilogia letteraria più ‘populista’ del pianeta consenta, non sono altro che il buon pretesto per stimolare una reazione al conformismo verso il declino. E decidere di cogliere l’attimo e vivere - e vivere davvero! - finché c’è aria nei polmoni.
Ma veniamo alle protagoniste. Chi sono queste signore? Abbiamo l’effervescente e fantozziana Diane di Diane Keaton che scopriamo essere anche la voce narrante, vedova da un anno e con due figlie adulte iperprotettive al punto da soffocare la madre e farla sentire già con un piede nella fossa. Abbiamo la timorosa e rassegnata Sharon di Candice Bergen, che crede di doversi accontentare del prestigioso lavoro di Giudice Suprema, affiancata da una spesso letargica (per solidarietà?) gatta, pure Suprema ma solo di nome, mentre l’ex marito se la spassa in vacanza con le sciacquette ventenni. C’è poi la Carol di Mary Steenburgen,
caricaturalmente candida e per questo forse la più buffa, sposata con il Bruce di Craig T. Nelson (Poltergeist), più interessato alla sua moto che, al risveglio emotivo, per così dire, della moglie. Carina la citazione della macchina del tempo a carico di Carol, intendendo richiamare il ruolo di successo della stessa interprete, Mary Steenburgen, nel Ritorno al futuro di Robert Zemeckis. E poi c’è lei. L’ho lasciata per ultima perché è la più sorprendente da ogni punto di vista: ed è la Vivian di una Jane Fonda, stando all’anagrafe ultra ottantenne, che sembra aver fatto un patto con il diavolo, oltre che con il chirurgo plastico - la battuta della finzione sembra pura autoironia! - per come sembra aver fermato il tempo. Il fotomontaggio dell’inizio del film che le vede ritratte insieme nelle varie fasi di gioventù si rivela, al contrario, alquanto impietoso direi, in particolare per Candice Bergen, e
non solo per le diverse taglie in più. Ma nel film queste signore sono un quartetto affiatato di interpreti naturali. L’asso nella manica del film. Della controparte maschile, oltre al Bruce di Craig T. Nelson, compaiono: l’Arthur di Don Johnson come ex fiamma di ritorno per la Vivien di Jane Fonda, il George di Richard Dreyfuss - purtroppo risicato in una sorta di cameo allargato - pescato su Internet dalla Sharon di Candice Bergen, e il pilota di aerei Mitchell di Andy Garcia per la Diane di Diane Keaton, paradossalmente con il terrore di volare. Per Keaton e Garcia è questa la seconda volta insieme sul grande schermo dopo aver recitato come zia e nipote ne Il padrino – Parte III.
Come già in commedie fru fru del tipo E’ complicato di Nancy Meyers, con una Meryl Streep dal carattere imprevedibile e surreale, leggero come una piuma, anche Book Club –
Tutto può succedere si allinea su analoga lunghezza d’onda, assumendo, nell’occasione, tutta la caricaturale giocosità umorale tipicamente americana. E va da sé che nessuna rimarrà sola a lungo. Che poi il tutto possa esser scaturito da un libro come quello delle Cinquanta sfumature è discutibile. Ma di fatto non è neppure in discussione, è un bluff, uno scherzo, un lamo a specchio in cui prima di abboccare ci si può rispecchiare e dire che cosa si vede! L’anziana signora che vuole davvero gettare la spugna ed essere vittima e complice al contempo degli eventi o delle stesse convenzioni su cui auto spalmarsi o darsi una smossa, in un modo o nell’altro. E non per moda ma per scelta! Avere poi un riscontro delle proprie sensazioni grazie ad un’amicizia importante, può fare la differenza, ed è forse il solo elemento serio di questa sorta di farsa esistenziale. La farsa esistenziale tipica
di quell’America che non ama attardarsi troppo sul latte versato e che invece di fare le condoglianze alla vedova, chiede semmai con chi andrà a letto d’ora in poi. Insomma, lo spirito è questo, prendere o lasciare!
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)
trailer ufficiale:
clip 'L'imbarazzo in ufficio':
clip 'Il bagno nella fontata':
clip 'Flirt in aereo':
clip 'Voglio fare sesso':
clip 'La piccola blu':
clip 'Il libro':
featurette 'Diane Keaton e Andy Garcia' (sub ITA):