I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - Nomination alla 'Migliore Attrice in un Film Musicale o Commedia' (Michelle Pfeiffer) ai Golden Globes 2021 - Questa commedia dark del regista Azazel Jacobs (The Lovers) si ispira al famoso romanzo di Patrick deWitt, (autore di The Sisters Brothers) e vede protagonisti Michelle Pfeiffer e Lucas Hedges - dal 12 Febbraio Internet
Cast: Michelle Pfeiffer (Frances Price) Lucas Hedges (Malcolm Price) Valerie Mahaffey (Madame Reynard) Imogen Poots (Susan) Susan Coyne (Joan) Danielle Macdonald (Madeleine) Isaach De Bankolè (Julius) Daniel di Tomasso (Tom) Christine Lan (Sylvia) Tracy Letts (Franklin Price) (Voce)
Musica: Nicholas deWitt
Costumi: Jane Petrie
Scenografia: Jean-Andre Carriere
Fotografia: Tobias Datum
Montaggio: Hilda Rasula
Casting: Nicole Arbusto; Loïc Maldonado (direzione di casting francese)
Scheda film aggiornata al:
25 Gennaio 2022
Sinossi:
In breve:
Frances Price (Michelle Pfeiffer) è una vedova e madre possessiva, assediata da scandali e con una imminente bancarotta. Suo figlio ormai adulto, Malcolm (Lucas Hedges), non è d’aiuto, impantanato in una sorta di sindrome da Peter Pan. E poi c’è l’anziano gatto della famiglia, Frank, che Frances crede abbia lo spirito del suo defunto marito, un famigerato avvocato la cui macabra morte scandalistica ha reso Frances e Malcolm soci alla pari. I tre si dirigono a Parigi, dove le cose non vanno molto meglio per loro – in un modo molto divertente, ovviamente.
Short Synopsis:
An aging Manhattan socialite living on what's barely left of her inheritance moves to a small apartment in Paris with her son and cat
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Già il titolo originale è tutto un programma: French Exit fa difatti riferimento a una forma gergale che significa “andarsene senza pagare il contoâ€. Che poi, in seno al film stesso, risuona più come una metafora che come un dato di fatto. Se c’è una perla, in questa modesta, ma indubbiamente eccentrica, commedia dark, indicizzata in Italia come Fuga a Parigi, è lei: Michelle Pfeiffer (Nomination alla 'Migliore Attrice in un Film Musicale o Commedia' ai Golden Globes 2021) qui tradotta - peraltro molto plausibilmente - nell’ultrasessantenne Frances Price, vedova e madre possessiva, famosa in società per il suo comportamento irrazionalmente tanto disinvolto da generare scandalo. Signora alquanto snob che di punto in bianco da ricca proprietaria si riscopre in imminente bancarotta. L’opportunità della fuga a Parigi di cui sopra, le giunge dalla generosa proposta di un’amica, che le offre il suo appartamento sfitto. Ma c’è un figlio di
mezzo, un giovine in età scolare, il tiepido e slavato Malcom di Lucas Hedges, e il colloquio di Frances/Pfeiffer con il preside non è dei più concilianti. Può fare qualche differenza per lei? Si direbbe di no. E c’è poi un gatto, rigorosamente nero, visto chi rappresenta, ma neppure quello sarà un problema. Se Frances/Pfeiffer si mette in testa una cosa, non resta molto da discutere, così Malcom/Hedges non ha chance alcuna di cambiare le cose e si vede costretto a ‘liquidare’ sia la scuola che la fidanzata Susan (Imogen Poots) per seguire la madre a Parigi. Con la bancarotta non si scherza!
l’impalcatura dominante, fermamente ancorata ai dialoghi al chiuso di una stanza, a situazioni e personaggi più o meno esilaranti, più o meno surreali, tra farsa e dramma reale. Non si spiegherebbe altrimenti quella sorta di convention collettiva che, nel bel mezzo della storia, va in onda in quell’appartamento, location spartiacque di nodi da sciogliere, sia sul piano esistenziale dei convenuti, che sulle decisioni da prendere. C’è pure spazio per qualche seduta spiritica a cui appellarsi per chiarirsi meglio le idee e per discutere con il defunto marito, beh, diciamolo pure, trasferitosi nel corpo del gatto - almeno secondo le convinzioni di Frances e per auto dichiarata ammissione del marito stesso in una delle sedute - in rotta di collisione con lei al punto da darsi alla fuga. Pure lui!
La struttura semicircolare del film rivela alla fine quel poco di non detto che porta un po' di chiarore in un flusso
narrativo caotico ed affastellato di futili inciampi. Il che va a togliere libertà di respiro a questo affresco carico di ombre tanto quanto di ironia. Su tutto aleggia l’alito imperturbabile dell’amazzone protagonista, Michelle Pfeiffer, con la sua irriverente, disincantata e disillusa, Frances, che, a dispetto di tutto e di tutti, è ancora in forze per rubare la scena a chiunque. E’ lei il capitano della navigazione, con lei si salpa e si affrontano i marosi, con lei si approda a destinazione, laddove… non c’è più spazio per la commedia.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)