DONNE NEL MITO: ANNA MAGNANI A HOLLYWOOD di MARCO SPAGNOLI - INTERVISTA alla nipote e a sua volta attrice OLVIA MAGNANI (A cura dell'inviata ELISABETTA VILLAGGIO)
16/09/2013 -
OLIVIA MAGNANI a Venezia per il documentario DONNE NEL MITO: ANNA MAGNANI A HOLLYWOOD Scritto e diretto da Marco Spagnoli Durata 39’ - 70. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (28 agosto – 7 settembre 2013) - Venezia Classici
Gli anni a Hollywood della prima attrice italiana a vincere l’Oscar e la storia della sua grande amicizia con il commediografo Tennessee Williams
Venezia ricorda ANNA MAGNANI con l'interessante documentario di Marco Spagnoli che ha scelto di raccontare un periodo particolare, quello americano, quello meno conosciuto dell'attrice italiana. Infatti si racconta la sua vita nel mondo hollywoodiano dove era diventata parte
dello star system, era parte di quella comunità. La MAGNANI non era semplicemente andata a Hollywood per fare dei film ma si era perfettamente integrata con quella vita. La si vede con Marilyn, con Joan Crawford, con James Dean, con Tennessee William, l'unico che la chiama Nannarella. L'autore ha scelto la nipote Olivia per la voce narrante. Olivia, attrice dallo sguardo magnetico, non ha mai conosciuto la famosa nonna scomparsa due anni prima della sua nascita.
Olivia hai scoperto nuove cose di tua nonna grazie a questo documentario?
"In realtà no, ma ho capito quanto il pubblico, anche all'estero, la amasse
e questo mi ha decisamente emozionato".
Secondo te perché il pubblico era ed è ancora così attaccato a lei?
"Credo che la gente si identificasse molto nelle storie che lei raccontava. Anna portava in scena storie di uomini e donne mentre oggi i film non mettono più l'uomo al centro. Oggi il cinema e' un'industria, lo era anche allora ma si mettevano al centro i problemi quotidiani. Una volta c'erano delle sensibilità, delle anime, c'erano storie più nobili più importanti".
Tu non l'hai conosciuta personalmente. Cosa ti ha lasciato?
"Non l'ho conosciuta come nonna ma solo attraverso i racconti di mio padre e attraverso
quello che ho visto, nei suoi film, nelle fotografie, nei documentari su di lei. Mi ha trasmesso l'amore per l'Italia, era molto attaccata al suo paese. Anna era la più italiana tra le attrici. Trovo molto interessante che Marco abbia voluto raccontare questo periodo che è tra i meno conosciuti".
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