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IN BRUGES - LA COSCIENZA DELL'ASSASSINO: COLIN FARRELL E RALPH FIENNES IN UNA 'DARK COMEDY' AMBIENTATA NELLA 'VENEZIA DEL NORD'
"... quando sono stato lì per la prima volta, circa quattro anni fa, avevo delle sensazioni contrastanti sul posto. Ho iniziato a pensare a due personaggi che reagiscono a Bruges in maniera diversa e ho iniziato a metterli su carta, con dei luoghi specifici di Bruges che dovevano visitare, e con i quali dovevano interagire"
Il regista e sceneggiatore Martin McDonagh
(In Bruges GRAN BRETAGNA /BELGIO 2008; dark comedy; 107'; Produz.: Blueprint Pictures/Film4/Focus Features/Scion Films; Distribuz.: Focus Features/Mikado)
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Titolo in italiano: In Bruges - La coscienza dell'assassino
Titolo in lingua originale:
In Bruges
Anno di produzione:
2008
Anno di uscita:
2008
Regia: Martin McDonagh
Sceneggiatura:
Martin McDonagh
Cast: Colin Farrell (Ray) Ralph Fiennes (Harry) Brendan Gleeson (Ken) Elizabeth Berrington (Natalie) Clémence Poésy (Chole) Rudy Blomme (Venditore di biglietti) Olivier Bonjour (Regista cinematografico) Mark Donovan (Uomo sovrappeso) Ann Esley (Donna sovrappeso) Jean Mark Favorin (Poliziotto) Eric Godon (Yuri)
Musica: Carter Burwell
Costumi: Jany Temime
Scenografia: Michael CArlin
Fotografia: Eigil Bryld
Scheda film aggiornata al:
24 Novembre 2015
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Sinossi:
"In Bruges è stato girato nell’omonima cittadina belga, la località medievale meglio conservata del Paese, che è un punto di ritrovo per i viaggiatori di tutto il mondo. Ma per i killer a pagamento Ray (Colin Farrell) e Ken (Brendan Gleeson), potrebbe anche rappresentare la loro ultima meta. Un lavoro andato storto ha portato il loro boss londinese (Ralph Fiennes, due volte candidato agli Academy Award) ad ordinare ai due assassini, proprio prima del Natale, di recarsi nella storica città fiamminga per un paio di settimane ad aspettare che si calmino le acque.
Decisamente fuori posto nell’architettura gotica, nei canali e nelle strade con i sampietrini, i due killer riempiono le giornate facendo i turisti. Ray, ancora sconvolto per il bagno di sangue a Londra, odia il luogo, mentre Ken, che mantiene uno sguardo paterno sulle azioni spesso divertenti e profane di Ray, ritiene che la sua mente e la sua anima vengano addolcite dalla bellezza e dalla serenità della città . Ma più rimangono in attesa della chiamata di Harry, più la loro esperienza diventa surreale, mentre fanno degli strani incontri con la gente locale, i turisti, la violenta arte medievale, un attore americano nano (Jordan Prentice) che gira un film d’essai europeo, delle prostitute olandesi e una potenziale storia d’amore per Ray grazie a Chloë (Clémence Poésy), una ragazza
che sembra nascondere oscuri segreti. Quando finalmente arriva la chiamata di Harry, la vacanza di Ken e Ray diventa una lotta per la sopravvivenza degna di una dark comedy e dalle conseguenze sorprendenti dal punto di vista emotivo".
Dal >Press-Book< di In Bruges - La coscienza dell'assassino
Commento critico (a cura di ENRICA MANES)
È la Bruges che sembra uscita da una fiaba ad aprire lo scenario della commedia noir, con la voce fuori campo del mandante che, in un linguaggio spiccatamente colorito, introduce la presenza dei personaggi che passano dal Regno Unito alle Fiandre e getta i protagonisti in una situazione di statica attesa.
Da turisti visitano gallerie e chiese che suscitano in loro i macabri retroscena di un passato recente, riportano a brevi tratti un senso di colpa e di impotenza, di suggestione macabra che ritrovano nei quadri di Bruegel e Boch e in una città in cui loro sembrano i soli “Cattiviâ€, si apre ben presto un retroscena tutt’altro che fatato, dove dietro l’angolo, in ogni piazza, in ogni vicolo acciottolato, lungo ogni canale, si nasconde una sorpresa ed un evento inaspettato.
Dalla ragazza che spaccia droga alle troupe che girano film in città , all’ex fidanzato skinhead, al nano xenofobo, il |
regista con irriverente sarcasmo mette in scena gli stereotipi della società moderna attraverso un gioco che ha del paradosso e che fa sembrare i due “killer†protagonisti tanto piccoli rispetto al contesto in cui sono catapultati.
Si crea così una sorta di “teatrino noir†degli eventi concatenati e inaspettati, in cui nulla è lasciato al caso e in cui tensione e cinismo grottesco si alternano mentre la trama scorre veloce, apparentemente semplice ma infarcita da una fitta rete di eventi che attraverso lo spiccato e irriverente cinismo di ognuno dei protagonisti, si dipana secondo un ordine concentrico fino alla fine.
Il tutto veicolato dalla sapiente scelta del regista di giocare con il campo visivo della telecamera a 360 gradi e che di volta in volta si trova a destra, a sinistra, sopra i protagonisti, ma anche in soggettive di campo e contro campo che creano un raro esempio di gioco connotativo.
“Prima uccidi |
e poi guarda il panoramaâ€, sembra dire la morale, perché il cattivo è dietro l’angolo.
E così per puro paradosso Ray (Colin Farrell) diviene il “killer gentiluomo†che fa di tutto per salvare la vita dei bambini, e quando tenta di fuggire dalla vendetta del “Cattivo†per eccellenza, Harry (Ralph Fiennes), viene arrestato per aver oltraggiato il turista canadese che per caso ne ha seguito le tracce fin sul treno; poi viene salvato dalla ragazza che si è innamorata di lui mentre l’ex fidanzato skinhead si scopre essere il figlio di uno dei fornitori di armi di Harry.
Una tragica ironia noir che porta Ken (Brenda Gleeson), che sarebbe del tutto disposto a godersi la vita nella città che a lui appare veramente di fiaba, a rimanere invischiato in vendette non del tutto sue per salvare la vita del giovane amico e collega.
La città fantastica lo tradisce.
Cala la nebbia che di |
fatato ora non ha più nulla, e dalla torre panoramica si perde del tutto il panorama; lui non riuscirà a salvare il compagno ed amico mentre tutto il dramma si consuma nella notte, nella piazza, tra i tavolini dei bar al lume di candela, alla fievole luce fatata dei lampioni, davanti ad una folla astante che segue la violenza in maniera passiva, come fosse normale, senza alcun intervento, come fosse all’ordine del giorno e come nelle migliori trame di Tarantino.
Ed il giovane protagonista, Ray, corre la sua ultima corsa per le vie strette e acciottolate di quella città che non gli è mai piaciuta, lungo i canali, crivellato dai colpi del “Cattivoâ€, in un finale che svela con tragico sarcasmo il gioco dei ruoli.
Chi sia il “Killerâ€, il vero “Colpevoleâ€, non si sa più, perché la colpa passa da persona a persona, in una rete di equivoci, in quella città |
che di fatato non ha nulla e che trasforma il sogno in una notte che non ha nulla di diverso dal teatro di maschere di quell’ Ultimo Giudizio di Boch.
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Pressbook:
PRESSBOOK Completo in ITALIANO di IN BRUGES - LA COSCIENZA DELL ASSASSINO
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Galleria Fotografica:
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inbruges_US.mov
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