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    UNA SEPARAZIONE: UNA VITA 'CON IL FRENO TIRATO A MANO' IN PIENO IRAN DAL REGISTA DI 'ABOUT ELLY' ASGHAR FARHADI

    PREMIO OSCAR 2012 come 'MIGLIOR FILM STRANIERO' - VINCITORE ai GOLDEN GLOBES 2012 come 'MIGLIOR FILM STRANIERO' - BERLINALE 2011 - ORSO D'ORO al 'MIGLIOR FILM'; ORSO D'ARGENTO alla 'MIGLIORE INTERPRETAZIONE FEMMINILE' (Sareh Bayat, Sarina Farhadi, Leila Hatami); ORSO D'ARGENTO alla 'MIGLIORE INTERPRETAZIONE MASCHILE' (Peyman Moadi, Ali Asghar Shahbazi, Babak Karimi); Ecumenical Jury Prize; Peace Award College; FILM di APERTURA alla XII. edizione di ASIATICA FILM MEDIALE (Roma, 12-22-ottobre) RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Dal 21 OTTOBRE

    "Nei miei film, cerco di fornire una visione realistica e complessa dei miei personaggi maschili e femminili. Non so perché, ma le donne sembrano possedere una maggior forza di cambiare le cose. Forse è una scelta inconscia. Magari, in una società in cui le donne sono oppresse, anche gli uomini non possono vivere in pace. Attualmente in Iran sono le donne che si battono maggiormente per cercare di riottenere i diritti di cui sono state private. Hanno una resistenza e una determinazione maggiori. Anche se ci sono due donne al centro del film, sono donne che hanno compiuto delle scelte molto diverse nella vita. Entrambe hanno i loro segreti. Una è povera, con tutte le sue necessità. L’altra fa parte della classe media... Gli occidentali spesso hanno una visione limitata delle donne iraniane, che ritengono essere passive, chiuse in casa e lontane da ogni attività sociale. Forse alcune donne iraniane vivono così, ma per lo più sono attive nella società, magari anche in maniera più diretta degli uomini, nonostante le limitazioni a cui sono soggette. Questi due tipi di donne sono presenti nella pellicola, senza venire condannate o essere considerate delle eroine. Il confronto tra queste due donne non rappresenta il bene contro il male, ma due visioni del bene in conflitto. Ed è qui che, a mio avviso, nasce la tragedia moderna. C’è un conflitto tra queste due realtà positive e la mia speranza è che lo spettatore non riesca a decidere chi debba avere la meglio tra le due".
    Il regista e sceneggiatore Asghar Farhadi

    (Nader and Simin: a separation; IRAN 2011; Drammatico; 123'; Produz.: Asghar Farhadi; Distribuz.: Sacher Distribuzione)

    Locandina italiana Una separazione

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    See SHORT SYNOPSIS

    Titolo in italiano: Una separazione

    Titolo in lingua originale: Nader and Simin: a separation

    Anno di produzione: 2011

    Anno di uscita: 2011

    Regia: Asghar Farhadi

    Sceneggiatura: Asghar Farhadi

    Soggetto: PRELIMINARIA - Record assoluto e senza precedenti per un film iraniano:

    Uscito in Francia l’8 giugno il film ha avuto un’accoglienza assolutamente eccezionale. Uscito in 105 copie ha venduto 500.000 biglietti in meno di un mese. A metà luglio le copie in circolazione sono diventate 250 e presto i biglietti strappati avranno raggiunto quota 1.000.000. Si tratta di un record assoluto e senza precedenti per un film iraniano.

    Cast: Leila Hatami (Simin)
    Peyman Moaadi (Nader)
    Shahab Hosseini (Hodjat)
    Sareh Bayat (Razieh)
    Sarina Farhadi (Termeh)
    Babak Karimi (Giudice)
    Ali-Asghar Shahbazi (Padre di Nader)
    Shirin Yazdanbakhsh (Madre di Simin)
    Kimia Hosseini (Somayeh)
    Merila Zarei (Signorina Ghahraei)

    Musica: Sattar Oraki (musiche originali); Mohammad Reza Delpak (missaggio del suono; Reza Narimizadeh (montaggio del suono)

    Costumi: Keyvan Moghadam

    Scenografia: Keyvan Moghadam

    Fotografia: Mahmood Kalari

    Montaggio: Hayedeh Safiyari

    Makeup: Mehrdad Mirkiani

    Scheda film aggiornata al: 25 Novembre 2012

    Sinossi:

    IN BREVE:

    Nader e Simin hanno ottenuto il visto per lasciare l’Iran ma Nader si rifiuta di partire e abbandonare il padre affetto da Alzheimer. Simin intende chiedere il divorzio per partire lo stesso con la figlia Termeh e, nel frattempo, torna a vivere da sua madre. Nader deve assumere una giovane donna, Razieh, che possa prendersi cura del padre mentre lui lavora, ma non sa che la donna, molto religiosa, non solo è incinta ma sta anche lavorando senza il permesso del marito. Ben presto Nader si troverà coinvolto in una rete di bugie, manipolazioni e confronti, mentre la sua separazione va avanti e sua figlia deve scegliere da che parte stare e quale futuro avere...

    SHORT SYNOPSIS:

    A couple has to make a decision to leave Iran to better the life of their child or to stay and take care of a parent suffering from Alzheimers; however, the couple's marriage may end in divorce.

    Nader (Peyman Moaadi)and Simin (Leila Hatami) argue about living abroad. Simin prefers to live abroad to provide better opportunities for their only daughter, Termeh. However, Nader refuses to go because he thinks he must stay in Iran and take care of his father (Ali-Asghar Shahbazi), who suffers from Alzheimers. However, Simin is determined to get a divorce and leave the country with her daughter.

    Commento critico (a cura di ROSS DI GIOIA)

    Il matrimonio tra gli iraniani Nader e la moglie Simin è agli sgoccioli. A dare un’accelerata verso l’inevitabile divorzio è la decisione di Nader di non lasciare il Paese nonostante i due abbiano comunque ottenuto il permesso di espatrio per loro e la loro figlia undicenne. A renderlo titubante è il padre, affetto dal morbo di Alzheimer, che secondo Nader necessita della sua attenzione e delle cure di un figlio. Simin allora decide di andarsene e così lascia la casa coniugale e va a vivere con i suoi genitori mentre la figlia resta col padre. A questo punto Nader deve trovare qualcuno che badi al padre mentre lui è al lavoro. La prescelta è Razieh, che ha una figlia di cinque anni ed è incinta, la quale comunque lavora all’insaputa del marito. In un equilibrio pressoché impossibile da sostenere a lungo, tutto finisce per precipitare a seguito di un

    incidente domestico. Lo sfortunato evento trascinerà infatti Nader in una fitta ragnatela fatta di bugie e manipolazioni, mentre il divorzio con Simin diventa reale e sua figlia deve scegliere da che parte stare...

    Dopo essersi fatto conoscere e apprezzare per About Elly, il regista Asghar Faradhi conferma di possedere un talento da narratore capace di parlare alle platee di tutto il mondo. Dote da rimarcare se vieni dall’Iran e ti sei pure espresso in favore di Yafar Panahi, il cineasta condannato per attività contrarie al regime di Ahmadinejad. In considerazione di tutto questo, il talento di Faradhi è ancora più da apprezzare perché riesce ad esprimersi pur “controllato a vista†da una censura che non è - né sembra intenzionata a diventare - benevola verso chicchessia. Il regista quindi prende a pretesto un conflitto famigliare per porre una serie di domande che per la società iraniana d’oggi resta purtroppo ancora senza

    risposta. Asciutto, privo di orpelli cinematografici ma senza scadere nelle solite scorciatoie, Una separazione mette lo spettatore più intriso di attualità davanti ad una serie di quesiti di non poco conto. Il mondo del regista ci si schiude davanti agli occhi e chiedersi se espatriare o meno non è più una questione tanto banale (noi, da occidentali, risponderemmo “sì†senza tante esitazioni al posto loro).

    Più in generale è interessante notare come Faradhi giochi quasi a nascondino con la censura per quanto riguarda invece le figure femminili del film. Perché se è vero che il velo è onnipresente a nascondere il volto delle donne, sono quest’ultime a ricoprire il ruolo di motore dell’intera vicenda. Positive e volenterose, vivono la loro condizione femminile in una società maschilista e teocratica sfruttando a pieno le proprie doti, mentre gli uomini si trincerano dietro pregiudizi che di fatto li rendono ciechi di fronte alla realtà

    del mondo che li circonda. Il tutto sotto lo sguardo occhialuto, curioso e indagatore, di una ragazzina che diventa inevitabilmente lo specchio di una vita col freno a mano tirato.

    Bibliografia:

    Nota: Si ringraziano Valentina Guidi e Mario Locurcio.

    Pressbook:

    PRESSBOOK ITALIANO di UNA SEPARAZIONE

    Links:

    • Asghar Farhadi (Regista)

    • RIPRENDIMI: INTERVISTE a FRANCESCA NERI (produttrice), ANNA NEGRI (regista) e agli attori (Interviste)

    • TI AMERO' SEMPRE - INTERVISTA allo scrittore e regista PHILIPPE CLAUDEL (Interviste)

    • IL FIGLIO PIU' PICCOLO - INTERVISTA al regista, sceneggiatore e soggettista PUPI AVATI (Interviste)

    • UNA SEPARAZIONE - INTERVISTA al regista, sceneggiatore e produttore ASGHAR FARHADI (Interviste)

    • Una separazione (BLU-RAY + DVD)

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    Galleria Video:

    Una separazione - trailer

    Una separazione - clip 'Calcio Balilla' (versione originale sottotitolata)

    Una separazione - clip 'Padre e figlia' (versione originale sottotitolata)

    Una separazione - clip 'Dal giudice' (versione originale sottotitolata)

    Una separazione - spot

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