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BLING RING: NEL NUOVO FILM DI SOFIA COPPOLA, ISPIRATO AD UNA STORIA VERA, PROTAGONISTA UNA GANG DI TEENAGER
Dal 66. Festival del Cinema di CANNES - RECENSIONE ITALIANA IN ANTEPRIMA e PREVIEW in ENGLISH by SCOTT FOUNDAS (www.variety.com) - Dal 26 SETTEMBRE
"Mi ricordo di quando se n'è cominciato a parlare nelle news, ma all'epoca non ci avevo prestato molta attenzione. Poi, quando ho letto l'articolo, ho pensato che sembrava proprio la trama di un film. Era incredibile: ragazzi giovani e carini che facevano quelle brutte cose nel mondo agiato e scintillante delle star. Le loro dichiarazioni mi hanno molto colpita. Sembrava che non si rendessero conto di aver fatto qualcosa di veramente sbagliato e che fossero interessati soprattutto alla celebrità ottenuta grazie alle rapine. Tutta questa storia sembrava dire molto sulla nostra epoca e su come crescono i ragazzi nel mondo di Facebook e di Twitter".
La regista e sceneggiatrice Sofia Coppola
(The Bling Ring; USA 2013; Noir; 90'; Produz.: American Zoetrope/NALA Films in associazione con Pathé Distribution/Studio Canal/Tobis/Tohokushinsha Film; Distribuz.: Lucky Red)
See SHORT SYNOPSIS
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Titolo in italiano: Bling Ring
Titolo in lingua originale:
The Bling Ring
Anno di produzione:
2013
Anno di uscita:
2013
Regia: Sofia Coppola
Sceneggiatura:
Sofia Coppola
Soggetto: Ispirato ad una storia vera.
Cast: Katie Chang (Rebecca) Israel Broussard (Marc) Emma Watson (Nicki) Claire Julien (Chloe) Taissa Farmiga (Sam) Georgia Rock (Emily) Leslie Mann (La mamma di Nicki) Erin Daniels (Shannon) Nina Siemaszko (Detective Vegas) Maika Monroe (Ragazza da spiaggia) Halston Sage (Studentessa) Stacy Edwards (Debbie) Gavin Rossdale (Ricky) Brenda Koo (Sarah) Deidre Arrington (Avvocato di Chloe) Cast completo Joe Nieves (Poliziotto)
Costumi: Stacey Battat
Scenografia: Anne Ross
Fotografia: Christopher Blauvelt e Harris Savides
Montaggio: Sarah Flack
Effetti Speciali: David Peterson
Casting: Nicole Daniels e Courtney Sheinin
Scheda film aggiornata al:
12 Ottobre 2013
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Sinossi:
IN BREVE:
La storia ripercorre le vicende di una gang di teenager che fece parlare di sé per avere commesso una serie di furti a celebrità come Paris Hilton, Orlando Bloom e Lindsay Lohan dal 2008 al 2009.
SHORT SYNOPSIS:
Inspired by actual events, a group of fame-obsessed teenagers use the Internet to track celebrities' whereabouts in order to rob their homes.
Commento critico (a cura di ELISABETTA VILLAGGIO)
Tratto da una storia realmente accaduta Bling Ring, che significa anello vistoso e appariscente nello slang giovanile americano, e' il quinto film di Sofia Coppola. Ambientato nella Los Angeles di oggi un gruppo di adolescenti ricchi, viziati, annoiati e ossessionati dall’apparire, decide di saccheggiare le case dei loro miti, che poi sono personaggi come Paris Hilton o Lindsay Lohan. Così quasi per gioco provano una prima volta e si rendono conto che è un giochetto da bambini. I vips hollywoodiani quando partono lasciano tranquillamente le chiavi di casa, cioè delle meravigliose ville con piscina sulle colline di Los Angeles, sotto il tappetino davanti all'entrata e sotto il letto abbandonano scatole e valigette piene di gioielli e contanti! Insomma è come dire che tanta trascuratezza va in qualche modo punita. Inoltre, grazie ai social network, e' estremamente facile scoprire dove è una star, solitamente in giro per promuoversi o semplicemente per |
partecipare a una festa a Las Vegas. È altrettanto facile, sempre grazie a Facebook, trovare gli indirizzi privati. Così il tutto diventa un gioco appassionate. I ragazzi entrano facilmente nelle varie case perché è fin troppo facile, i vip lasciano sempre una finestra aperta e anche le chiavi della Porsche in bella vista vicino all'entrata come a dire: prendimi, prendimi! In un vortice di follia crescente i ragazzi vanno più volte a casa della Hilton che ha una stanza per le scarpe, che è troppo, e si prendono vestiti, gioielli, borse e ovviamente, scarpe, la vera passione delle ragazze. Le scene a casa della Hilton sono state girate nella sua vera dimora che è un trionfo del kitsch, del lusso sfrenato, dell’opulenza e dell’esagerazione e c’è una stanza solo per le scarpe che neanche il miglior negozio di New York potrebbe permettersi!
Rubare senza creare sospetti li fa sentire sempre |
più sicuri e spavaldi tanto che iniziano a vantarsi in giro delle loro imprese. Infatti a furia di dai e dai la polizia arriva a casa loro per arrestarli. Il processo diventa una specie di show dove i ladruncoli anziché pentirsi sfruttano l'occasione per diventare a loro volta quelle star che avevano derubato e che tanto avrebbero voluto essere. Bling Ring e' un film che non vuole dare giudizi ma solo osservare come un gruppo di teen ager che ha praticamente tutto e le porte aperte per una vita tranquilla da tutti i punti di vista, si trasformi in malviventi non per fame ma per noia, per falsi valori, per una ricerca ossessiva del marchio, del brand, dimostrando che l'unica cosa per loro importante sono gli accessori, quindi borse e scarpe firmate, vestitini all'ultima moda e occhialoni che fanno tanto sembrare dei divi. Musica molto presente e martellante a sottolineare |
la vacuità di un mondo solo superficiale dove contano solo i brand da mettersi addosso per sentirsi finalmente qualcuno. |
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Secondo commento critico (a cura di SCOTT FOUNDAS, www.variety.com)
When future generations want to understand how we lived at the dawn of the plugged-in, privacy-free, Paris Hilton-ized 21st century, there will likely be few films more instructive than “The Bling Ring.” A spiritual sequel of sorts to “The Social Network,” Sofia Coppola’s fact-based tale of the 2008-09 crime spree by a gang of enterprising SoCal teens targeting the homes of high-profile celebrities reps a return to more pop, accessible filmmaking for the “Lost in Translation” auteur following the austere “Somewhere” (which earned only $1.7 million domestically). Though it lacks the name cast and self-consciously outre style of another recent girls-gone-wild opus, “Spring Breakers,” this lively and fascinating pic should score well with its target hipster demo, delivering solid arthouse numbers for upstart distrib A24, which plans a June release Stateside.
Given her interest in little girls lost and the vacuousness of celebrity — from the age of Enlightenment to that |
of Facebook — it’s easy to understand Coppola’s attraction to the story of San Fernando Valley high schoolers who, fueled by ennui and technological smarts, stole upwards of $3 million in cash, clothes and designer swag from a raft of actors, models and reality stars. But where “Lost in Translation,” “Marie Antoinette” and “Somewhere” were all studies of desiccated privilege as seen from the inside looking out, “The Bling Ring” inverts the perspective, focusing on the young barbarians at the gate, drawn to glitter and glitz like Nathanael West’s locusts to the flame.
Indeed, while some may liken the pic’s characters to the masked marauders of both “Spring Breakers” and Michael Bay’s recent “Pain & Gain,” Coppola’s markedly less violent offenders don’t seek wealth so much as notoriety — a goal that has rarely seemed more attainable than in this age of Warholian decadence, where being famous for being famous |
is more desirable than being famous for anything else. So “The Bling Ring” traces an intriguing feedback loop of which it is knowingly a part: a movie that affords its subjects the very immortality they so aggressively sought.
Aside from character names, Coppola sticks rather closely to the facts as reported in Nancy Jo Sales’ 2010 Vanity Fair feature “The Suspects Wore Louboutins,” which came adorned with a glossy portrait photo of alleged “ring” member Alexis Neiers coyly drinking a Frappuccino, more than ready for her closeup. In that same spirit, the film smartly starts at the end of the story and works its way backward through the media prism, with various characters narrating their version of events to a Sales-like reporter. Pic remains similarly poker-faced throughout, sustaining a tone pitched somewhere between satire and grudging admiration, rarely tipping its hand in either direction.
In Coppola’s telling, Neiers becomes Nicki |
(Emma Watson), who, along, with younger sister Emily (Georgia Rock) and adopted sister/BFF Sam (Taissa Farmiga), is amusingly home-schooled by her mother (Leslie Mann) in lessons drawn from self-help bestseller “The Secret.” Meanwhile, across town at a remedial high school, shy new kid Mark (Israel Broussard) makes fast friends with Rebecca (Katie Chang), an Asian-American fashionista who shares his taste in life’s finer, trendier things. After graduation, she tells him, she hopes to attend Los Angeles’ Fashion Institute of Design, “where all the ‘Hills’ girls went.” He replies that, someday, he’d like to have his own “lifestyle brand.” Always adept at directing young performers, Coppola encourages fine work here from her cast of mostly newcomers, with Watson taking special relish in shedding her goody-two-shoes “Harry Potter” persona. Broussard also makes a strong impression as the wallflower with a yen for fuchsia stilettos.
The crime spree begins in earnest, when Mark |
and Rebecca rob the home of a vacationing classmate. But soon, with Nicki, Sam and occasional other accomplices along for the ride, they set their sights on bigger fish. First up: the estimable Ms. Hilton, whose various social-media accounts allow the burglars to track her like a tropical storm. When they know she’ll be away for a long evening, they strike her palatial Hollywood Hills pad, satellite photos from Google Earth indicating the best angle of approach. (The front-door key? Under the mat, of course.) In an especially delicious case of life imitating art imitating life, the real Hilton both cameos as herself and allowed Coppola to shoot inside her real home, the walls lined with gaudy artists’ renderings of the hotel heiress, the closets piled high with mountains of Prada and Miu Miu.
Raids on other similarly bejeweled palaces (including those of Orlando Bloom and Megan Fox) follow, aided by |
the surfeit of personal info available to anyone with an Internet connection. As in life, most of the victims either don’t report the crimes or don’t quite realize they’ve happened in the first place — including Hilton, who only catches on after the intruders make a rather brazen return visit. At no point do these haute-couture Robin Hoods take particular pains to conceal their identities, raising the notion that, on some level, they actually hope to be caught. Which leads to the biggest dilemma of them all: What to wear in court?
Working with her longtime collaborators — the late cinematographer Harris Savides (who became ill during production and was replaced by the equally gifted Christopher Blauvelt) and editor Sarah Flack — Coppola brings a distinct visual signature to each break-in, one a flurry of rapidly edited, closeup surveillance video, another (when the gang descends on reality star Audrina Partridge’s |
abode) a simple, elegant wide shot seen from a distant remove. The diverse but hip-hop-centric soundtrack, including cuts by Kanye West, Frank Ocean and Big K.R.I.T., rivals that of “The Great Gatsby” as Cannes’ liveliest. |
Bibliografia:
Nota: Si ringraziano Lucky Red (Alessandra Tieri) e Maria Rosaria Giampaglia (QuattroZeroQuattro)
Pressbook:
PRESSBOOK COMPLETO in ITALIANO di BLING RING
Links:
• BLING RING - INTERVISTA alla regista e sceneggiatrice SOFIA COPPOLA (Interviste)
• Bling Ring
(BLU-RAY + DVD)
Altri Links:
- Sito ufficiale
- Pagina Facebook
Galleria Fotografica:
Galleria Video:
Blig Ring - trailer 2
The Bling Ring - trailer
Blig Ring - trailer (versione originale) - The Bling Ring
Blig Ring - spot TV
Blig Ring - clip '5 minuti in anteprima'
Blig Ring - clip 'Nicki è diventata una Star'
Blig Ring - clip 'A Casa di Paris Hilton'
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