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    QUARTET: PER IL DEBUTTO ALLA REGIA, IL SETTANTACINQUENNE DUSTIN HOFFMAN HA INTAVOLATO UNA COMMEDIA PIENA DI HUMOUR, TENEREZZA, MALINCONIA, ECCENTRICITA', DOVE IL RAP SI MESCOLA CON MOZART E L'ARTE E LA MUSICA CURANO I DISASTRI E LE PAURE DELLA VECCHIAIA

    CELLULOIDPORTRAITS AWARD 2013: 'MENZIONE SPECIALE' (DUSTIN HOFFMAN) - Dal 30° Torino Film Festival (23 Novembre-1° Dicembre 2012) - RECENSIONE - Dal 24 GENNAIO

    "Iniziai a leggere il copione su un aereo e, appena lo finii, mia moglie mi guardò, mi vide in lacrime e mi chiese perché stessi piangendo. La mia risposta fu semplicemente, 'devi leggerlo'. Io non piango mai e sono un critico piuttosto severo!... Una volta qualcuno ha detto 'la vecchiaia non è divertente'. Man mano che il corpo invecchia, diventi più vulnerabile, ma io ho sempre creduto che l'anima possa espandersi. Ho quasi 75 anni e penso che possano capitarti tre cose se hai la fortuna di vivere così a lungo: maturi, regredisci o rimani uguale, che per me equivale a regredire. Ma è realmente possibile maturare... Billy Wilder diceva, 'Se vuoi dire la verità al pubblico, ti conviene farlo in modo divertente'. Ho scritto questa citazione sul mio copione e l'ho letta ogni singolo giorno. Nel cast c'è un trombettista che si chiama Ronnie Hughes, che ha più di 80 anni, e quando lo vedi soffiare nel suo strumento resti a bocca aperta. Mi ha detto che non gli capita spesso di lavorare perché nessuno lo chiama. Ma il suo dono, il suo talento e il suo spirito restano immutati... IL BACIO DI TOSCA mi ha fatto sentire in grado di cimentarmi con questa regia. L'ho recepito a un livello molto profondo. Mostra dei cantanti lirici che hanno calcato il palco della Scala e che, a distanza di 30 o 40 anni, si ritrovano in una casa di riposo. Volevo che i cantanti d'opera in pensione fossero il cuore di QUARTET".
    Il regista Dustin Hoffman

    "È un invito a sopravvivere e a sopravvivere con dignità. La vecchiaia può essere avvilente per qualcuno e spero non lo sia in questo film"
    L'autore della piece teatrale e sceneggiatore Ronald Harwood

    (Quartet; REGNO UNITO 2012; Dramedy; 95'; Produz.: Headline Pictures/BBC Films/DCM Productions/Finola Dwyer Productions; Distribuz.: BIM)

    Locandina italiana Quartet

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    Celluloid Portraits:



    See SHORT SYNOPSIS

    Titolo in italiano: Quartet

    Titolo in lingua originale: Quartet

    Anno di produzione: 2012

    Anno di uscita: 2013

    Regia: Dustin Hoffman

    Sceneggiatura: Ronald Harwood

    Soggetto: Da una piece di Ronald Harwood.

    PRELIMINARIA:

    La pièce teatrale QUARTET di Ronald Harwood è andata in scena per la prima volta nel 1999. Presentata da Michael Codron al Yvonne Arnaud Theatre di Guildford, dopo un'anteprima all'Albery Theatre nel West End, era interpretata, tra gli altri, da Alec McCowen nei panni di Reggie, Donald Sinden in quelli di Wilf, Stephanie Cole nel personaggio di Cissy e Angela Thorne in quello di Jean.

    I toccanti temi dell'arte che dà luce alla vita, delle tensioni e delle angosce dell'invecchiamento, della passione che anima l'universo della musica hanno affascinato il pubblico...

    Ronald Harwood ebbe l'ispirazione per il soggetto vedendo un documentario, IL BACIO DI TOSCA, uscito nel 1984, in cui il regista svizzero Daniel Schmid presentava al pubblico i residenti della Casa di Riposo per Musicisti di Milano, istituita nel 1896 dal compositore Giuseppe Verdi. Per Verdi fu motivo di grande vanto l'essere riuscito a far costruire una casa che accogliesse "i vecchi artisti di canto non favoriti dalla fortuna, o che non possedettero da giovani la virtù del risparmio...".

    Cast: Maggie Smith (Jean)
    Michael Gambon (Cedric)
    Billy Connolly (Wilf)
    Pauline Collins (Cissy)
    Tom Courtenay (Reginald)
    Sheridan Smith (Dr. Lucy Cogan)
    Luke Newberry (Simon)
    Trevor Peacock
    David Ryall
    Jumayn Hunter (Joey)
    Sarah Crowden
    Eline Powell (Angelique)
    Denis Khoroshko (Driver Tadek)
    Dame Gwyneth Jones (Ann Langley)
    Patricia Loveland (Letitia)

    Musica: Dario Marianelli

    Scenografia: Andrew McAlpine

    Fotografia: John de Borman

    Montaggio: Barney Pilling

    Effetti Speciali: Chris Reynolds (supervisore)

    Makeup: Beverley Binda (supervisore)

    Casting: Lucy Bevan

    Scheda film aggiornata al: 30 Dicembre 2013

    Sinossi:

    IN BREVE:

    A Beecham House l'atmosfera ferve l'eccitazione. Si è diffusa la voce che la residenza per musicisti e cantanti lirici in pensione presto accoglierà una nuova ospite che, a quanto si dice, è una diva famosa. Per Reginald Paget (Tom Courtenay), Wilfred Bond (Billy Connolly) e Cecily Robson (Pauline Collins) questo genere di chiacchiere non è una novità nella pettegola casa di riposo. Ma subiscono un vero shock quando scoprono che la nuova arrivata è niente meno che l'ex componente del loro quartetto di canto, Jean Horton (Maggie Smith). Jean aveva scelto di intraprendere una brillante carriera come solista, alimentando invidie che hanno finito con l'infrangere la loro amicizia e il suo matrimonio con Reggie, che reagisce molto male alla notizia del suo arrivo. Può lo scorrere del tempo sanare le antiche ferite? E riuscirà il leggendario quartetto a colmare le proprie divergenze in tempo per il concerto di gala di Beecham House?

    IN DETTAGLIO:

    La vita scorre tranquilla a Beecham House, residenza per musicisti e cantanti lirici in pensione, situata in un incantevole angolo nel cuore della campagna inglese. Come di consueto, gli ospiti della casa di riposo trascorrono il loro tempo impegnati nell'esercizio della loro più grande passione, la musica. Un pensionato inizia a suonare il Brindisi mentre, nella sua stanza, il soprano Anne Langley (Dame Gwyneth Jones) si scalda la voce. Cedric Livingston (Michael Gambon) finisce di imbellettarsi le guance prima di scegliere un caffetano dalla sua sterminata collezione, mentre Bobby Swanson batte il tempo con un piede mentre si stira una camicia.
    Tra gli altri residenti, anche tre dei quattro componenti del "quartetto" sono impegnati nelle loro faccende quotidiane: la contralto Cecily “Cissy” Robson (Pauline Collins) sta facendo un bagno nella piscina della villa, il baritono Wilfred “Wilf” Bond (Billy Connolly) si sta sottoponendo a una visita medica e il tenore Reginald “Reggie” Paget (Tom Courtenay) sta cantando il Brindisi, dirigendo contemporaneamente i musicisti.
    I pensionanti si riuniscono nella sala comune sotto l'occhio vigile di Cedric. Iniziano a provare il Brindisi, ma Cedric non è affatto divertito e ricorda a tutti i musicisti che manca solo un mese e mezzo all'importantissimo galà di Beecham House e sono lungi dall'essere pronti per un'esecuzione in pubblico.
    A colazione, Reggie ha un diverbio con Harry (David Ryall) e George (Trevor Peacock) mentre lotta per tenere un posto vicino alla finestra per Wilf al tavolo più in vista della sala. Quando Wilf arriva, si mette a flirtare con Angelique (Eline Powell), che gli offre un vasetto di marmellata di albicocche. Guardando fuori dalla finestra, notano la dottoressa Lucy Cogan (Sheridan Smith) che parla con l'autista di Beecham House, Tadek (Denis Khoroshko). Wilf ricorda a Reggie che è il giorno dell'arrivo di una nuova ospite. Quasi tutti sono convinti che si tratti di una diva: non mandano mai a prendere nessuno che non sia importante.
    Nella sua casa nel centro di Londra, Jean Horton (Maggie Smith) guarda fuori dalla finestra. All'esterno, Tadek sta caricando i suoi bagagli sul furgone. Lungo il tragitto, Jean prova un discorso, ma è preoccupata per le parole che vuole dire.
    Wilf passeggia nel parco della magione, passando accanto a pensionanti che stanno seduti al sole e giocano a croquet. Sulla terrazza, trova Reggie, che sta preparando una lezione, e Cissy. Mentre Wilf si lamenta con Reggie dei suoi irrefrenabili impulsi, Cissy ascolta il suo lettore CD e comunica ai due amici che sta ascoltando il loro quartetto che canta il RIGOLETTO. Wilf guarda il CD di Cissy, “Classic Recordings – Jean Horton canta Gilda, con Reginald Paget, Cecily Robson, Wilfred Bond nel RIGOLETTO” e rammenta la registrazione. La sveglia dell'orologio da polso di Reggie suona e lui ricorda a Cissy che è l'ora della riunione del comitato per il galà. Cissy corre via, dicendo a Reggie che è felice che sia tornato sano e salvo da Karachi. Wilf è confuso e Reggie gli spiega che il padre di Cissy era nell'esercito indiano. Entrambi concordano sul fatto che la sua mente sta peggiorando.
    Cissy entra in tutta fretta in soggiorno dove trova Cedric furente. Il divo solista Frank White ha dato forfait, le vendite dei biglietti sono crollate e se non troveranno il modo di rendere il concerto di gala un evento imperdibile rischiano di perdere per sempre Beecham House. Cedric incarica Cissy di chiedere a Reggie di cantare La donna è mobile, ma Cissy obietta che Reggie ha un problema con quella canzone. La conversazione è distratta dal rumore del furgone nel viale di accesso a Beecham House. È arrivata la nuova ospite e la dottoressa Cogan è pronta ad accoglierla. Cissy è la prima a rendersi conto di chi è...
    Jean Horton fa il suo ingresso a Beecham House. La dottoressa l'accompagna all'interno della residenza dove le mostra le varie sale. Jean non si scompone, ma poco dopo parte un giro di applausi dalla balconata sovrastante il grande androne. Jean fa un passo avanti e alza lo sguardo per guardare i pensionanti di Beecham House che l'accolgono con calore. Anne Langley, antica rivale di Jean, le riserva un sorriso indifferente.
    Intanto, Wilf e Reggie stanno giocando a croquet sul prato, ignari dello scompiglio all'interno della villa, e continuano a discutere della canzone che potrebbero interpretare al concerto di gala. Reggie suggerisce che il trio esegua IL BARBIERE, ma la conversazione si interrompe quando si accorge che Wilf sta barando. Cissy li raggiunge di corsa: sa chi è la nuova arrivata e assicura loro che resteranno di stucco. Proprio quando sta per rivelare il nome, ha un'amnesia. Cerca di ricordare il nome, comincia con la G... Gilda! Wilf capisce che si riferisce a Jean Horton. Reggie è paralizzato, sotto lo sguardo dei due amici. Getta a terra la mazza e si incammina con passo deciso.
    Nell'ufficio della dottoressa Cogan, Reggie è furibondo: avrebbe dovuto essere avvertito dell'arrivo di lei. Ma Lucy ribadisce che Jean aveva richiesto discrezione per evitare di attirare l'attenzione dei mezzi d'informazione. Reggie dichiara che dovrà trovare un altro luogo dove vivere, ma la dottoressa lo sollecita a restare, ricordandogli che deve anche tenere una lezione a un gruppo di studenti.
    Nella sala comune, i residenti trascorrono le ore giocando a canasta. Reggie non si fa vedere e la dottoressa Cogan è preoccupata. Jean è nella sua nuova camera a sistemare il suo giradischi e la collezione di album delle sue musiche. La dottoressa si reca a farle visita, ma Jean le risponde acida. Ritenendo opportuno lasciare a Jean il suo spazio, Lucy esce dalla sua stanza e va a bussare alla porta di Reggie, ma non ottiene risposta. Reggie è sul balcone e sta sbirciando nella stanza di Jean.
    Il mattino seguente, nella casa echeggiano le opere di Gilbert e Sullivan mentre la vita sembra scorrere come di consueto. Ma quando Wilf sale a trovare Reggie, si accorge che la sua stanza è vuota. Alla fine lo trova nello studio della dottoressa Cogan davanti al computer. Reggie non è in vena di parlare: si sta documentano sulla musica rap in vista della sua lezione. Nel frattempo, Cissy è andata a salutare la sua vecchia amica Jean. Insieme rivangano i bei tempi andati e Cissy ruba un pezzo di pane tostato della colazione di Jean che scoppia a ridere nel vedere che Cissy non è affatto cambiata.
    Gli studenti si presentano a Beecham House per assistere alla lezione di Reggie che inizia a parlare. Cissy accompagna Jean al piano di sotto dove vorrebbe partecipare a un corso di salsa, ma Jean la folgora con lo sguardo, decidendo che quella non è una casa di riposo, ma una gabbia di matti. Jean vede Bobby Swanson, che non sembra accorgersi di lei. Bobby ricorda a Cissy il galà e la donna spiega a Jean di cosa si tratta. Jean dichiara che lei non canta più. Vuole solo vedere Reggie e insieme a Cissy spia la sua lezione. Reggie sembra avere un talento naturale con i ragazzi. Quando costoro lo introducono all'hip hop, lui dichiara fiero che è come l'opera perché l'emozione si esprime attraverso la musica. Reggie vede Jean attraverso la porta, ma non gli importa. Mentre spiega ai giovani che il RIGOLETTO parla dell'infedeltà, Jean scappa via.
    Più tardi, Wilf va in cerca di Reggie. Dopo aver preso una bottiglia di whisky dal suo nascondiglio nella serra, si addentra nel bosco dove trova Reggie che contempla il paesaggio. Jean e Cissy passeggiando nello splendido parco di Beecham House, mentre i figli e i nipoti dei residenti arrivano in visita.
    Nel chiosco, dopo un bicchiere del whisky di Wilf, finalmente Reggie si confida: la vita da pensionato nella casa di riposo gli piace, ma l'arrivo di Jean ha riaperto vecchie ferite. Il naufragio della loro unione e l'ambizione di Jean lo hanno fatto soffrire profondamente. Wilf vede Jean e Cissy dirigersi verso il chiosco e Reggie pensa di andarsene. Il quartetto è riunito, ma Reggie non è pronto per il ricongiungimento. Jean si scusa per averlo ferito e sostiene che entrambi erano molto diversi allora. Bobby interviene all'improvviso, distraendo il gruppo, per avvertire Cissy che c'è una riunione di emergenza per il galà. Quando tutti si voltano, si accorgono che Reggie si è allontanato.
    Più tardi, Jean trova Reggie seduto in un banco della vicina chiesa. Le grida di andarsene, ma lei non si muove. Quando si rende conto di averla turbata, Reggie le porge il suo fazzoletto. Ora che l'atmosfera si è ammorbidita, i due iniziano a comunicare. Jean invita Reggie a perdonare il suo assurdo comportamento infantile del passato, ma Reggie non vuole riaprire le antiche ferite e prende atto che dovranno fare buon viso a cattivo gioco e sopportare di vivere sotto lo stesso tetto. Jean suggerisce un'altra idea: Reggie potrebbe cercare di perdonare e dimenticare. Il profumo della sua acqua di colonia le ricorda i bei vecchi tempi e appena lei allontana lo sguardo, Reggie non riesce a fare a meno di guardarla.
    Più tardi, nella sala comune, i giovani parenti di alcuni ospiti suonano per loro. Mentre il sole tramonta su Beecham House, Reggie fissa il paesaggio in lontananza.
    In uno splendido pomeriggio d'estate, Jean invita Reggie a fare una passeggiata. Conversano del passato mentre la musica satura l'aria: Reggie ammette di aver trascorso gli anni della loro separazione facendo di tutto per evitare di cantare insieme a lei e Jean confessa di non avere avuto alternative alla scelta di venire a Beecham House, avendo smesso di cantare per timore di diventare lo zimbello della stampa a causa delle sue ridotte capacità canore. Il momento di reciproca sincerità aiuta a rinsaldare la loro amicizia e per la prima volta dopo tanti anni riescono a parlarsi veramente e a riavvicinarsi.
    Al comitato di emergenza per il galà, Cedric è il solito bisbetico teatrale sopra le righe. Dice a Cissy di lasciar perdere di chiedere a Reggie di interpretare La donna è mobile. Gli è venuta un'idea migliore, se solo riuscisse a ricordarsi quale, e devono indire un'altra riunione di emergenza, a cui stavolta chiede partecipino anche Wilf e Reggie.
    La sera, Cedric convoca nella sala della musica Cissy, Wilf e Reggie e viene subito al punto: ora che si sono ritrovati tutti e quattro, vuole che il momento culminante del galà di Beecham House sia un'esecuzione del RIGOLETTO ad opera del quartetto. Cissy è al settimo cielo, ma Wilf sa che Reggie avrà bisogno di una vasta opera di convincimento. E Cissy è sicura che Jean non vorrà sentire ragioni. Cedric fa appello a tutto il suo fascino per incensare Reggie e convincerlo a prendere in considerazione la sua proposta. Dopo aver lanciato l'esca, Cedric si congeda. Reggie inizia a farsene una ragione e scrive un biglietto da consegnare a Jean che affida a Cissy.
    Il giorno seguente, Wilf chiede alla dottoressa Cogan un favore: concedere loro un'escursione serale affinché il quartetto possa andare a cena nel pub locale. Se riuscissero a persuadere Jean a cantare, il galà riuscirebbe a raccogliere fondi sufficienti per salvare Beecham House. La dottoressa accetta, ma non riesce a scacciare Wilf dal suo studio in tempo per impedire che costui si dedichi al suo passatempo preferito: fare il cascamorto con lei.
    Quella sera nella hall, mentre si apprestano ad uscire, Wilf spiega i dettagli del piano: fare ubriacare Jean per indurla ad accettare. Appena lei appare, splendida, o per usare le timide parole di Reggie “piuttosto in forma”, i quattro si dirigono al pub The Swan.
    Alla fine della cena sono tutti allegri e Wilf propone un brindisi per dare il benvenuto a Jean. Mentre si abbandonano ai ricordi, continuano a bere, ma Jean resta sobria. Quando sono tutti piuttosto brilli, Cissy si lascia sfuggire la proposta di Cedric e insieme a Wilf e Reggie cerca di persuadere Jean ad accettare. Ma i tre sono troppo ubriachi per dire le parole giuste e Jean è troppo lucida per cedere ai loro trucchi. Arrabbiata, si rifiuta di cantare con loro e lascia prontamente il ristorante. Quella stessa sera, sola nella sua stanza, Jean mette un disco sul suo grammofono: è una vecchia incisione di una sua esecuzione all'apice della carriera.
    Il giorno dopo a colazione Cissy, Reggie e Wilf curano i postumi della sbornia. Jean entra in sala da pranzo, li rimprovera aspramente per la loro messa in scena e inveisce contro Reggie, alzando i tacchi prima di dar loro il tempo di reagire. Più tardi, Cissy prova a portarle un mazzo di fiori, ma Jean reagisce in malo modo scagliandoglielo addosso cosicché Cissy, uscendo dalla sua camera, inciampa e cade rovinosamente.
    Cissy viene ricoverata nell'infermeria. Lotta per ricordare il nome di Reggie e passando in rassegna le sue cose riesce a rinfrescarsi la memoria. La dottoressa Cogan invita Reggie e Wilf ad uscire dalla stanza per permetterle di riposare e sul pianerottolo i due si imbattono in Jean che chiede notizie di Cissy e si accinge a farle visita. Ma Cissy si è addormentata e in infermeria Jean trova un altro vecchio amico e una sua vecchia fiamma: Frank White (Michael Byrne). Insieme ricordano la loro relazione e Jean confessa di essere mortificata per aver provocato la caduta di Cissy. Frank fa appello al suo buon cuore: Cissy desidera moltissimo che il quartetto torni a cantare e una loro esecuzione durante il galà gioverebbe a tutti. Jean prende in considerazione le sue parole.
    Il giorno seguente, Jean prepara alcuni pacchetti mentre Wilf e Reggie spiegano a Bobby che vorrebbero fare IL BARBIERE DI SIVIGLIA in trio con Cissy. Nobby (Ronnie Fox) consegna loro un biglietto da parte di Jean che vorrebbe vederli nella sua stanza. Quando arrivano, Jean si scusa per il suo spaventoso comportamento e offre loro dei doni: due CD del loro RIGOLETTO, ancor più preziosi perché firmati da lei, e un vasetto di marmellata di lime per Reggie. Reggie è colpito, ma Wilf non si lascia impressionare tanto facilmente.
    È sul punto di andarsene quando Cissy chiede a Jean se ha cambiato idea sul concerto di gala. Wilf si arrabbia per la motivazione che adduce al suo diniego: è stata una famosa diva e non vuole infangare il ricordo che la gente ha di lei. Wilf le grida che è sempre la solita, mentre Reggie le dice che anche se l'età ha cambiato loro la voce non ha la minima importanza. Cissy sottolinea il fatto che se si esibiranno in quartetto sottrarranno la posizione più importante in cartellone ad Anne Langley che ha deciso di eseguire la TOSCA, la specialità di Jean. Jean non può tollerare che il nome della rivale venga prima del suo e così si convince.
    Per la prima volta da suo arrivo, Jean cena a tavola insieme agli altri componenti del quartetto. Anne Langley non è felice di vederla e si domanda perché non voglia cantare un'aria da solista anziché esibirsi in coro. Jean assiste al canto Happy Birthday che gli ospiti intonano per Octavia e si unisce a loro.
    Il tempo scorre mentre il quartetto inizia le prove e combatte per portarle avanti mentre gli altri pensionanti e lo staff si dedicano alacremente alla preparazione delle altre esecuzioni e dei dettagli del galà.
    Gli invitati iniziano ad affluire a Beecham House per il concerto di gala. Tra essi, il gruppo di studenti di Reggie che è venuto a scoprire che cos'è un'opera. Dietro le quinte, nella sala comune, i residenti si affrettano ad indossare i rispettivi costumi e a prepararsi per il trucco. Jean è tornata indietro con gli anni, preoccupata per come sarà presentata e agitata in attesa di scoprire chi la truccherà.
    Pochi istanti prima dell'inizio del galà, la dottoressa Cogan tiene un commovente discorso, ringraziando Cedric per l'organizzazione della serata e ricordando al pubblico lo scopo della loro partecipazione: celebrare l'anniversario della nascita di Giuseppe Verdi e sostenere Beecham House. A nome di tutto lo staff, riconosce l'immenso debito di gratitudine che il personale ha nei confronti delle persone talentuose e ispiratrici di cui si prende cura.
    Si alza il sipario e appaiono i cantanti e i musicisti raggianti nei loro costumi. Nella sala scrosciano gli applausi e quando le acclamazioni si smorzano Bobby invita i musicisti a intonare l'introduzione al Brindisi. Inizia il canto.
    Mentre il nervosismo serpeggia nella sala comune, Anne Langley sale sul palco per eseguire l'aria Vissi d'arte dalla TOSCA. Per ascoltarla Jean azzarda una sbirciatina dalle quinte, prima di tornare nella sala e continuare la sua preparazione. Dopo Anne, è il turno di Lottie (Cynthia Morey), Norma (Nuala Willis) e Marion (Melodie Waddingham) che, indossando kimoni di fortuna, si esibiscono nell'ultimo coro dell'opera comica THE MIKADO di Gilbert e Sullivan, il classico Three Little Maids from School.
    Mentre l'aiuta a mettere i gioielli, Cissy domanda a Jean quanto tempo è stata sposata con Reggie. Solo nove ore, confessa la donna, malgrado fossero legati da più di un anno da un amore passionale quando lui l'aveva chiesta in sposa. Le nozze erano state posticipate a causa di un ingaggio di Jean alla Scala e durante il suo soggiorno a Milano Jean aveva avuto un flirt con un tenore italiano. Al suo ritorno a casa si erano sposati, ma all'arrivo nella suite della loro luna di miele, Jean aveva confessato a Reggie la relazione, piantandolo in asso e mandando a monte il matrimonio prima ancora che fosse iniziato. Ammette che è stato il più grande errore della sua vita e Cissy le ricorda che ha ancora molti anni davanti.
    George (Trevor Peacock), Harry (David Ryall), Tony (Ronnie Hughes) e Dave (Jack Honeyborne) terminano l'esecuzione di Underneath the Arches e si lanciano in un bis, Are You Havin’ Any Fun, con grande disappunto di Cedric. Mancano cinque minuti all'entrata in scena del quartetto e Jean cerca di fare entrare Cissy nel suo vestito, che è visibilmente troppo stretto. Cissy si accinge a farselo sistemare, ma all'improvviso annuncia che ha deciso di andarsene e augura bon voyage a Wilf e Reggie. I due uomini cercano di impedirle di interrompere il galà e davanti alla porta di ingresso Reggie prova a ricordarle che stanno per andare in scena. Jean adotta una tattica diversa e dice a Cissy che la sua nave non partirà prima di due settimane. E finalmente lei accetta di tornare sui suoi passi.
    Sul palco, il quartetto d'archi sta suonando il Minuetto mentre Cissy ancora lotta con il suo abito. Mentre il quartetto d'archi continua a suonare, Wilf propone a Jean di tentare di salire sul palco senza il bastone, reggendosi al braccio di Reggie, che ne sarebbe felicissimo. Jean è dubbiosa, ma Wilf le assicura che Reggie non ha mai smesso di amarla. Quando Jean incrocia lo sguardo di Reggie, lui le dice che è splendida e le propone di sposarsi. Jean è colta di sorpresa e pensa che lui stia scherzando. Reggie si avvia con passo svelto verso il palco.
    Il pubblico accoglie con grande entusiasmo il quartetto. Un istante prima dell'esecuzione, Jean chiede sussurrando a Reggie se dicesse sul serio. Quando lui glielo conferma, Jean risponde “D'accordo”. Mentre gli spettatori stanno ancora applaudendo, prende la mano di Jean e la stringe...


    SHORT SYNOPSIS:

    At a home for retired opera singers, the annual concert to celebrate Verdi's birthday is disrupted by the arrival of Jean, an eternal diva and the former wife of one of the residents.

    Cecily, Reggie and Wilfred are in a home for retired opera singers. Every year, on October 10, there is a concert to celebrate Verdi's birthday and they take part. Jean, who used to be married to Reggie, arrives at the home and disrupts their equilibrium. She still acts like a diva, but she refuses to sing. Still, the show must go on... and it does.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    IL DELICATO E POETICO PENTAGRAMMA IN CELLULOIDE DI DUSTIN HOFFMAN TRASFORMA UNA CASA DI RIPOSO IN UN TEATRO E LA VECCHIAIA IN UN INNO ALLA VITA, PERALTRO NON PRIVO DI ROMANTICISMO E DI HUMOUR A DISPETTO DELLE INEVITABILI 'MANCANZE' E DISAGI QUI MAI LASCIATI SENZA COMPENSAZIONI POSSIBILI. UNA SINFONIA DI RINTOCCHI - AUREA CON MAGGIE SMITH IN PUNTA DI DIAMANTE - CHE RIECHEGGIA COME UN VERO E PROPRIO ATTO DI AMORE IN CELLULOIDE, IN CUI IL DUSTIN ATTORE SI FONDE CON L'HOFFMAN REGISTA NEOFITA, IN UN'UNICA, SOTTILE ED ESTREMAMENTE RAFFINATA ESPRESSIONE ARTISTICA

    Non è da tutti intonare un inno alla vita (e all'arte che l'alimenta e la sostiene) passando per la vecchiaia. Dustin Hoffman c'è riuscito. E ha scelto di farlo attraverso una sorta di raffinata, sottile e sinuosa elegia che non dimentica la crudezza del realismo. Ma l'approccio di Dustin qui, con Quartet, al suo debutto alla regia, si mostra

    diametralmente opposto a quello di Michael Haneke in Amour che, di questa crudezza fa invece - magistralmente, certo - il perno della sua agghiacciante storia, in gran parte girata quasi in tempo reale. Anche Haneke ha scelto protagonisti legati al mondo della musica ma in seno alla loro età senile ha scoperto senza pudore il cuore della malattia e dell'inevitabile degrado. Al contrario, Hoffman, sui registri affini di vecchiaia e arte, ha svoltato in tutt'altra direzione. In omaggio alla musica classica, alla lirica e al teatro, con i suoi più illustri protagonisti - che non a caso sfilano ritratti in foto d'epoca in coppia con il loro interpreti in celluloide sui titoli di coda - sentendosi come una sorta di direttore d'orchestra a sua volta, ha deliberatamente concepito il film stesso come una partitura musicale, che la sensibilità del montatore Barney Pilling ha dotato di una ritmica ideale per un

    tenero inno alla vita, a dispetto degli inevitabili intoppi di senilità. E questo aspetto del montaggio, molto musicale e ritmico, non è certo un dettaglio di poco conto: è semplicemente la chiave di lettura di tutto il film, che procede, appunto, per rintocchi. Non è dunque di superficialità che si tratta bensì di tocco di stile: basta pensare alla profondità espressiva del Dustin Hoffman attore che qui trasuda dalle righe della sua regia, in un 'concept' d'arte che è unico. Sarebbe un grave errore fare una distinzione tra il Dustin attore e l'Hoffman regista, perché sono una cosa sola: la delicatezza e la poesia che traspaiono da Quartet non sono altro che l'anima dell'artista Dustin Hoffman. Delicatezza e poesia applicate alla realtà. Hoffman non è certo un visionario: sta a dimostrarlo ad esempio - uno tra i vari rintocchi - la sequenza che ritrae uno dei pensionati quando viene trasportato

    in barella d'urgenza in ospedale proprio mentre gli altri ospiti fanno colazione e la giovane dottoressa fa loro un discorso rassicurante cercando di evitare allarmismi. Delicatezza, appunto! E che dire delle punte più drammatiche in seno alla demenza senile di Cissy (Pauline Collins) con un altalenante diagramma di assenze-presenze di coscienza che caratterizzano l'inizio della malattia prima della degenerazione? (Degenerazione resa di contro protagonista assoluta nell'Amour di Haneke). Tra perdite di memoria, acciacchi e deragliamenti vari, tra rancori e rimpianti, nel Quartet di Dustin Hoffman ognuno reagisce come può.

    Quartet risuona come un atto d'amore fatto di profondo rispetto, di rara sensibilità, una sorta di romantica traslitterazione per dire che, fino a quando si è in tempo, non è mai troppo tardi per assaporare ogni goccia di linfa vitale, fatta di amicizia, di solidarietà, di compassione e - perché no? - di innamoramento. E questo atto di amore prende avvio

    fin dal primo fotogramma, con l'anziana e tremante pianista seduta in silenzio: l'essenza della vecchiaia e dell'arte, congiunte in un unico afflato, con cui il direttore della fotografia John de Borman ha inteso celebrare "la bellezza che c'è nella vecchiaia". Il primo di un sotteso e discreto tripudio di rintocchi cui non si sottrae neppure il finale, 'sfuggente' come da pentagramma, là dove si appunta la realizzazione dell'obiettivo 'galà' per la raccolta fondi a sostegno della loro stessa signorile casa di riposo (a ritrarre la Beecham House nel cuore della campagna inglese Hoffman ha selezionato Hedsor House, nel villaggio di Taplow, sito molto popolare per ricevimenti nuziali). Occasione unica che vede miracolosamente riunito di nuovo sul palcoscenico dopo quarant'anni, lo storico Quartetto. La performance, appena 'sbozzata', è di un'eleganza e di una raffinatezza superbe, perfettamente nelle corde dell'artista Dustin, ben navigato nelle acque più profonde del 'non detto' e del

    mai esibito compiutamente. Fosse stato uno scultore, Dustin Hoffman avrebbe rivestito la grandezza di Michelangelo Buonarroti nel suo 'non finito', quello che ha incontrato il suo climax nei celebri 'Prigioni', non a caso alcune delle sue opere espressivamente più potenti. L'accenno è dunque la grande forza di Quartet, il cenno a cadenze caratteriali, a certe puntigliosità o persino arroganti meschinità, irascibilità rabbiose o ingenuità infantili, orgogli feriti, nostalgie e rimpianti, magari rievocati nello specchio di uno sguardo perso nei sentieri della mente imboccati sull'onda di una certa aria musicale. Ma quel che riecheggia da Quartet è la spinta a non abbandonarsi ai propri fantasmi interiori, ancora più forti soprattutto nella terza età: finché c'è vita c'è tempo per rimediare, per ravvedersi, per assestare il tiro, per abbassare la guardia su atteggiamenti o sentimenti inutilmente ostili: In tal senso ci mostra la via la superba interprete Maggie Smith (autentica anima pulsante

    di Quartet) nei panni di Jean Horton, colei che approda di malavoglia alla casa di riposo e che sdegnosa, altezzosa, ex impavida 'carrierista' in e per la musica con la sindrome da palcoscenico, da pubblico e critica, malgrado la cisterna di amarezza di cui si nutre oramai ogni giorno, affronta una salutare parabola evolutiva esistenziale profonda che Dustin Hoffman valorizza in ogni istante, concedendosi un appunto tanto poetico quanto pungente: "Le opere d'arte sono di una solitudine infinita, niente può raggiungerla di meno dell'opinione di un critico"

    L'arte che incarna la vita e la vita che non sa essere tale senza l'arte. Di quanto sottile sia la linea rossa che divide la signorile casa di riposo da un vero e proprio teatro, di che cosa l'arte sia stata e continui ad essere per queste persone, grandi musicisti e/o cantanti lirici in pensione, può dare un'idea il primo ingresso nella casa della

    stessa Smith/Jean, subito a suo agio malgrado il malumore iniziale, di fronte al plateale applauso degli ospiti dalla balconata. Una sequenza emozionante che da sola apre le porte di un universo in cui la parola sarebbe solo un'impropria intrusione. Tra tanta delicatezza e poesia si insinua in Quartet un genere di romanticismo che sfiora l'amicizia e che, passando per il rintocco del reciproco scambio intergenerazionale attraverso l'arte (musica classica e rap) si rafforza sulla storia particolare di Jean (Smith) e Reginald-Reggie (Tom Courtenay), entrambi paradossalmente ad un giro di boa della loro vita privata proprio sul palcoscenico, in punta di un semplice sfioramento. Poteva essere altrimenti? Dustin Hoffman rintocca, sfuma e tace, sulle note sospese della sua prima elegia in celluloide.

    Bibliografia:

    Nota: Si ringraziano BIM Distribuzione e Silvia Palermo (QuattroZeroQuattro)

    Pressbook:

    PRESSBOOK in ITALIANO di QUARTET

    Links:

    • Dustin Hoffman (Regista)

    • Maggie Smith

    • Michael Gambon

    • Tom Courtenay

    • Billy Connolly

    • Pauline Collins

    • Sheridan Smith

    • Trevor Peacock

    • David Ryall

    • Eline Powell

    • INTERVISTA INEDITA AL REGISTA FABIO CARPI (A cura di MARCELLO CELLA) (Interviste)

    • INCONTRO DEGLI STUDENTI DEL DIPARTIMENTO DI STORIA DELLE ARTI DELL'UNIVERSITA' DI PISA COL REGISTA FABIO CARPI (A cura di MARCELLO CELLA) (Interviste)

    • LA MIGLIORE OFFERTA di GIUSEPPE TORNATORE - INTERVISTA al Maestro compositore ENNIO MORRICONE (Interviste)

    • TWO MOTHERS - INTERVISTA alla regista ANNE FONTAINE (Interviste)

    • A BIGGER SPLASH - INTERVISTA al regista LUCA GUADAGNINO (A cura dell'inviata ELISABETTA VILLAGGIO) (Interviste)

    • QUARTET: IL FILM D'ESORDIO ALLA REGIA DI DUSTIN HOFFMAN IN ANTEPRIMA AL 30° TORINO FILM FESTIVAL (FILM D'APERTURA il 23 Novembre 2012 all'Auditorium 'Giovanni Agnelli). Al Cinema nel 2013 distribuito da BIM (Anteprime)

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    Galleria Video:

    Quartet - trailer

    Quartet - trailer (versione originale)

    Quartet - clip 'L'arrivo di una stella'

    Quartet - clip 'Un'idea meravigliosa'

    Quartet - clip 'Il compleanno di Verdi'

    Quartet - clip 'Troppo champagne'

    Quartet - clip 'Le gioie della terza età'

    Quartet - clip 'La vecchiaia non è roba da femminucce'

    Quartet - featurette 'Gli artisti di Beecham House' (versione originale sottotitolata)

    Quartet - featurette 'Benvenuti a Beecham House' (versione originale sottotitolata)

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