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    I SEGRETI DI OSAGE COUNTY - NELLA FAMIGLIA WESTON, IN CRISI DOPO LA MORTE DEL PATRIARCA, MERYL STREEP, JULIA ROBERTS, EWAN MCGREGOR E CHRIS COOPER

    RECENSIONE - VINCITORE del Capri Ensemble Cast Award 2013 - Dal 30 GENNAIO

    "La commedia, che ha vinto numerosi premi, si inscrive in una meravigliosa linea di continuità con una serie di tradizioni letterarie americane che si ritrovano sia nel teatro sia nel cinema e che mi hanno fortemente attratto. Tuttavia, l'elemento più importante per me è che parla della famiglia, dei modi in cui ridiamo insieme mentre viviamo una tragedia e dei modi in cui ci feriamo e ci sosteniamo reciprocamente. È una storia molto umana e molto bella e, a tratti, anche molto divertente. Sono rimasto incantato dalle situazioni che mi hanno fatto riflettere sui modi in cui i componenti di una famiglia, anche se non specificamente la mia, interagiscono. È un aspetto che ho subito colto quando ho visto la commedia a Broadway. In seguito ho notato che tutti quelli che mi stavano intorno parlavano di come lo spettacolo li avesse indotti a riflettere sulla loro famiglia, di come un personaggio avesse ricordato a uno il fratello, a un altro la madre… Non in senso letterale, ma perché c'è qualcosa di profondamente autentico in quello che Tracy ha scritto ed è questo il fascino che il materiale esercita su noi tutti".
    Il regista John Wells

    (August: Osage County; USA 2013; dramedy; 121'; Produz.: Jean Doumanian Productions; Distribuz.: BIM)

    Locandina italiana I segreti di Osage County

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    See SHORT SYNOPSIS

    Titolo in italiano: I segreti di Osage County

    Titolo in lingua originale: August: Osage County

    Anno di produzione: 2013

    Anno di uscita: 2014

    Regia: John Wells

    Sceneggiatura: Tracy Letts

    Soggetto: Tratto dal best seller di Tracy Letts vincitore del premio Pulitzer Agosto, foto di famiglia, pubblicato in Italia da BUR Rizzoli.

    PRELIMINARIA - L'ORIGINE TEATRALE

    L'omonima pièce teatrale di Tracy Letts, da cui il film è tratto, ha vinto il Premio Pulitzer ed è andata in scena per la prima volta sul palco del leggendario Steppenwolf Theatre di Chicago nell'estate del 2007, prima di esordire a Broadway nel dicembre dello stesso anno. Le rappresentazioni sono continuate con successo in una tournée internazionale e nel 2008 la pièce ha vinto cinque Tony Awards, tra cui quello per la Miglior Commedia.

    Dal TEATRO al GRANDE SCHERMO:

    Di scena la famiglia Weston che si ritrova dopo il suicidio del padre (Sam Shepard). Nel cast Meryl Streep, la madre-matriarca Violet, e le tre figlie Julia Roberts, Juliette Lewis e Julianne Nicholson.

    Cast: Meryl Streep (Violet Weston)
    Benedict Cumberbatch ('Little' Charles Aiken)
    Ewan McGregor (Bill Fordham)
    Abigail Breslin (Jean Fordham)
    Julia Roberts (Barbara Weston)
    Chris Cooper (Charles Aiken)
    Juliette Lewis (Karen Weston)
    Dermot Mulroney (Steve)
    Sam Shepard (Beverly Weston)
    Margo Martindale (Mattie Fae Aiken)
    Julianne Nicholson (Ivy Weston)
    Misty Upham (Johnna)
    Newell Alexander (Dr. Burke)
    Will Coffey (Sceriffo)
    J. Alan Davidson (giovane soldato)

    Musica: Gustavo Santaolalla

    Costumi: Cindy Evans

    Scenografia: David Gropman

    Fotografia: Adriano Goldman

    Montaggio: Stephen Mirrione

    Casting: Kerry Barden e Paul Schnee

    Scheda film aggiornata al: 20 Febbraio 2014

    Sinossi:

    IN BREVE:

    Storia del potente e corrotto clan familiare dei Wetson. In una notte d'estate il capofamiglia scompare, lasciando i membri della famiglia, non privi di sottesi segreti e rancori, assillati da interrogativi, misteri e sentimenti contrastanti.

    Mentre Violet (Meryl Streep) è una donna difficile e rancorosa, oltre che tossicodipendente, Barbara (Julia Roberts), la maggiore di tre sorelle, è in piena crisi matrimoniale a causa del tradimento del marito con una studentessa.

    SHORT SYNOPSIS:

    The Weston family overcomes certain differences when their drug-addicted patriarch goes missing.

    A look at the lives of the strong-willed women of the Weston family, whose paths have diverged until a family crisis brings them back to the Oklahoma house they grew up in, and to the dysfunctional woman who raised them.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    CASA DOLCE CASA! PARENTI SERPENTI ANCHE IN OKLAOMA NEL DRAMMA CORALE A PREDOMINANZA FEMMINILE CHE DALLA PIECE TEATRALE DI TRACY LETTS MIGRA SUL GRANDE SCHERMO PER LA REGIA DI JOHN WELLS. UN AFFRESCO FAMILIARE GROTTESCO, CINICO, UMORALE AL FIELE, TRA SEGRETI SEPPELLITI SOTTO LE CENERI DELLA MENZOGNA, DALL'EQUILIBRIO SOLIDO QUANTO UN CASTELLO DI CARTE SULLA SABBIA IN UNA GIORNATA DI VENTO. MERYL STREEP MATRIARCA DA OSCAR, DUETTA FACENDO SCINTILLE CON LA FIGLIA JULIA ROBERTS, MAI COSÌ INTENSAMENTE TORMENTATA.

    Il cinema abbraccia il teatro. Ancora una volta, come sempre più spesso succede. E la casa diventa il palcoscenico elettivo di dialettiche familiari, come dire, particolarmente interessanti. Dialettiche che, poste sotto i riflettori, non solo diventano protagoniste, ma si svelano dal profondo della loro anima, lasciandosi percorrere e scoprire in tutta la portata di umana sofferenza, di rancore, ma anche di amore: un amore ancora pulsante sotto pelle, sia pure tradotto nelle mille

    lingue e dialetti che l'umana specie conosce, inclusi gli accenti e gli apostrofi più amari, intinti nel fiele del cinismo, della disillusione e disaffezione, della vendetta, o persino di bieche pulsioni più animali che umane. Così, come già il Carnage di Roman Polanski, anche I segreti di Osage County di John Wells - E.R. medici in prima linea, qui alla sua seconda prova da regista per il grande schermo dopo The Company Men - registra i propri natali nell'alcova teatrale. La nota piéce August: Osage County di Tracy Letts (Premio Pulitzer 2008, anche attore, ma soprattutto autore di teatro e cinema, come attestano i due precedenti Bug-La paranoia è contagiosa e killer Joe tradotti per il grande schermo da William Friedkin) fa da apripista alla versione cinematografica di Wells, glorificata dall'autorialità dello stesso Letts che ne ha firmato la sceneggiatura.

    Sarà per questo che I segreti di Osage County di Wells

    mantiene sul grande schermo il respiro teatrale cadenzato nel testo scritto dallo stesso Letts nella commedia Agosto, foto di famiglia, ricalcato dall'intimità condivisa nella casa matriarcale da una famiglia allargata sui confini di un parentado molto prossimo, eccezionalmente riunita per sopraggiunte circostanze straordinarie. Si dice commedia, ma nel caso di Osage County risuona quasi come un oltraggio. A cominciare dalle primissime battute che muovono tramite la voce fuori campo del patriarca Weston, il Beverly (Bev) di Sam Shepard - prima della sua improvvisa scomparsa - sulla carrellata in campo lungo di una panoramica paesaggistica, quasi a rivendicare nelle vaste pianure dell'Oklaoma, la veste cinematografica della piéce. Piéce del resto onorata e omaggiata, riconosciuta come 'mater' primaria, secondo un ribaltamento di piani che pone la presentazione dei personaggi al termine della storia sui titoli di coda, sull'onda di una carrellata di foto in bianco e nero, di contro alla loro stessa

    presentazione iniziale nel testo scritto, in anticipo persino sul prologo. Una sorta di metafora del commiato dal pubblico da parte degli interpreti sul palcoscenico, congiunta a quelle 'foto di famiglia' richiamate nel titolo del libro su citato, distribuito in Italia dalla collana Bur di Rizzoli.

    E' la voce fuori campo di Bev/Shepard ad aprire il sipario sulle note di una realtà personale e familiare che si percepisce subito come 'amara', sopportata con sofferenza. A cominciare dal preambolo-citazione da T. S. Eliot, "La vita è molto lunga", cui fanno seguito l'autodenuncia come alcolista e un'istantanea della moglie Violet, affetta da una lieve forma tumorale alla lingua, tossica dipendente da una caterva di pillole e psicofarmaci vari: "Lei prende le pillole e io bevo". E' pertanto la vena drammatica a farsi avanti, non certo la commedia, che si infiltra timidamente qua e là, con qualche contributo allo stemperamento tensivo offerto da

    centellinate note di musica country, quasi nel timore di snaturare un'atmosfera già in odore di dramma corale.

    Gli sporadici tentativi di fuga da una realtà percepita come opprimente da parte di alcuni personaggi verso un'immaginaria isola felice che non c'è, non ci impediscono di riconoscere nella casa l'epicentro dello tsunami familiare che di lì a poco prenderà vigore fino all'opera di sgretolamento vera e propria, con uno speciale climax appuntato sulla fatidica cena di famiglia - quella che da sola ha portato via 19 pagine di scrittura - sul filo di memorie ed eventi condivisi con contrapposti impatti personali, l'origine di rancori ancora infuocati da sotto le ceneri del tempo che fu. Climax che nel film gioca al raddoppio quando vediamo riuniti allo stesso tavolo commensali di cotanta statura! Sarebbero bastate Meryl Streep (Violet) come madre e Julia Roberts (Barbara) come figlia, sempre tesa sull'orlo di una crisi di nervi, e

    invece vi si sono aggiunti Dermot Mulroney, Chris Cooper, Abigail Breslin, Julianne Nicholson, Juliette Lewis, Margo Martindale ed Ewan McGregor. Un tripudio di star con la S maiuscola, almeno nella maggior parte dei casi, intorno ad un desco familiare per una celebrazione in onore alla memoria, che ben presto saprà trasformarsi in qualcosa di alquanto diverso, facendoci scoprire come i Parenti serpenti di monicelliana memoria non siano poi una prerogativa italiana, e che, al contrario, possono spuntare anche in Oklaoma, a dimostrazione del fatto che dietro certe esperienze di vita particolari vive l'essenza universale di una storia di famiglia, nel suo perdersi e ritrovarsi.

    Un dramma corale dunque si, ma su tutti sovrasta l'ombra lunga, davvero lunga ed avvolgente, di Meryl Streep tradotta nella matriarca Violet, con la quale supera se stessa sconfinando anima e corpo nelle viscere di un personaggio sempre in bilico tra stati emozionali e mentali contrapposti,

    inappuntabile e in sinergica sintonia con momenti di equilibrio ed armonia ed altri, dettati da un'evidente alterazione farmacologica. Un personaggio perfettamente aderente all'impulso affettivo materno così come alle sue prismatiche trasmutazioni che in un colpo solo annodano malattia, cinismo, rancori a grappolo che dall'infanzia (il racconto degli stivali) l'hanno accompagnata fino a quel momento di riunione familiare. Riunione che va a coincidere con uno snodo di rottura e conseguente resa dei conti. E se nel film non viene tradita la predominanza femminile in seno al dramma corale, di cui Violet/Streep è senza ombra di dubbio la punta di diamante, non si capisce la lieve sterzata sul finale che divide la piéce - celebrativa dello smarrimento di Violet con una essenziale e potente battuta - dall'ultimo fotogramma del film che, invece, sceglie di sfumare sul primissimo piano della figlia Barbara prima di chiudere in campo lungo sul paesaggio. Nel caso sia

    scattato il timore che il finale della piéce potesse funzionare solo sul palcoscenico ma non al cinema, rischiando la scivolata sul gradino del melodramma, sono più che convinta che con Meryl Streep a bordo sarebbe stato un falso problema.

    Pressbook:

    PRESSBOOK COMPLETO in ITALIANO de I SEGRETI DI OSAGE COUNTY

    Links:

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    • I SEGRETI DI OSAGE COUNTY - INTERVISTA al regista JOHN WELLS (Interviste)

    Altri Links:

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    Galleria Video:

    I segreti di Osage County - trailer

    I segreti di Osage County - trailer (versione originale) - August: Osage County

    I segreti di Osage County - clip 'Pranzo di famiglia'

    I segreti di Osage County - clip 'La figlia preferita'

    I segreti di Osage County - clip 'Le sorelle Weston'

    I segreti di Osage County - featurette 'Un fantastico gruppo di attori' (versione originale sottotitolata)

    I segreti di Osage County - featurette 'Una riunione di famiglia' (versione originale sottotitolata)

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