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IL CACCIATORE DI DONNE: SULLA SCIA DI 'SEVEN' E 'ZODIAC', LA VERA STORIA DEL SERIAL KILLER CHE HA TERRORIZZATO L’AMERICA, 13 ANNI DI FOLLIA OMICIDA, 24 DONNE SCOMPARSE, 17 VITTIME ACCERTATE... CON NICOLAS CAGE, JOHN CUSACK E VANESSA HUDGENS
Dall'Ischia Film Festival 2013 - RECENSIONE - Dal 3 OTTOBRE
"Qualcuno mi suggerì che c’erano delle similitudini, e durante le mie ricerche iniziali mi resi conto di cosa avesse fatto quest’uomo; ma non ero certo di volerlo scegliere come mio film di esordio... Ci sono tante famiglie che ancora oggi soffrono per quei terribili eventi, e ho lasciato che fossero le persone coinvolte in quella storia a dirmi che secondo loro era il momento di farne un film".
Il regista e sceneggiatore Scott Walker
(The Frozen Ground; USA 2012; Thriller; 105'; Produz.: Emmett/Furla Films/Amber Entertainment/K5 International in associazione Entertainment Corporation; Distribuz.: Videa-CDE)
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Titolo in italiano: Il cacciatore di donne
Titolo in lingua originale:
The Frozen Ground
Anno di produzione:
2012
Anno di uscita:
2013
Regia: Scott Walker
Sceneggiatura:
Scott Walker
Soggetto: Il film si ispira a fatti realmente accaduti: è la vera storia di Robert Hansen, nella quotidianità un normale padre di famiglia ma con occulti macabri 'dietro le quinte', quelli che nell'arco temporale di dodici anni lo hanno visto rapinare, per poi 'cacciarle' e ucciderle nei boschi alla stregua di prede, ben 24 donne.
Nel 1984 Robert Hansen confessa di aver rapito e ucciso 17 donne, viene condannato a 461 anni di prigione senza la condizionale.
Cast: Nicolas Cage (Jack Halcombe) John Cusack (Robert Hansen) Vanessa Hudgens (Cindy Paulson) Katherine LaNasa (Fran Hansen) Radha Mitchell (Allie Halcombe) Dean Norris (Sgt. Lyle Haugsven) Jodi Lyn O'Keefe (Chelle Ringell) Curtis (50 Cent) Jackson (Pimp Clate Johnson) Ryan O'Nan (Gregg Baker) Matt Gerald (Ed Stauber) Kevin Dunn (Lt. Bob Jent) Kurt Fuller (D.A. Pat Clives) Gia Mantegna (Debbie Peters) Michael McGrady (Vice Det. John Gentile) Brad William Henke (Carl Galenski)
Musica: Lorne Balfe
Costumi: Lynn Falconer
Scenografia: Clark Hunter
Fotografia: Patrick Murguia
Montaggio: Sean Albertson, Sarah Boyd e Paul Harb
Effetti Speciali: Damian Lund
Makeup: Ching Tseng
Casting: Anne McCarthy
Scheda film aggiornata al:
29 Ottobre 2013
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Sinossi:
IN BREVE:
Quando la diciassettenne Cindy Paulson (Vanessa Hudgens) riesce incredibilmente a sfuggire alla violenza di Robert Hansen (John Cusack), la ragazza crede che le autorità arresteranno presto l'uomo, ma ben presto si accorge che ancora una volta dovrà lottare per la sua vita. Dopo aver incontrato Glenn Flothe (Nicolas Cage), un detective della polizia dell'Alaska che per più di tredici anni ha seguito le tracce del serial killer per le strade di Anchorage, i due cercheranno in tutti i modi di incastrare l'assassino.
IN ALTRE PAROLE:
"Tu sei una professionista. Non ti ecciti e sei consapevole che il tuo lavoro comporta dei rischi. Vedrai che ricorderai questo episodio solo come una brutta avventura e forse, la prossima volta, starai più attenta nello scegliere le compagnie".
Era questa la frase che pronunciava Robert Christian Hansen (John Cusack), uno dei più feroci serial killer americani, mentre trasportava le sue vittime nelle zone più remote dell'Alaska per poi liberarle e dar loro la caccia come fossero prede. Per tredici anni ha rapito, violentato e ucciso indisturbato giovani prostitute, fino a quando il detective Glenn Flothe (Nicolas Cage), grazie alla testimone chiave Cindy Paulson (Vanessa Hudgens), riuscirà a mettersi sulle sue tracce...
IN DETTAGLIO:
Una prostituta di diciassette anni, di nome Cindy Paulson (Vanessa Hudgens), si precipita urlando dentro a un motel, a stento riesce a spiegare al direttore Greg Baker (Ryan O’Nan) che qualcuno ha cercato di ucciderla. Il caso si fa ancor più complicato quando l’uomo che lei accusa sembrerebbe avere un alibi di ferro. Il sergente Jack Halcombe (Nicolas Cage) indaga sulla scena del crimine, lungo il Fiume Knik, dove è stata uccisa una ragazza non ancora identificata; nel luogo in cui viene trovato il cadavere gli agenti trovano anche un guscio di conchiglia. Ad Anchorage, i giornalisti chiedono notizie ad Halcombe sia del cadavere rinvenuto di recente che di altri corpi scoperti nelle vicinanze, ma lui nega qualsiasi collegamento tra gli omicidi. Dopo aver appreso la storia di Cindy, Halcombe cerca di contattarla, poi chiede notizie a un suo collega riguardo Robert Hansen (John Cusack), l’uomo che la ragazza ha accusato, ma si sente rispondere che non ci sono prove contro di lui. Nel tentativo di trovare Cindy, Hansen inizia a frequentare club di striptease e altri punti di incontro di prostitute e tossicodipendenti. Halcombe torna nel suo ufficio, dove ad attenderlo trova proprio Cindy. Vedendo una foto della figlia sulla scrivania la ragazza gli fa delle domande, ma Halcombe mantiene la conversazione su un piano strettamente professionale. Cindy spiega che è stata violentata e che il suo rapitore stava per ucciderla, ma che è riuscita a fuggire mentre lui era impegnato a caricare l’aeroplano. Traumatizzata dall’esperienza e incapace di tornare sulla strada, Cindy decide di andare a lavorare come spogliarellista in un club esotico, l’accompagna Chelle (Jodi Lyn O’Keefe), una sua amica prostituta. Per riuscire a ballare con maggior disinvoltura Cindy assume delle droghe; poi incontra il suo protettore, Clate Johnson (Curtis “50 cent†Jackson), anche lui pieno di guai, che vuole che Cindy lasci per sempre la città assieme a lui. Halcombe vede nuovamente Cindy a pranzo e lei gli rivolge ancora delle domande personali, lui continua ad opporre resistenza. A un certo punto Cindy si stufa di parlare del caso e fa per andarsene. A questo punto, Halcombe le rivela che un automobilista ubriaco uccise sua sorella, che all’epoca dell’incidente aveva la stessa età di Cindy. Dopo aver scoperto che Hansen è il solo sospettato che possieda un aeroplano, Halcombe riapre ufficialmente il caso di Cindy, ma il Procuratore Distrettuale lo informa che non ci sono prove sufficienti per ottenere un mandato di perquisizione. Sotto pressione per l’andamento delle indagini, Hansen va nel club di striptease dove lavora Cindy. Non può certo rapirla in pubblico, eppure Cindy è terrorizzata. Quest’ultima tenta di salire su un aereo allo scopo di lasciare la città , ma Halcombe la intercetta all’aeroporto e la convince a testimoniare. La porta a casa sua, dove può sentirsi più sicura; lì Cindy ascolta di nascosto la moglie di Halcombe, Allie (Radha Mitchell), accusare il marito di curarsi più di Cindy che della sua stessa figlia; a questo punto la ragazza decide di fuggire di nuovo. Cindy porta le sue cose nel bordello e poi torna al club di striptease, dove si fa un’overdose e sviene. Hansen osserva Halcombe trasportare Cindy priva di sensi fuori dalla porta, poi vola assieme al figlio nel suo posto preferito, lungo il fiume, dove vanno a caccia. E’ qui che nasconde tutte le prove dei suoi crimini. Halcombe finalmente riesce a ottenere un mandato per perquisire la casa di Hansen. Mentre Hansen viene interrogato la polizia trova due fucili .223, lo stesso modello del quale erano stati rinvenuti i bozzoli dei proiettili sul luogo del ritrovamento del cadavere. Halcombe va a trovare Cindy all’ospedale per dirle che ha bisogno della sua testimonianza, e le promette di accompagnarla a recuperare i suoi beni personali il giorno successivo. Spaventata e ancora in dubbio se testimoniare oppure no, Cindy lascia l’ospedale prima che Halcombe faccia ritorno. Al bordello s’imbatte in Clate che la convince a lasciare lo stato assieme a lui. In realtà Clate porta Cindy da Galenski, un responsabile dell’ordine del luogo, come risarcimento di un grosso debito che ha con lui. Mentre Galenski tira fuori una pistola per uccidere Cindy, Clate punta la pistola alla testa di Galenski. Galenski tira fuori un’arma nascosta e uccide Clate. Cindy fugge via nella macchina di Clate, mentre Galenski la insegue. La ragazza si rifugia presso il Gentleman’s Retreat, dove Halcombe arriva giusto in tempo per salvarla. Durante il processo Cindy identifica Hansen come l’uomo che l’ha rapita allo scopo di ucciderla. Halcombe tenta di bleffare dicendo che avrebbero trovato prove in quantità contro di lui; alla fine, Hansen confessa di aver ucciso 17 donne e di averne rapite e violentate almeno altre 30. In cambio della sua confessione viene accusato solo di 5 omicidi. Viene condannato a 461 anni di prigione senza la condizionale.
SHORT SYNOPSIS:
An Alaska State Trooper partners with a young woman who escaped the clutches of serial killer Robert Hansen to bring the murderer to justice. Based on actual events.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
"Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi". Il versetto dal Vangelo di Matteo (10 16-22) in apertura non avrebbe potuto essere più appropriato, per quanto il soggetto in questione si annoveri tra i più inflazionati: quanti serial killer hanno reso protagonisti la celluloide o anche il piccolo schermo? Un'infinità . Alle volte si tratta della poco onesta operazione del crimine che serve bene lo spettacolo, tra suspense, orrore, pietà e tutti i sentimenti sollecitati annessi & connessi in questi casi, con la correlata occasione di illuminare il protagonismo del 'villain' così come dell'eroe salvifico di turno. Alle volte ne nasce un'opera piena come il Seven di David Fincher, acuminato thriller, profondamente indagato anche nel cangiantismo psicologico dei personaggi. Si dà il caso di soggetti 'iconici' nel genere, più o meno ispirati ma di pura invenzione, e si dà invece il caso di occasioni che vanno a riesumare dalla |
lista di cronaca nera, purtroppo sempre più lunga, fatti, personaggi e circostanze, là dove il crimine è stato consumato nella vita reale, talora in modi e maniere tanto truci da non avere dell'umano e tanto meno da rispondere ad alcuna logica comprensione.
Il cacciatore di donne dell'esordiente Scott Walker risponde a quest'ultima casistica, con l'intento di perseguire una sorta di 'giustizia morale', nel doveroso omaggio a tutte le vittime malauguratamente incappate nella furia omicida del serial killer. Un intento condiviso con un precedente, ben più autorevole dal punto di vista della resa cinematografica del reportage ispirato alla realtà vissuta, in seno alla più macabra delle cronache nere, come quello presentato ad esempio da Ami Canaan Mann alla 68. Mostra del Cinema di Venezia con Le paludi della morte-Texas Killing Fields (2011). Caso in cui, così come ne Il cacciatore di donne di Walker, ambientato nelle immense lande desolate dell'Alaska, l'asperità |
del territorio, favorisce i movimenti dell'omicida.
Il caso portato alla ribalta sul grande schermo da Walker con Il cacciatore di donne vede protagonista il più famoso serial killer dell’Alaska: un apparentemente rispettabile uomo di famiglia che per oltre 12 anni ha sistematicamente rapito e portato nelle profondità di boschi innevati oltre 24 donne. Occasione che mette in luce anche i difettosi meccanismi delle indagini di polizia, animata da contrasti interni che hanno consentito al vero serial killer in questione, certo Robert C. Hansen, di farla franca tanto a lungo. Dunque sulla scena ricreata non potevano mancare le due figure chiave, del killer Hansen, così come del detective Glenn Flothe, del Dipartimento di Polizia Statale dell’Alaska, che nel 1983 rappresentò nei fatti la chiave di svolta delle indagini. A porre di nuovo l'uno di fronte all'altro, dall'ormai lontana occasione di Con Air (1997), John Cusack, nei panni del killer Hansen, e Nicolas |
Cage in quelli del serio, scrupoloso e perseverante agente di polizia Jack Halcombe (ispirato a Flothe), ci voleva questa storia declinata sulla piaga della gioventù 'bruciata', prima in seno alla propria famiglia, o, per meglio dire, al simulacro di essa, poi 'sprecata' dietro l'abbaglio di un'alternativa, di fatto sempre più bieca, condivisa tra prostituzione e droga, là dove incontriamo una particolarmente ben ispirata Vanessa Hudgens (Spring Breakers) nelle vesti di Cindy Paulsen, l’unica vittima di Hansen ad essere sopravvissuta, e proprio per questo elemento chiave di una collaborazione con la giustizia, difficile e barcollante fino al felice epilogo.
Si può gridare allo stereotipo quanto si vuole - era scontato che Cusack avrebbe fatta propria la pelle del 'villain' (già assassino sessuomane in The Paperboy) e che Cage non avrebbe rinunciato a quella, che sente più familiare, dell'eroe salvifico, così come non potevano mancare le consuete dentellature di prostituzione e droga sempre |
nei paraggi in questo genere di scenari - ma i fatti sono fatti e questo genere di storie ha spesso gli stessi ingredienti. Così come il caso delle sotterranee turbe 'psicologico-comportamentali' che normalmente definiscono i tratti fisionomici del serial killer tipo. Sia Cusack, di un pallore sinistro, ultra cangiante nella disturbata dimensione del suo personaggio, che Cage, integerrimo cane mastino nelle indagini tanto quanto sensibile confidente per la riluttante, spaventata, insicura e spesso maldestra e disavveduta, prostituta Cindy/Hudgens, servono bene la buona causa del riscatto morale, mostrando di tollerare e di rendere tollerabile, la trappola di un iter che non scopre e non dice molto di più o di meglio di quanto raccontato più e più volte, su svariate frequenze. Un'altra sconcertante storia fatta di efferati crimini, di indagini su binari diversificati, di disagi giovanili che non trovano punti di sostegno per la propria tutela, di pregiudizi che nutrono l'indifferenza |
o la sfiducia di testimonianze che potrebbero rispondere al vero, di cavilli burocratici in grado di ostacolare la vera giustizia. Una storia che, con poche varianti sul tema, può ripetersi, proprio come chi persevera nel crimine fino a renderlo seriale, ma che si può sentire il bisogno di raccontare per onorare la memoria delle vere vittime, qui rievocata con estremo rispetto, tramite quella sorta di litanìa con cui sfilano una dopo l'altra sul grande schermo, ognuna con la propria precisa identità anagrafica rivendicata, l'unico tocco documentaristico con cui si intende dare un senso all'ennesima opera di 'fiction' nata dalla schiuma del crimine. |
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Perle di sceneggiatura
“Dare la caccia alle donne è più divertente che cacciare un grizzlyâ€
-R.C. Hansen-
Bibliografia:
Nota: Si ringraziano Videa-CDE, Ornato Comunicazione e Maria Rosaria Giampaglia (QuattroZeroQuattro)
Pressbook:
PRESSBOOK Completo in ITALIANO de IL CACCIATORE DI DONNE
Links:
Altri Links:
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Galleria Fotografica:
Galleria Video:
Il cacciatore di donne - trailer
Il cacciatore di donne - trailer (versione originale) - The Frozen Ground
Il cacciatore di donne - spot TV
Il cacciatore di donne - clip 1
Il cacciatore di donne - clip 2
Il cacciatore di donne - clip 3
Il cacciatore di donne - clip 4
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