UN RAGAZZO D'ORO: PUPI AVATI IN UN FILM MOLTO PERSONALE RACCONTA LO SPECIALE FEELING DI UN FIGLIO (RICCARDO SCAMARCIO) CON IL PADRE, AL PUNTO DA ECCEDERE NELL'ONORARNE, A SUO MODO, LA MEMORIA, CON LA COMPLICITA' DI SHARON STONE
RECENSIONE ITALIANA IN ANTEPRIMA - Dal 18 SETTEMBRE
(A Golden Boy; ITALIA 2013; giallo psicologico; 95'; Produz.: DueA Film/Combo Produzioni in collaborazione con RAI Cinema; Distribuz.: 01 Distribution)
Cast: Riccardo Scamarcio (Davide Bias) Sharon Stone (Ludovica Stern) Cristiana Capotondi (Silvia) Giovanna Ralli (Madre di Davide) Christian Stelluti (Walter Van Wooren) Osvaldo Ruggieri (Beppe Masiero) Tommaso Ragno (Marito di Ludovica) Sandro Dori (Notaio) Fabio Ferrari (Agente letterario) Antonio Caracciolo (Enrico) Fabrizio Amicucci (Marco Amadei) Vanni Fois (Avvocato delle Assicurazioni) Michele Sueri (Avvocato Davide) Viola Graziosi (Psichiatria) Guia Zapponi (Segretaria del boss) Cast completo
Tiziana Buldini
Musica: Raphael Gualazzi
Costumi: Beatrice Giannini e Flavia Liberatori
Scenografia: Marinella Perrotta
Fotografia: Blasco Giurato
Montaggio: Luigi Capalbo
Scheda film aggiornata al:
07 Ottobre 2014
Sinossi:
IN BREVE:
Davide Bias (Riccardo Scamarcio) è un creativo pubblicitario col sogno di scrivere qualcosa di bello, di vero. Ansia e insoddisfazione lo accompagnano: per tenerle a bada, solo le pillole.
Quando suo padre, uno sceneggiatore di film di serie B muore, Davide si trasferisce a Roma dove incontra la bellissima Ludovica (Sharone Stone), un’editrice interessata a pubblicare un libro autobiografico che il papà di Davide aveva intenzione di scrivere.
Il libro lo scriverà lui, come se a farlo fosse suo padre: questo lo aiuterà a riconciliarsi finalmente con la figura paterna, ma non a risolvere le sue inquietudini…
Commento critico (a cura di GABRIELE OTTAVIANI)
È un film di Pupi Avati, e si vede. Quindi, se vi piacciono le immagini in bianco e nero, le carte da parati e le credenze di modernariato, le foto color seppia e il vagheggiamento del passato, troverete quello che cercate. Per il resto, dal fondo dei cassetti dei ricordi, emerge un profumo dolciastro e un po' polveroso di fiori avvizziti, di occasioni mancate. La sceneggiatura, premiata a Montreal, ha dei guizzi, anche di ironia, come nella scena del funerale (con tanto di microscopico cameo di Valeria Marini, tutto sommato nella parte), in cui emerge lo squallore di certe personalità che gravitano attorno al mondo, che si vorrebbe culturale, della settima arte, ma pure delle lungaggini un po' farraginose: forse novantacinque minuti sono troppi per un film del genere.
La musica di Raphael Gualazzi è un contrappunto incisivo in taluni momenti, ma in altri casi suona un po' enfatica, come
La fotografia di Blasco Giurato è come al solito molto bella, mentre il cast sembra, più che misurato, a tratti sottotono. La bellezza di Sharon Stone non ha bisogno di aggettivi, ma il doppiaggio di Jane Alexander la penalizza: a Cristiana Capotondi viene affidato un ruolo diverso dal solito, ma forse, come il finale, non le è stato cucito su misura, anzi, pare tagliato un po' frettolosamente, con l'accetta. Riccardo Scamarcio, che negli anni è cresciuto tantissimo, non è sempre convincente nei panni di
un ragazzo buono, fragile e preda delle sue ossessioni, mentre vedere sul grande schermo, senza trucco, e dunque bellissima, la brava (ma non è certo una novità ) Giovanna Ralli, la moglie infelice di C'eravamo tanto amati, è un grandissimo piacere.