PADRI E FIGLIE: NELLA NUOVA PELLICOLA DI GABRIELE MUCCINO AMANDA SEYFRIED E' LA FIGLIA DI RUSSELL CROWE
RECENSIONE - Dal 1° OTTOBRE
"Era una delle sceneggiature migliori che avessi mai letto. È profondamente commovente, coinvolgente, c’è la vita vera e io ho sentito un’immediata
connessione con questa storia […] Parla della vita, della morte, dell’amore e della paura di perdere la persona che ami, gli elementi fondamentali".
Il regista Gabriele Muccino
(Fathers and Daughters; USA/ITALIA 2015; Drammatico; 116'; Produz.: Andrea Leone Films/Busted Shark Productions/Fear of God Films/Voltage Pictures; Distribuz.: 01 Distribution)
Effetti Speciali: Jake Hays (effetti speciali); Francesco Grisi e Stefano Leoni (supervisori effetti visivi)
Makeup: John Caglione Jr. (capo dipartimento makeup); Karen Lovell (capo dipartimento acconciature)
Casting: Mary Vernieu
Scheda film aggiornata al:
02 Novembre 2015
Sinossi:
Padri e figlie – Fathers & Daughters è una storia d’amore tra un padre e una figlia che vivono a New York City. E’ un racconto originale che si svolge su due piani paralleli ma lontani nel tempo. La trama infatti si sposta avanti e indietro tra gli anni ‘80, il periodo in cui Jake Davis, romanziere premio Pulitzer rimasto vedovo, lotta contro un serio disturbo mentale mentre cerca di crescere nel miglior modo possibile la figlioletta Katie di 5 anni. 25 anni dopo, Katie è una splendida ragazza che vive a Manhattan, da anni lontana dal padre, combatte ancora i demoni della sua infanzia tormentata e l’incapacità di abbandonarsi ad una storia d'amore.
SHORT SYNOPSIS:
Fathers and Daughters a Black List script penned by Brad Desch, is a love story between a father and daughter living 25 years apart in New York City. Crowe will portray a famous novelist and widower struggling with mental illness as he tries to raise his 5-year-old daughter. Seyfried will portray the now-grown daughter in present-day Manhattan as she battles the aftermath of her troubled childhood.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Mi stavo chiedendo per l'appunto: che cosa avrà mai attirato un monumento dell'interpretazione, raffinato e sanguigno, come Russell Crowe a cadere nella rete a maglia larga di un regista come Gabriele Muccino (La ricerca della felicità , Sette anime e Quello che so sull’amore)? Scorci di pellicola nella grandinata di clip fornite in anteprima, dove tra un 'patatina' e l'altra si prefigurava il Padri e figlie – Fathers & Daughters di cui stiamo parlando, tradivano l'odore melenso dello zucchero filato. Ma doveva esserci dell'altro. Poi l'ho capito. All'altezza delle prime crisi della malattia mentale che affligge l'alter ego in celluloide di Crowe, il romanziere Jack Davis, già Premio Pulitzer, il cui percorso di vita si fa di lì a poco accidentato e malfermo, con gravi ripercussioni a tutto tondo su se stesso - sul piano fisico, emotivo e professionale - e su sua figlia Katie (da piccola vestita da Kylie Rogers,
mentre da adulta è interpretata da Amanda Seyfried).
Così, in un flusso continuo che alterna flashback a flashforward, scorrono i trent'anni - tra gli anni Ottanta e il presente - di una relazione speciale, quella tra un padre e sua figlia all'indomani della morte della madre in un incidente che ha lasciato l'indelebile segno anche sul padre, in evidente difficoltà , senza volerlo ammettere, a crescerla come si deve. Un obbligato allontanamento temporaneo che lo costringe a soggiornare in un ospedale psichiatrico e ad affidare la figlia agli zii (la Elizabeth di Diane Kruger con il marito William, che Bruce Greenwood traduce nel cinico avvocato con non pochi scheletri nell'armadio, come riscontriamo più tardi) non fa che aggravare le cose. Un allontanamento abbastanza lungo (7 mesi) da creare seri problemi, con smanie di indebita adozione e ostacoli a rimettersi in pista sul piano professionale. Quel genere di ripresa che almeno in
America è in grado di rimpinguare le finanze. Quale occasione migliore se le cose vanno male per mettere in bocca a Jack/Crowe un'ironica battuta di scherno, ai danni dei critici - alla stregua di scarafaggi - che fanno cattive recensioni? Ma a raccontarla giusta è il fotogramma successivo all'incontro con l'editor (la Theodora di Jane Fonda) che lo ritrae nell'autentico umore dello scrittore ferito nell'orgoglio, fresco delle micidiali stroncature.
Padri e figlie si direbbe stilare un vero e proprio corollario di diverse lotte personali, ognuno con i propri demoni. Demoni che trasudano realtà di vita
"Lui scrisse un libro con lei, su di lei e per lei. Quel libro racconta la loro storia e si intitola Fathers and Daughters. Il film racconta la loro storia. La storia di un padre e di una figlia ancora bambina e di questa bambina una volta diventata donna"
Bibliografia:
Dave McNary, Drama Set in New York City in "www.variety.com", 20 Ottobre 2013.