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    L'INTERVISTA

    INTERSTELLAR - INTERVISTA all'attore MATTHEW MCCONAUGHEY

    06/11/2014 - In questi giorni il premio Oscar® MATTHEW MCCONAUGHEY è sbarcato a sorpresa a Roma per presentare INTERSTELLAR, l’atteso nuovo film del visionario CHRISTOPHER NOLAN (Il Cavaliere Oscuro, Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno, Inception), di cui è protagonista insieme ad ANNE HATHAWAY, JESSICA CHASTAIN, MACKENZIE FOY e MICHAEL CAINE.

    Dopo aver presentato il film a Londra nella conferenza stampa ufficiale della première europea, l’attore ha parlato con alcuni giornalisti rispondendo ad alcune domande sul kolossal in arrivo nelle sale italiane il 6 novembre. INTERSTELLAR racconta la storia di un gruppo di scienziati che sfrutta la potenza dei misteriosi “wormhole” per compiere viaggi interstellari alla ricerca di una speranza per l’umanità.

    MATTHEW MCCONAUGHEY ha raccontato di alcune intense scene che ha dovuto girare sul set, molto emotive ed emozionanti.

    "Spesso ero in ansia prima di girarle, ma un attore deve anche rilassarsi al massimo per entrare al meglio in rapporto con il personaggio e la scena, quindi non potevo permettermi di essere teso. Mi sono buttato in quelle scene senza pensarci eccessivamente".

    In particolare vi è stata una sequenza chiave dove:

    "Christopher Nolan mi disse che la prima ripresa doveva essere quella definitiva, in quanto le emozioni sarebbero state irripetibili. Così aggiunse un paio di telecamere e alla fine andò bene proprio quella prima ripresa, che catturò la mia vera e autentica reazione, che poi è rimasta nel film".

    Un ruolo impegnativo quello di Cooper non solo dal punto di vista emotivo, ma anche da quello fisico, tra ingombranti tute da astronauta e set con condizioni climatiche avverse:

    "La sfida più grande è stata girare in Islanda. Vestivo una tuta pesante quasi 20 kilogrammi, scarpe con rampini, un forte vento e molto freddo. Ero esausto, e tutto doveva svolgersi in condizioni di sicurezza: ogni nostro passo sul ghiacciaio doveva essere completamente sicuro, perché era molto pericoloso. Anche le scene a gravità sono state impegnative, dove ero sospeso a molti metri di altezza dal suolo sospeso, e ci siamo preparati per ben tre settimane prima di girarle".

    INTERSTELLAR è pregno di teorie fantascientifiche e scienza applicata, un po’ come da tradizione per molte pellicole dirette da NOLAN. MCCONAUGHEY ha spiegato di aver compreso tutto durante le riprese anche grazie all’aiuto dell’astrofisico teorico Kip Thorne, autore di alcune celebri teorie e produttore esecutivo del film:

    "Comprendere le varie nozioni è stato uno dei miei primi compiti dopo aver letto per lo script per la prima volta. Avevo molti dubbi, così ho chiamato Kip Thorne, e lui mi ha spiegato tutto nel miglior modo possibile. Anche Christopher Nolan mi ha aiutato molto, e quotidianamente rispondeva ad ogni mio quesito, sulla gravità, sullo spazio-tempo".

    L’attore ha poi parlato del suo Cooper, padre di famiglia che si trova di fronte a scelte importanti come dover abbandonare i suoi figli per salvare il mondo e dare speranza all’umanità:

    "Sono d’accordo con tutte le scelte che fa Cooper. Non so cosa avrei fatto al suo posto, ma so perché l’ha fatto. Ci sono enormi conseguenze per ogni decisione che prende, che sono coraggiose, molto difficili, ma sono scelte ponderate, e le compie per un bene superiore. [...] Avrei potuto girare questo film anche prima di diventare padre, ma essendolo già ho inevitabilmente e istintivamente messo dentro il film e il rapporto con il personaggio di mia figlia molte delle mie esperienze personali, ed è stata una cosa molto importante".

    Christopher Nolan ha scelto personalmente l’attore ancor prima che lo script fosse completo. McConaughey ha parlato del primo incontro con il regista:

    "Ero sicuro che mi aveva chiamato perché aveva qualcosa da propormi e sapevo che era un incontro importante. Voleva vedermi lui, non lo studio o i produttori. A sorpresa non mi ha parlato subito del film o del personaggio, come si fa abitualmente. Abbiamo parlato del fatto di diventare padri, di essere uomini, abbiamo anche scherzato insieme. Probabilmente voleva capire se ero l’uomo giusto per la parte, se ero un attore con cui era pronto a passare sei mesi insieme sul set".

    Qual è il tema più importante del film?

    "Il messaggio più importante è che le nostre aspettative, le aspettative del genere umano, i nostri sogni devono essere anche più grandi di noi stessi. Dobbiamo sempre pensare in grande. Il mio personaggio è più consapevole di chi è e da dove proviene, perché ha lasciato quello che conosceva, per comprendere meglio quello che non conosceva. Impari qualcosa su te stesso quando ti abbandoni e ti perdi, impari qualcosa sulla tua casa e su quanto conta per te solo quando la lasci".

    Il nostro pianeta merita di essere salvato, proprio come Cooper e l’equipaggio dell’Endurance cercano di fare?

    "Lo spero! È un gran pianeta!" ha concluso con un sorriso il premio Oscar®.

    LA REDAZIONE

    Nota: Si ringraziano la Warner Bros. Pictures ed Emanuela Semeraro (Ufficio Stampa Warner Bros. Pictures Italia)


     
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