TROPIC THUNDER: BEN STILLER DI NUOVO AL TIMONE DI UNA COMMEDIA NEL SEGNO DELL'AUTOIRONIA. HOLLYWOOD SCIMMIOTTA HOLLYWOOD
"Speedman è la star di film d’azione più pagata di tutti i tempi. E’ un vero pallone gonfiato che ha perso totalmente il contatto con la realtà . E’ reduce da una serie di flop, fra cui un vano tentativo di vincere l’Oscar con un film da titolo ‘Simple Jack’, in cui recita il ruolo di un contadino ritardato in grado di parlare con gli animali. Ma quel film si rivela un totale insuccesso, e riceve le peggiori critiche di tutti i tempi. Purtroppo anche i suoi famosi film d’azione non stanno andando benissimo e Speedman è molto amareggiato. Conta molto su questo nuovo film per riuscire a risalire la china".
Il regista, sceneggiatore, attore e produttore Ben Stiller
Sceneggiatura:
Ben Stiller, Justin Theroux e Etan Cohen
Soggetto: Storia di Bne Stiller e Justin Theroux
Cast: Ben Stiller (Tugg Speedman) Robert Downey Jr. (Kirk Lazarus) Jack Black (Jeff 'Fats' Portnoy) Brandon T. Jackson (Alpa Chino) Jay Baruchel (Kevin Sandusky) Nick Nolte (John 'Quadrifoglio' Tayback) Steve Coogan (Damian Cockburn) Danny R. McBride (Cody Underwood) Matthew McConaughey (Rick 'Pecker' Peck) Tom Cruise (Les Grossman) Bill Hader (Rob Slolom) Reggie Lee (Byong) Brandon Soo Hoo (Tran) Tobey Maguire (Se stesso)
Musica: Theodore Shapiro
Costumi: Marlene Stewart
Scenografia: Jeff Mann
Fotografia: John Toll
Montaggio: Greg Hayden
Effetti Speciali: Michael Meinardus (supervisore effetti speciali); Michael L. Fink e Craig Henighan (supervisori effetti visivi)
Makeup: Gerald Quist (direttore makeup); Beth Buckwalter Miller (direttrice acconciature)
Casting: Kathy Driscoll e Francine Maisler
Scheda film aggiornata al:
22 Settembre 2024
Sinossi:
IN BREVE:
Un gruppo di attori totalmente concentarti su se stessi, intende realizzare un grande film epico di guerra. Ma quando la produzione del film rischia di non poter continuare, a causa dei costi (e di un ego) spropositati, il regista, carico di frustazione, si rifiuta di interrompere le riprese, e decide quindi di condurre il cast di primedonne nella remota giungla del Sudest asiatico, con la scusa di mirare a un 'Maggiore realismo'. Nessuno immagina però ciò che li attende laggiù!
Commento critico (a cura di ERMINIO FISCHETTI)
L'ULTIMO FILM DI BEN STILLER SI FERMA A META' E NON HA IL CORAGGIO DI FARE UNA VERA SATIRA SUL MONDO DI HOLLYWOOD
con la serie d’azione Scorcher, ormai terminata, in un momento molto delicato della carriera dopo il colossale flop, definito dalla critica come “il peggiore film di tutti i tempiâ€, di Simple Jack con il quale sperava di vincere l’Oscar interpretando la parte di un contadino ritardato i cui unici amici erano gli animali. Spera così con il film di guerra Tropic Thunder di poter ritornare alle vette di un tempo. Ma non è l’unico che ripone le sue speranze in questo film. Jeff Portnoy, attore di dubbio talento, dopo aver fatto parte di una serie di film in franchising dal titolo The Fatties, nei quali era più conosciuto per l’abilità delle sue flatulenze che per le sue reali doti drammatiche, vuole dimostrare di essere un interprete impegnato; Kirk Lazarus, al contrario, accetta ogni sfida cinematografica possibile e, dopo aver vinto ben cinque premi Oscar, vuole superare una nuova barriera: lui
bianco vuole vestire i panni di un duro soldato afroamericano e grazie ad una protesi ci riesce. Ma ci saranno molte disavventure per i nostri protagonisti quando la produzione minaccia di interrompere le riprese. Il regista, però, si rifiuta di farlo e pur di terminarle porta il suo ignaro cast nella giungla del Sudest asiatico con la scusa di voler avere delle scene più veritiere, ma qui tutti loro, in particolare Tugg, dovranno vedersela contro una banda di trafficanti di droga senza scrupoli. Ma non c’è di che preoccuparsi: l’Oscar agognato è dietro l’angolo.
Stiller e i colleghi Justin Theroux ed Etan Cohen (da non confondersi con uno dei fratelli Coen, autori del recente Non è un paese per vecchi) puntano ad un racconto fondato sul mescolamento dei generi narrativi e sulla loro messa alla berlina (questo lo si nota già dai tre finti trailer, che compaiono all’inizio, dei successi per
accuratamente studiati, in particolare Jack Black e un invecchiato Nick Nolte, impagabili nelle scene che ricalcano i loro ruoli di sempre. Se lo si guarda da una prospettiva meramente tecnica (fotografia, costumi e, soprattutto, montaggio), nessuna imperfezione, ma si sa in queste cose gli americani, affidandosi a ineccepibili professionisti, non sgarrano quasi mai.