|
THE EAGLE: QUANDO AD UN PRODUTTORE INGLESE COME DUNCAN KENWORTHY SALE LA VOGLIA NOSTALGICA DEI GRANDI FILM STORICI D'AVVENTURA!
RECENSIONE - Dal 16 SETTEMBRE
"Da bambino avevo letto e adorato tutti i romanzi di Rosemary Sutcliff sul medioevo e sulla Britannia romana, ma soprattutto La legione scomparsa. Ricordo che ne parlai con Mike Newell, durante le riprese di 'Quattro matrimoni e un funerale', nel 1993, dicendogli che era stato il libro della mia infanzia. Mike mi disse che uno dei suoi figli lo stava leggendo proprio in quel momento, e che, molti anni dopo di me, ne era entusiasta. È una storia meravigliosamente toccante e avvincente, con personaggi, temi ed emozioni che mi sono rimasti per sempre impressi nella memoria. Così, quello stesso giorno decisi che ne avrei tratto un film".
Il produttore Duncan Kenworthy
"Lessi il romanzo quando avevo circa dodici anni, e ne rimasi affascinato. C’era qualcosa che mi colpiva in quell’atmosfera, nell’incontro tra le culture celtica, britannica e romana. Il libro aveva alimentato la mia passione per la storia, e ora sentivo di poterne fare un film che gli rendesse giustizia e rappresentasse in modo credibile mondi così straordinariamente lontani. È anche una storia che parla di amicizia: i protagonisti sono due persone che appartengono a culture diverse, non si capiscono e vedono il mondo con occhi diversi, ma devono imparare a interagire come esseri umani... 'The Eagle' esplora una parte di storia che si è vista raramente al cinema. Il pubblico conosce poco questi popoli, queste culture, questi paesaggi. Un film a cui mi sono ispirato è 'Il manto nero' di Bruce Beresford".
Il regista Kevin Macdonald
(The Eagle; REGNO UNITO 2010; Storico-drammatico; 114'; Produz.: Toledo Productions/Film4/Focus Features; Distribuz.: BIM)
|
Titolo in italiano: The Eagle
Titolo in lingua originale:
The Eagle
Anno di produzione:
2010
Anno di uscita:
2011
Regia: Kevin MacDonald
Sceneggiatura:
Jeremy Brock
Soggetto: Tratto dal romanzo omonimo di Rosemary Sutcliffe.
PRELIMINARIA:
La Sutcliffe aveva basato il suo romanzo su un’affascinante ricerca storica condotta all’epoca: la scomparsa della Nona Legione romana. Di stanza per diversi anni a Eburacum – l’attuale York, nell’Inghilterra settentrionale – la Nona all’improvviso era scomparsa dalle cronache nel 120 d.C., cosa che aveva indotto gli studiosi a credere che si fosse spinta fino in Scozia senza più farne ritorno. Oggi, gli storici sono divisi: non è certo se la Legione sia effettivamente scomparsa al nord o se sia stata semplicemente stanziata altrove. Ma la storia originale della sua scomparsa resta storicamente fondata. Dal romanzo, che in questi decenni ha venduto oltre un milione di copie, sono già stati tratti uno sceneggiato radiofonico per il canale inglese Radio 4, e una serie tv in sei puntate per la BBC nel 1977.
Cast: Channing Tatum (Marcus Aquila) Jamie Bell (Esca) Donald Sutherland (Aquila) Mark Strong (Guern) Denis O'Hare (Lutorius) Tahar Rahim (Liathan ) Douglas Henshall (Cradoc) Paul Ritter (Galba)
Musica: Atli Örvarsson
Costumi: Michael O’Connor
Scenografia: Michael Carlin
Fotografia: Anthony Dod Mantle
Montaggio: Justine Wright
Makeup: Graham Johnston
Casting: Des Hamilton e Jina Jay
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
|
Sinossi:
IN BREVE:
Nel 140 d.C., vent’anni dopo la scomparsa dell’intera Nona Legione nei monti della Scozia, il giovane centurione Marcus Aquila (Channing Tatum) giunge da Roma per risolvere il mistero e risollevare la reputazione del padre, comandante della Legione. Accompagnato solo dallo schiavo britannico Esca ( Jamie Bell), Marcus varca il Vallo di Adriano e si reca in Caledonia per confrontarsi con le tribù selvagge del luogo, far pace con la memoria del padre e recuperare l’emblema dorato della legione, l’Aquila della Nona.
IN DETTAGLIO:
Nel 140 d.C. l’Impero Romano si estende fino alla Britannia, anche se non ha il controllo di tutte le regioni e l’estremo nord è governato dalle tribù ribelli della Caledonia (l’attuale Scozia). Marco Aquila (Channing Tatum) giunge in Britannia deciso a riabilitare la reputazione di suo padre, Flavio Aquila. Vent’anni prima, la Nona Legione romana, con i suoi cinquemila uomini guidati da Flavio sotto l’insegna dorata dell’Aquila, era arrivata in Caledonia. Non aveva più fatto ritorno: legione e aquila erano svanite nel nulla. Furioso, l’imperatore Adriano aveva ordinato la costruzione di un muro per isolare quel territorio: il vallo di Adriano confine settentrionale dell’Impero romano, e soglia estrema del mondo conosciuto.
Marco ha un unico grande desiderio: essere un buon soldato. Al comando di un piccolo forte in una regione sud-occidentale, guida valorosamente le sue truppe durante un assedio. Elogiato da Roma per il suo coraggio, ma congedato a causa delle gravi ferite riportate, trascorre la convalescenza, demoralizzato, nella vita dello zio Aquila (Donald Sutherland), un militare in pensione. Un giorno, durante un combattimento fra gladiatori, Marco interviene di slancio risparmiando la vita a un giovane britanno, Esca (Jamie Bell), che Aquila compra come schiavo per Marco. Marco non sembra molto interessato a Esca, che cova un odio feroce per tutto ciò che è romano ma giura di servire l’uomo che gli ha salvato la vita.
Dopo aver saputo che qualcuno ha visto l’Aquila in un tempio tribale all’estremo nord, Marco decide di mettersi in viaggio con Esca e di attraversare il vallo. Ma gli altopiani scozzesi sono impervi e sconfinati, e Marco deve affidarsi al suo schiavo per procedere in quella regione. Incontrando un ex-soldato romano, Guern (Mark Strong), Marco capisce che il mistero della scomparsa di suo padre potrebbe essere legato al segreto dell’identità del suo schiavo: un segreto che si fa sempre più pressante quando i due si ritrovano faccia a faccia con i guerrieri del temibile Principe delle Foche (Tahar Rahim).
Commento critico (a cura di ENRICA MANES)
“L’aquila non dorme mai, sacrifica i suoi eroi e mostra le sue stelle e i suoi trofeiâ€â€¦ al vedere quell’aquila innalzata sui campi di battaglia viene quasi spontaneo ripensare ad alcuni versi di una poco nota canzone di Laura Pausini (Dove l’aria è polvere), perfetta come sottofondo evocativo alle immagini e alla storia che ci viene presentata dal produttore Duncan Kenworthy e dal regista Kevin Macdonald, l’ennesima in puro stile americano, secondo un copione ormai scritto che vede il confronto fra diverse culture in lotta e fra ragazzi immersi in condizioni e visioni del mondo del tutto diverse, immersi in un contesto ostile e complicato dal quale nascono non solo conflitti ma anche indelebili legami di amicizia.
Con The Eagle non siamo infatti davanti ad un film storico e nemmeno ad un film epopea in tutto e per tutto, una caratteristica che diviene insieme pregio e difetto di una pellicola che |
mantiene, pur nello stereotipo evidente del tema fondante, alcuni motivi non del tutto banali. Sarebbe stato troppo facile sciorinare con sapienza storica la leggenda o la cronaca sulla gloriosa Legio IX Hispana, legione romana, (il cui simbolo poteva essere verosimilmente quello del toro, quello delle legioni cesariane; quindi non certo di un’aquila astile, nel film confusa con il vessillo stesso della legione da portare in salvo in ogni scontro armato), ricostituita da Augusto a partire dai veterani della Legio VIIII di Gaio Giulio Cesare e scomparsa in circostanze misteriose durante il II secolo. Una legione che combattè al fianco di Ottaviano contro Pompeo e poi ad Azio nel fronteggiare Marco Antonio per poi essere dirottata in Spagna, regione dalla quale prese probabilmente il nome. Da qui il passo per essere di fatto inglobata all’interno dell’esercito imperiale e la partecipazione all’invasione della Britannia a cui si fa riferimento in merito |
all’ultima menzione della Legio IX nei pressi dell’antica Eburacum (odierna York). Il destino della legione è di fatto affidato alle mani delle numerose leggende, che, in chiave moderna, potrebbero essere rilette non soltanto con una scelta decisamente fantasy, ma con quella punta di riferimenti all’attualità che Macleod e Kenworthy non hanno dimenticato e che anzi hanno deciso di usare come filo rosso che guidi nel dipanarsi della vicenda dei due protagonisti di The Eagle, il giovane centurione Marco e lo schiavo britannico Esca.
Un’aquila ed un vessillo che, nella prima parte del film mostrano tracce evidenti del “neo imperialismo†americano che imperversa anche ai giorni nostri e che era la chiave di lettura del romanzo The Eagle of the Ninth di Rosemary Sutcliff, pubblicato nel 1954 e che divenne subito un best seller. Un libro che rimaneva appeso fra storia e leggenda e che ha fatto da propulsore per regista e |
sceneggiatore al momento della scelta del soggetto.
Vantaggio evidente per lo spettatore è il fatto di non perdersi mai in corpose battaglie campali descritte con dovizia di particolari e nelle quali regista e collaboratori perdano le proprie energie alla ricerca dell’ennesimo effetto speciale e tocco eclettico di macchina da presa, perché se il dato storico non è quello che interessa in maniera maggiore a Kevin Macdonald, si nota invece una certa impronta piuttosto narrativa e documentaristica in buon equilibrio con il modello virile a cui le epopee di avventura di stampo americano ci hanno abituato. Si tratta per certi aspetti di un ritorno al passato, a quei film che oggi si chiamano cult e kolossal e che dai gloriosi anni Trenta e Cinquanta attingono le radici, di fatto radici non dimenticate dalla fortunata collaborazione Macdonald-Kenworthy che regala al pubblico emozioni e fotografia, campi lunghi pregevoli ma mai leziosi, evitando la caduta |
di stile, o di genere anche se numerosissime sono le citazioni, dai guerrieri e le corse nelle foreste di Apocalypto con una tribalità basata sul tentativo di ricostruzione antropologica, e l’esibizione virile dei modelli gladiatorii cari a questo filone cinematografico.
Una pellicola comunque divisa in due parti, quella appunto legata al culto dell’aquila, della legione, dell’onore di famiglia e delle proprie radici e quella invece che diviene insieme rito iniziatico e romanzo di formazione per i protagonisti, diversi per aspetto, corporatura, usi e costumi, ma legati al termine della loro esperienza da una profonda amicizia e lealtà . Non mancano i temi del diverso e dello straniero, toccati qui senza calcare la mano, ma ciò che forse è risultato un azzardo di troppo è aver avuto la pretesa di inserire ed esaurire forse così tanti contenuti in una sola avventura.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Pressbook:
PRESSBOOK in ITALIANO di THE EAGLE
Links:
• The Eagle
(BLU-RAY + DVD)
Galleria Fotografica:
Galleria Video:
The Eagle - trailer 2
The Eagle - trailer
The Eagle - clip 'L'assedio'
The Eagle - clip 'Il combattimento'
The Eagle - clip 'Esca'
The Eagle - clip 'L'aquila perduta'
The Eagle - clip 'L'aquila è Roma'
The Eagle - clip 'A nord'
<- torna alla pagina Movies & DVD
|
|
|