SOPRAVVISSUTO - THE MARTIAN: DALLE PAGINE DI ANDY WEIR ALLA CELLULOIDE DI RIDLEY SCOTT, IL MARZIANO MATT DAMON IN UN STORIA DI SOPRAVVIVENZA ESTREMA. INTORNO A LUI, UN CAST 'ALL STAR' COMPOSTO DA JESSICA CHASTAIN, KATE MARA, KRISTEN WIIG, JEFF DANIELS, MICHAEL PEÑA, SEAN BEAN, SEBASTIAN STAN, AKSEL HENNIE, DONALD GLOVER, MACKENZIE DAVIS E CHIWETEL EJIOFOR
RECENSIONE - Dal 1 OTTOBRE
"E’ una storia di sopravvivenza estrema. Mark Watney è isolato e sottoposto a stenti inimmaginabili. Il film racconta il modo in cui deve far fronte a questa situazione. Il suo destino dipende da come reagirà : se si lascerà andare al panico e alla disperazione, accettando una fine inesorabile, oppure se sfrutterà le risorse a sua disposizione, facendo leva sulle sue abilità , il suo senso dell’umorismo e la sua capacità di risolvere i problemi... Ero affascinato da una trama che mostra la missione quasi impossibile di Watney e gli sforzi a livello internazionale e della NASA. Rivali geopolitici devono superare le proprie diversità e collaborare allo scopo di salvare la vita dell’astronauta; il mondo intero viene coinvolto in questa sfida enorme e complessa".
Il regista Ridley Scott
"Ho letto il libro di Andy tutto d’un fiato. Sono cresciuto insieme agli scienziati a Los Alamos, nel New Mexico, e non avevo mai trovato nessuno in grado di incarnare le peculiarità di uno scienziato moderno, fino a quando non ho letto il libro di Andy. Nell’adattamento ho cercato di preservare il nucleo vibrante del libro a ogni costo".
Lo sceneggiatore Drew Goddard
“Il personaggio di Mark è ispirato alla mia personalità , anche se lui è più intelligente e più coraggioso di me, e non ha i miei difetti. Forse è come vorrei essere... i personaggi minori acquistano importanza nel corso della vicenda e diventano fondamentali"
Lo scrittore Andy Weir
(The Martian; REGNO UNITO 2015; Sci-Fi; 140'; Produz.: Scott Free Productions e Twentieth Century Fox Film Corporation; Distribuz.: 20th Century Fox)
Soggetto: Dall'e-book The Martian pubblicato nel 2012 da Andy Weir.
PRELIMINARIA - C'è solitudine e solitudine:
A tutti noi è capitato di sentirci soli al mondo. Ma solo Mark Watney conosce la sensazione di essere solo su Marte.
Ritenuto morto in seguito a una devastante tempesta di vento su Marte che ha provocato un’improvvisa evacuazione, Watney si risveglia, ferito e completamente solo; per continuare a vivere e non diventare la prima vittima umana sul pianeta marziano, deve reagire immediatamente, pur sapendo che i soccorsi distano anni luce da lui.
Effetti Speciali: Neil Corbould e Steven Warner (supervisori effetti speciali); Richard Stammers (supervisore effetti visivi)
Casting: Zsolt Csutak, Carmen Cuba e Nina Gold
Scheda film aggiornata al:
18 Novembre 2015
Sinossi:
IN BREVE:
Durante una missione su Marte, l’astronauta Mark Watney (Matt Damon) viene considerato morto dopo una forte tempesta e per questo abbandonato dal suo equipaggio. Ma Watney è sopravvissuto e ora si ritrova solo sul pianeta ostile. Con scarse provviste, Watney deve attingere al suo ingegno, alla sua arguzia e al suo spirito di sopravvivenza per trovare un modo per segnalare alla Terra che è vivo.
A milioni di chilometri di distanza, la NASA e un team di scienziati internazionali lavorano instancabilmente per cercare di portare “il marziano" a casa, mentre i suoi compagni cercano di tracciare un’audace, se non impossibile, missione di salvataggio.
SHORT SYNOPSIS:
An astronaut, stranded on Mars, struggles to survive.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
CARA NASA, SALVATE IL SOPRAVVISSUTO SU MARTE MARK/DAMON. SE CI RIUSCIRETE AVRA' TANTO DA RACCONTARE QUANTO UN ROBINSON CRUSOE DELLO SPAZIO. ALLO SPETTATORE UN CONSIGLIO SPASSIONATO: ARMARSI DI PAZIENZA PERCHE' CI VORRA' TUTTO IL PRIMO TEMPO E PARTE DEL SECONDO PRIMA CHE CI SI POSSA SENTIRE EMOTIVAMENTE EMPATICI CON GLI SFORZI DEL PROTAGONISTA. E IL SUO PARADOSSALE SENSO DELLO HUMOUR, MENTRE AIUTA IN PARTE LUI, TRA INFINITE MANOVRE PER LA SOPRAVVIVENZA, DISCO MUSIC, ABBA E SIT COM COME 'HAPPY DAYS', NON SOCCORRE NOI, POCO ENTUSIASTI DI UN TEDIOSO VIDEO-DIARIO DI BORDO A DISPETTO DELLO SGUARDO DIRETTO IN MACCHINA. SGUARDO ALTERNATO CON LE DINAMICHE INTERATTIVE DELLA MADRE NASA SULLA TERRA. STUPENDE E ACCURATE LE SCENOGRAFIE MARZIANE, MENTRE LA REGIA SI ACCONTENTA DI ASSIMILARE LO SPIRITO LEGGERO DEL LIBRO CUI SI ISPIRA IL FILM. E QUESTO MALGRADO I TECNICISSIMI DETTAGLI SCIENTIFICI DI UN SCI-FI CHE, SALVO ALCUNE OVVIE LICENZE ARTISTICHE, SI PROFESSA
MOLTO PIU' PROSSIMO ALLA REALTA' DI QUANTO NON SI CREDA.
"Sono spacciato di brutto. Questa è la mia ponderata valutazione. Spacciato. Sono passati solo sei giorni dall'inizio di quelli che sarebbero dovuti essere i più gloriosi mesi della mia vita e sono finito in un incubo... Non so nemmeno chi leggerà questo diario. Immagino che prima o poi qualcuno lo troverà . Magari di qui a cent'anni. Per la cronaca... Non sono morto a Sol 6. Così crede senza dubbio il resto dell'equipaggio e non posso biasimarli... Dunque ecco la situazione. Sono naufragato su Marte. Non ho modo di comunicare con Hermes o La Terra. Tutti mi credono morto. Sono in un Hab progettato per durare trentun giorni. Se l'ossigenatore si guasta, finisco soffocato. Se si guasta il rigeneratore dell'acqua, muoio di sete. Se si apre una falla nello Hab, esplodo o qualcosa del genere. Se non succede nessuna di queste cose,
a un certo punto resterò senza niente da mangiare e morirò di fame. Dunque, si, sono spacciato".
Non è questo l'inizio del film di Ridley Scott, che preferisce dare prima voce alla causa del dramma del protagonista inscenando la spettacolare tempesta su Marte, ma è l'inizio e la fine del primo capitolo del libro Sopravvissuto-The Martian di Andy Weir, edito a seguito della gran fortuna ottenuta dal racconto virale che lo ha preceduto. Dal breve estratto letterario si evince non solo il succo della storia del protagonista, l'astronauta botanico Mark Watney, interpretato nel film scottiano da Matt Damon, ma soprattutto l'umore che caratterizza il racconto: un umore paradossalmente leggero, date le circostanze non proprio propizie, espressione di un umorismo con cui il protagonista si fa ostinatamente paravento per non soccombere alla inevitabile solitudine a lungo termine e alla reale prospettiva di morire comunque da solo su un altro pianeta per
le ragioni di cui sopra. Ma questa eccentrica abbinata nel segno del 'buon viso a cattivo gioco', o sorte che dir si voglia, rischia di essere anche l'unica novità del film di Scott, rispetto al già visto in precedenti Sci-Fi che hanno preferito guardare le cose con il loro vero volto, senza ricorrere all'orpello stampella dell'ironia. Quando non è nemmeno il caso. Basta pensare, tanto per fare solo un paio di esempi, al Moon di Duncan Jones, in cui era il Sam Bell di Sam Rockwell a vedersela con la solitudine e con molti altri problemi aggiuntivi, o al Gravity di Alfonso Cuaron, cui Scott si aggancia, tra le altre cose, anche per il tratteggio finale.
Ma il Mark di Matt Damon nel Sopravvissuto - The Martian di Scott, si direbbe trovarsi a metà strada tra un robinson crusoe dello spazio alla maniera del Chuck Noland di Tom Hanks nel
Cast Away di Robert Zemeckis e il soldato Ryan, per l'appunto interpretato proprio dallo stesso Matt Damon, nel Salvate il soldato Ryan di Steven Spielberg. Il dilemma morale è difatti lo stesso pur nella diversa missione di salvataggio: è opportuno mettere a rischio la vita di una squadra per salvare una persona? Se lo andate a chiedere al direttore della Nasa Teddy Sanders, magnificamente indossato dal monumentale Jeff Daniels, nel film di Ridley Scott, vi risponderà di no. Che è più importante la dignità di un'istituzione come la Nasa. Ma se lo andate a chiedere ai compagni di equipaggio o ad alcuni scienziati internazionali dello stesso staff di Sanders, tra cui il Venkat Kapoor di Chiwetel Ejfor, al contrario, vi risponderanno di si. E di fatto, in una sorta di ammutinamento, è così che andrà , al grido del 'tutti per uno'.
In attesa che la solitudine possa essere stemperata dalla
consapevolezza di un lavoro di squadra all'opera, la maggior parte del film si articola in un montaggio alternato tra le manovre per la sopravvivenza su Marte dell'astronauta Mark/Damon, con le sue riflessioni a carattere scientifico condivise tra voce fuori campo e video-diario di bordo, sguardo diretto in macchina (verso le telecamerine dello hab) e dunque verso lo spettatore, e il da farsi da parte della Nasa sulla Terra dopo aver realizzato che l'astronauta creduto morto è, al contrario, sopravvissuto, e che prima di tentare di 'riportarlo a casa' esiste nel frattempo il prioritario problema per lui di restare in vita. Fatto sta che, non concorrono a tenerci alto più di tanto il morale - anzi, direi proprio che i momenti di noia si rincorrono allegramente - qualche sequenza in ripresa accelerata (d'altra parte già vista ad oltranza ormai in così tante pellicole, compreso l'italianissimo Per amor vostro di Gaudino), la
scansione temporale in Sol (un sol è la durata, di 24 ore e quaranta minuti, di un giorno solare su Marte), cadenzata dal canonico bip elettronico, tutte le strane manovre adoperate dal protagonista, tra clamorosi fallimenti e piccole conquiste, come la coltivazione delle patate, e neppure le colorite pause a suon di disco music anni Settanta (lasciata dal comandante Melissa Lewis di Jessica Chastain), o di 'sit-com' (situation comedy) come Happy Days. Davvero risibile che Mark/Damon scimmiotti la Nasa imitando Fonzie!
Ma Ridley Scott si sa, ha un debole per i sopravvissuti da catastrofi varie: Alien, Blade Runner e Prometheus docent. E sembra che tra le sue predilezioni debba essere annoverato anche un film di genere come il The Right Stuff di Philip Kaufmann, "che racconta la vera storia dei primi astronauti". L'opportunità di mettere a segno un nuovo Sci-Fi dove ribaltare i termini della sfida tra fantasia e realtÃ
cedendo questa volta i diritti da prima donna alla seconda, deve averlo entusiasmato. In effetti - a parte alcune ovvie e dichiarate licenze artistiche - pare che le radici scientifiche di questo Sopravvissuto-The Martian siano molto meno aeree di quanto di norma sia mai successo nei film di fantascienza in generale. A questo va ad aggiungersi una spruzzata di 'spezia politica' - alquanto delicata, niente di che - che risuona ad un tempo come monito e auspicio: 'Lasciate ogni conflitto o voi che entrate!' Conflitto e competizione in materia di scienza non fruttificano allo stesso modo della assennata cooperazione. Le due parti protagoniste in causa, come ben evidenziato nel film scottiano, sono gli Stati Uniti d'America (NASA & Co.) e la Cina (CNSA, Chinese National Space Agency). Allora, la domanda a monte del tiepido apprezzamento è: potevano andare a braccetto questioni così dannatamente serie e complesse, ad esempio, con l'ironia
che paragona il povero astronauta Mark/Damon ad Iron Man o con il fare farsesco con cui il giovane 'piccolo genio', esperto di dinamica orbitale del JPL, Rich Purnell (Donald Glover) mette sul piatto di portata le proprie illuminate soluzioni scientifiche! No, dico, potevano andare a braccetto senza inciampare sulle gracchianti onde medie di qualche 'fuori frequenza'?
Perle di sceneggiatura
Commenti del regista
"Perche' Usa, Cina, Giappone, Paesi europei non si mettono insieme per creare un team internazionale e andare su questo cavolo di Marte?... una coalizione per risolvere i problemi veri ... (Nella troupe di 'Sopravvissuto - The Martian') ho avuto musulmani, cattolici, protestanti, persone dal Nepal o dalla Cina e non c'e' stato alcun problema a lavorare insieme"
Altre voci dal set:
Lo sceneggiatore DREW GODDARD:
"Ricordo ancora dove ero seduto la prima volta che ho visto la famosa scena di 'Blade Runner' in cui il personaggio di Roy Batty [interpretato da Rutger Hauer] parla dei 'raggi B che brillano nel buio alle porte di Tannhauser'. (Ero seduto nella terza fila a sinistra, all’interno del White Roxy Theater. Avevo sette anni). Tutto ciò che ho scritto è stato sempre influenzato da Ridley Scott; il mio DNA creativo contiene tutti i suoi film. Avere l’occasione di lavorare con lui è stato un sogno che si avvera".
Bibliografia:
Nota: Si ringraziano 20th Century Fox e Valentina Calabrese (WaytoBlue)