STORIE SOSPESE: MARCO GIALLINI, MAYA SANSA E ALESSANDRO TIBERI NELLE STORIE SOSPESE DI STEFANO CHIANTINI. STORIE DI ROCCIATORI IN PERENNE EQUILIBRIO TRA LA SCELTA DELLA SALVAGUARDIA DELLA MONTAGNA E UNA SICUREZZA ECONOMICA PROSPETTATA DALLE GRANDI OPERE CHE APRONO 'CREPE' NELLE LORO ESISTENZE
72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (Lido, 2-12 settembre 2015) - RECENSIONE in ANTEPRIMA - Giornate degli Autori - Dal 3 SETTEMBRE
"Sono stato almeno tre volte a Ripoli, per diversi giorni ogni volta... La figura di Dino Ricci è stata un po’ il motore. Il personaggio di Dino Bucci è certamente quello più fedele alla realtà ... La storia di Ripoli è stata per me il punto di partenza: spero di non averla tradita"
Il regista e co-sceneggiatore Stefano Chiantini
(Storie sospese; Italia 2015; Commedia; 95'; Produz.: Faso Film; Distribuz.: Pablo - Rai Cinema)
Sceneggiatura:
Stefano Chiantini, Luca Benedetti, Marta Manzotti, Chiara Ridolfi
Soggetto: Le storie sospese dei rocciatori, in perenne equilibrio tra la scelta della salvaguardia della montagna e una sicurezza economica prospettata dalle grandi opere che aprono "crepe" nelle loro esistenze.
Cast: Maya Sansa (Giovanna) Marco Giallini (Marco) Alessandro Tiberi (Alessandro) Giorgio Colangeli (Geometra Dino Bucci) Antonio Gerardi (Ermanno) Pietro Bontempo (Tonino) Simonetta Solder (Sandra) Sandra Ceccarelli (Aurora)
Musica: Piernicola Di Muro
Costumi: Francesca Tessari, Susanna Mastroianni
Scenografia: Paola Peraro
Fotografia: Tarek Ben Abdallah
Montaggio: Arianna Zanini
Effetti Speciali: Paolo Galiano
Scheda film aggiornata al:
24 Settembre 2015
Sinossi:
IN BREVE:
Le storie sospese dei rocciatori, in perenne equilibrio tra la scelta della salvaguardia della montagna e una sicurezza economica prospettata dalle grandi opere che aprono "crepe" nelle loro esistenze.
In un cantiere d'alta montagna, un gruppo di rocciatori, tra cui Thomas, lavora per mettere in sicurezza le pareti dell'impervio versante di un monte. Un accadimento improvviso causa la chiusura del cantiere e il conseguente licenziamento dei rocciatori. Thomas, rimasto senza lavoro e con una famiglia da mantenere, deve affrontare le nuove e improvvise difficoltà economiche. Arriva in soccorso la chiamata di Ermanno, un vecchio "collega di roccia" che adesso gestisce una piccola impresa: c'è un lavoro per lui in un paese abruzzese. Qui Thomas incontra Giovanna, un'insegnante combattiva, e Alessandro, un giovane geologo, che lo affianca nel lavoro. A contatto con una socialità che non è più abituato a vivere, proiettato in dinamiche lavorative "poco chiare", Thomas sarà costretto presto ad una scelta...
dire troppi, filoni narrativi, alcuni francamente evitabili e che suonano posticci, come quella sorta di abbozzato e incompiuto rapporto sentimentale che pare sbocciare d'un tratto tra Marco Giallini, il protagonista con moglie e figli che vede poco proprio a causa del lavoro (vede invece troppo spesso la bottiglia), sempre bravo, e Maya Sansa, combattiva maestra d'asilo imprigionata in una parte che non c'è (il principale difetto del film infatti sono proprio i dialoghi, poco incisivi, e le scombiccherature della sceneggiatura), come del resto capita all'altra bravissima e sottoutilizzata del cinema italiano, Sandra Ceccarelli, che qui interpreta Aurora, sorella locandiera di Maya Sansa, e di opposte idee.
Peccato, poteva essere un bel film d'inchiesta, e invece suona come un'occasione mancata: non si persegue nemmeno fino in fondo la chiave dell'ironia, che pure poteva dare buoni sviluppi, e se Giorgio Colangeli, come sempre, fa il suo, e lo fa bene, Alessandro Tiberi
Dedicato alla storia vera dei cittadini di Ripoli, che combattono per evitare che un'infrastruttura autostradale di nuova costruzione faccia morire il loro paese sfarinandolo sotto i colpi delle trivelle che incessanti violano la montagna, non riesce a dare nemmeno un'immagine totale del conflitto interiore di Thomas, il personaggio di Giallini, stretto nella morsa tra il bisogno di lavorare e la propria coscienza. Un po' come i colleghi di Marion Cotillard in Due giorni, una notte, ma quello dei Dardenne è un capolavoro assoluto
che ha aggiunto una nuova sfumatura alle pure già numerose accezioni del termine sublime. Storie sospese, purtroppo, no.
Bibliografia:
Nota: Si ringraziano Pablo Distribuzione, Rai Cinema Annarita Peritore (Ufficio Stampa)