"Quello che mi ha veramente attratto è la storia di una donna che arriva a Kabul dove crede di trascorrere tre mesi… e finisce per trascorrerci tre anni. All’inizio Kim è una novellina nel giornalismo di guerra e una novellina nella vita fatta di sesso, droga e rock-and-roll che i giornalisti conducono là . Per lei è un’esperienza totalmente nuova".
L'attrice Tina Fey
"Eravamo sorpresi che la storia fosse così concentrata sul personaggio. E’ il percorso di una donna e una finestra su un mondo unico che Carlock (lo sceneggiatore) ha reso incredibilmente divertente e interessante. Non si hanno spesso opportunità di fare film come questo che è una commedia dark molto spassosa ma anche realistica sulla guerra e che non fa nessun commento diretto sulla guerra. Ci ha ricordato ‘M.A.S.H.’ e, da un certo punto di vista, addirittura ‘Three Kings’."
Il regista John Requa
(Whiskey Tango Foxtrot; USA 2016; Biopic Comedy-War; 112'; Produz.: Broadway Video/Little Stranger; Distribuz.: Universal Pictures International Italy)
Soggetto: La pellicola è l'adattamento cinematografico di The Taliban Shuffle: Strange Days in Afghanistan and Pakistan, memorie della giornalista americana Kim Barker scritte nel 2011 sulla sua esperienza in Pakistan e Afghanistan avvenute nel 2002.
Cast: Tina Fey (Kim Barker) Margot Robbie (Tanya Vanderpoel) Martin Freeman (Iain MacKelpie) Alfred Molina (Ali Massoud Sadiq) Billy Bob Thornton (Colonnello Hollanek) Josh Charles (Chris) Christopher Abbott (Fahim Ahmadzai) Nicholas Braun (Tall Brian) Sheila Vand (Shakira Khar) David Stanford (Colin) Stephen Peacocke (Nic) Matthew Page (Tenente Stern) Evan Jonigkeit (Specialista Coughlin) Cherry Jones (Geri Taub) Fahim Anwar (Jaweed)
Musica: Nick Urata
Costumi: Lisa Lovaas
Scenografia: Beth Mickle
Fotografia: Xavier Grobet
Montaggio: Jan Kovac
Effetti Speciali: Stan Blackwell (coordinatore effetti speciali); John L. Weckworth (supervisore effetti visivi)
Makeup: Tania McComas (capo dipartimento makeup); Daina Daigle e Monte Haught (capo dipartimento acconciature)
Casting: Jo Edna Boldin, Tiffany Little Canfield e Bernard Telsey
Scheda film aggiornata al:
06 Giugno 2016
Sinossi:
IN BREVE:
Quando la reporter Kim Barker (Tina Fey) si accorge che la sua vita ha bisogno di qualcosa in più, decide di scuoterla un po' accettando un incarico in una zona di guerra. Là , nel mezzo del caos, scoprirà di avere una forza che non aveva mai conosciuto. A volte serve dire ‘WTF’ per scoprire la vita a cui eri destinato da sempre.
SHORT SYNOPSIS:
A journalist recounts her wartime coverage in Afghanistan.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
No, non ci troviamo nella commedia (pure intrecciata alla sua buona dose di dramma) Mrs. Doubtfire. Per quanto sia la stessa canzone - Dudes (looks like a lady) degli Aerosmith - ad accompagnare la festa d'inizio, molto diversa ma altrettanto caotica, anche in Whiskey, Tango, Foxtrot, il film condotto dalla coppia Glenn Ficarra e John Requa, già autori dell'irriverente commedia contro il Natale Babbo Bastardo, oltre che regista di Crazy, Stupid Love e Focus – Niente è come sembra. Eppure, a dispetto del titolo disinvolto ed ammiccante, potremmo anche dire che con Whiskey, Tango, Foxtrot non ci troviamo neppure nei paraggi di una commedia. Francamente nel dramedy di fondo che spetta di diritto, come genere cinematografico, a questa stralunata pellicola ambientata nell'Afghanistan di Kabul, domina più il dramma della commedia: là dove si passa in mezzo alla popolazione più variopinta del pianeta, vale a dire a un’incredibile varietà di
in una cultura, come ben si sa, e come viene qui confermato facendosi largo di burka in burka, a schiacciante, è proprio il caso di dirlo, predominanza maschile. E se sotto certi altri aspetti il recente film La sposa bambina docet, Whiskey Tango Foxtrot ribadisce, magari in tutt'altro modo, ma non meno efficace: la scuola bombardata a Kandahar con la scritta "nessuna istruzione alle donne" la dice lunga sul pensiero talebano, tanto quanto le mitragliate contro radio e televisioni, o le frequenti esplosioni di camioncini ed auto destinati ai trasferimenti di rappresentanti dell'informazione su location particolarmente 'calde'. Come sopravvivere in una realtà come questa se non con feste notturne tra fiumi di alcool, droghe e sesso occasionale?!
in un mondo come questo, c'è un'interprete speciale come Tina Fey. Già guru di serie televisive statunitensi come 30 Rock, Unbreakable Kimmy Schmidt e Saturday Night Live, oltre che apprezzabile interprete con un debole per la commedia al cinema - vedi ad esempio Notte folle a Manhattan - Tina Fey se l'è cavata benissimo nel tradurre in carne ed ossa in celluloide la protagonista Kim Barker, rivista e corretta per servire al meglio la resa cinematografica. Una neofita al lavoro in una realtà sconosciuta e oggettivamente alquanto ostile, si imbatte in una gaffe dietro l'altra soprattutto agli inizi - quel che stempera gli umori inzuppati in una tiepida ilarità ! - ma, di contro a quel che si potrebbe pensare, non è che l'inizio di una vera e propria trasformazione e di un intenso viatico di formazione interiore e professionale. Intorno al personaggio di Tina Fey, qui forse alle prese con
il ruolo più ambizioso della sua carriera, gravitano la ben più affermata collega Tanya di Margot Robbie, il colonnello Hollanek di Billy Bob Thornton e quel personaggio sopra le righe incarnato da Martin Freeman con Iain MacKelpie. Ad Alfred Molina è toccato invece, come spesso gli succede a causa del suo particolare profilo fisionomico, il personaggio più 'esotico' e perverso: quello di Ali Massoud Sadiq ('sadik' di nome e di fatto) che non ha d'altra parte forse mai fatto i conti con una donna occidentale, sorprendentemente piena di risorse, al punto da incastrare con elegante nonchalance anche un marpione del suo calibro. Beh, c'è da dire che il film rende omaggio all'arguzia femminile anche delle donne afghane, sulla quale dice molto la vicenda 'top secret' legata alla manomissione del pozzo preferendo attingere l'acqua alla sorgente.
Alla fin fine, con Whiskey Tango Foxtrot ci si ritrova più a riflettere che
non a sorridere per i sussulti emotivi di un'imbranata e frustrata giornalista piovuta a Kabul. A riflettere su moltissime cose, che intrecciano venti di guerra a correnti umane, fatte di bellissime storie di amicizia, di tradimenti, affettivi e professionali, di nuovi amori impossibili, o forse possibili, ma, soprattutto, di un ritrovato senso di forte responsabilità del proprio operato e di un grande rispetto per gli altri. Per il loro destino, alle volte legato e condizionato alle nostre scelte personali. E tutto questo proprio all'ombra - quale ombra? - di un paese arroventato dalla guerra e dalla polvere. Ma a preoccupare non è tanto la polvere mossa dall'impeto dei venti del Paese, quanto la polvere - letale! - dell'insania che sopprime fino a soffocare ogni alimento indispensabile alla mente e all'anima di ciascuno. E questa si chiama sottrazione di legittima libertà .
Perle di sceneggiatura
Kim: "Volevo solo liberarmi del mio lavoro. Volevo liberarmi del mio ragazzo vagamente depresso. Volevo mandare tutto all’aria".
Shakira: "Questa è la storia più tipicamente da donna bianca americana che io abbia mai sentito".
Bibliografia:
Nota: Si ringraziano Universal Pictures International Italy e Xister Pressplay