"Quando, nel 2014, ho letto i libri di memorie scritti rispettivamente da David Sheff, il padre, e da suo figlio Nic, sono rimasto molto colpito, a livello quasi viscerale. Ciò che David e Nic hanno scritto, si basa sulle proprie esperienze personali, fatte di miglioramenti e ricadute, ma anche di gioia, innocenza, e amore. All’inizio, pensano di possedere tutti gli strumenti necessari per gestire la dipendenza di Nic, per 'risolverla'. In realtà non è così, ma impareranno molto nel corso di questa esperienza. Col passare del tempo, ci sono momenti in cui perdono il controllo, in cui si rendono conto che il problema della tossicodipendenza minaccia di intaccare ogni fibra della loro vita. Avevo già pensato di fare un film in lingua inglese ma nulla mi aveva colpito come la storia della famiglia Sheff. Le dinamiche familiari, l’illusione di poter controllare la situazione, il tempo che passa: questi sono i temi che emergono spesso nei miei film. Avevo già trattato l’argomento dell’uso di stupefacenti, ma le forti emozioni suscitate dalle storia degli Sheff, e il modo in cui la raccontano, mi ha toccato profondamente. Questa famiglia crede nell’amore incondizionato, ma deve accettare che non ci sono risposte semplici, e che la gestione della dipendenza dalla droga è completamente irrazionale. Ero quasi spaventato dalla portata di questa storia, le cui vicende coprono un arco molto lungo, ma ho percepito l’urgenza e la necessità di raccontarla... Spero che questo film aiuti le persone a comprendere che esistono punti di vista diversi, e che possa aprire il loro cuore e la loro mente, così come è successo a me quando ho conosciuto la storia degli Sheff".
Il regista e co-sceneggiatore Felix Van Groeningen
(Beautiful Boy; USA 2018; Biopic drammatico; 112'; Produz.: Amazon Studios, Big Indie Pictures, Plan B Entertainment, Starbucks Entertainment; Distribuz.: 01 Distribution)
Based on the best-selling pair of memoirs from father and son David and Nic Sheff, Beautiful Boy chronicles the heartbreaking and inspiring experience of survival, relapse, and recovery in a family coping with addiction over many years
di peccare di mancanza di esaustività e accetta di essere lacunoso nel tratteggiare certi eventi legati ai personaggi, pur di puntare il tutto e per tutto sul ‘personale’, appunto. Su quel rapporto straordinariamente intimo ed immenso, impossibile da racchiudere in uno spazio circoscritto, o definirlo in qualche modo - non certo a parole - che è quel legame tra padre e figlio.
Se Steve Carell si è guadagnato da tempo la piena fiducia proprio per la sua particolare capacità di interiorizzare un qualsivoglia dramma, qui si conferma nobile e raffinato interprete da incanto. Calato integralmente fin nelle viscere in un padre disperato come il David Sheff, giornalista e scrittore che sperimenta a pelle l’inutilità delle parole per cambiare le cose, esprime il suo sconfinato dolore lavorando per sottrazione: malgrado ripetuti tentativi ad oltranza, assapora la frustrazione di non riuscire in alcun modo a far reale breccia nella dipendenza del figlio
Gran parte del film - tratto da Beautiful Boy: A Father's Journey Through His Son's Addiction di David Sheff e Tweak: Growing Up on Methamphetamine di suo figlio Nic Sheff - punta proprio sugli innumerevoli punti di domanda cui questo padre tenta di trovare risposte utili ad aiutare il figlio finito in un tunnel senza sbocco. In una vera e propria ricerca su internet, o comunque in ogni modo