RECENSIONE - Dal regista Sebastián Lelio, (Premio Oscar® per Una donna fantastica), con protagonista l’inimitabile Julianne Moore affiancata da John Turturro, ecco un ritratto femminile di stupefacente onestà e sensibilità , impreziosito da interpreti straordinari - Dal 7 Marzo
Effetto autoremake:
"Non riguardava me, non dovevo dimostratre nulla al mondo. Si trattava invece di scomparire dietro la storia, di far emergere i personaggi, di farli rinascere e rivivere".
Il regista Sebastián Lelio
(Gloria Bell; CILE/USA 2018; Dramma romantico; 102'; Produz.: Fabula e FilmNation Entertainment; Distribuz.: Cinema di Valerio De Paolis)
Sceneggiatura:
Alice Johnson Boher (adattamento), Sebastián Lelio
Soggetto: La pellicola è il remake del film del 2013 Gloria, diretto dallo stesso Sebastián Lelio.
Cast: Julianne Moore (Gloria) John Turturro (Arnold) Michael Cera (Peter) Caren Pistorius (Anne) Brad Garrett (Dustin) Jeanne Tripplehorn Rita Wilson Sean Astin (Jeremy) Holland Taylor Tyson Ritter Alanna Ubach (Veronica) Barbara Sukowa (Melinda) Cassi Thomson (Virginia)
Musica: Matthew Herbert
Costumi: Stacey Battat
Scenografia: Dan Bishop
Fotografia: Natasha Braier
Montaggio: Soledad Salfate
Effetti Speciali: Tomas Roca (supervisore effetti visivi)
Makeup: Jennifer Turchi Nigh (capo dipartimento makeup); Laine Trzinski (capo dipartimento acconciature)
Al centro della vicenda Gloria (Julianne Moore), splendida cinquantenne che vive a Los Angeles. Gloria ama i suoi figli, ormai adulti, ma non è solo una madre e una nonna attenta. Ama ballare nei club per single e, tra un amante e l’altro, non smette di credere all’amore.
Proprio sulla pista da ballo incontra Arnold (John Turturro), recentemente divorziato: tra i due nasce una passione travolgente che gli farà riscoprire una felicità quasi dimenticata. La sua ex moglie e le figlie, ormai adulte, però, hanno su di lui una presa nociva: il suo cellulare squilla incessantemente e lui non sembra sapersi staccare dal passato.
La storia segue Gloria mentre naviga in questa storia d'amore e capisce cosa vuole veramente. E se per il personaggio di Turturro sentiamo una grande simpatia, è quello della Moore che è una vera rivelazione: pur mantenendo la sua grinta e il costante bisogno degli altri, scopre quanto possa essere importante ballare da sola.
Short Synopsis:
A free-spirited woman in her 50s seeks out love at L.A. dance clubs
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
La moda del remake americano da opere originali di altra nazionalità ma con lo stesso pilota al nuovo timone
Sembra diventata l’ultima moda quella di registi non statunitensi disposti a tornare sui propri passi per ripetere in altra veste una loro opera. C’è appena stato il caso del norvegese Hans Petter Moland con Cold Pursuit (Un uomo tranquillo), dove Liam Neeson è andato a sostituire Stellan Skarsgård, già primo protagonista nella pellicola originale norvegese del 2014 In Order of Disappearance (In ordine di sparizione), a firma, appunto, dello stesso regista. Così, dopo il remake americano dell'omonima opera norvegese, ecco che compare anche la Gloria Bell del regista, sceneggiatore e produttore cinematografico cileno Sebastián Lelio (Una donna fantastica, Disobedience), film già vincitore dell’Orso d’Argento per la ‘Migliore Attrice’ (Paulina Garcìa), nell’originale del 2013. Oggi lo stesso Sebastián Lelio si inoltra nell’operazione remake della sua stessa pellicola sperimentandone la veste americana, e dunque
con un cambio fondamentale: quello della prima protagonista. Un’operazione che, alla luce dei risultati ottenuti dall’originale, suona come una scommessa doppia. Ma sapeva evidentemente bene in anticipo che sarebbe stata comunque una scelta vincente.
Una Julianne Moore a tutto campo che fa il film
Senza di lei l’intera pellicola collasserebbe su se stessa. Julianne Moore è e fa la Gloria Bell che intitola la nuova pellicola del regista Sebastián Lelio. Non ci inoltreremo nel reticolo dei confronti e faremo finta che la versione a stelle e strisce di Goria Bell sia l’unica sul campo. Ci basta considerare il fatto che una storia come questa sembra fondamentalmente cucita addosso al personaggio femminile protagonista. Protagonista assoluto in entrambi i casi. Uscito in bocca alla ricorrenza della festa della donna, Gloria Bell è donna a tutti gli effetti: una donna non più giovanissima, con famiglia e figli alle spalle e il condimento di un divorzio
di vecchia data. Figli grandi, con i loro problemi e tanta voglia di indipendenza, insomma, un terreno non più coltivabile da Gloria Bell, pur sempre madre desiderosa di rendersi utile e far parte della vita dei suoi figli. Donna single dunque, con la voglia di vivere stampata sul volto radioso, illuminato dai grandi sorrisi che sanno arginare tutta la malinconia e solitudine che le germogliano dentro. Fare buon viso a cattiva sorte sembra essere il suo motto ed ogni volta che prende l’auto ascolta musica e canta. La sera frequenta localini dove bere qualcosa e soprattutto avere l’opportunità di ascoltare musica e ballare. Adora cantare e ballare: “se il mondo esplodesse spero di andarmene ballandoâ€. La Gloria Bell di Julianne Moore è una donna molto americana, la cui emancipazione, da spirito libero, d’altra parte, non riesce a scaldarle molto il cuore. Le cose sembrano prendere una piega diversa quando Gloria
incontra l’Arnold di John Turturro ma non sarà così. Mai fidarsi delle apparenze! Mai sopportare più di tanto!
Un montaggio secco e fluido veste la storia della protagonista
Non c’è inganno: la macchina da presa è e vuole essere sempre addosso alla protagonista. E mentre si aprono finestre minimaliste sulla sua vita solitaria, fatta di: incontri più o meno casuali; di spaccati di intimità ; di sesso appassionato; di solidali incontri con amiche; di incursioni nella vita dei figli; di vicini abbastanza fuori di testa da compromettere seriamente la privacy personale; di gatti invadenti che non sanno evitarsi l’infiltrazione strategica in clandestinità ; mentre si aprono tutte queste finestre, una dopo l’altra, dicevo, si tocca con mano anche la premura di chiuderle senza aspettare la conclusione di ogni singolo aspetto, vicenda o risposta emozionale. Ed ecco che, senza neanche accorgercene, siamo già passati ad un momento successivo. Il montaggio secco regala fluiditÃ
agli eventi così come alle sensazioni di Gloria, cui Julianne Moore regala un’anima cangiante dalle mille sfumature, per un caleidoscopio emozionale unico, suo proprio. Una donna fragile e forte, dall’indiscusso fascino e desiderosa di affetto tanto quanto di mantenere alta la propria autostima e dignità . Una donna così non accetta compromessi e l’Arnold di Turturro si rivela un’anima troppo persa nel suo passato - l’ex moglie e le figlie continuano a dipendere da lui e lui non riesce a spezzare il cordone ombelicale familiare - per poter restare al fianco di Gloria, per quanto dimostri di volerlo. Con sofferta saggezza, Gloria dovrà venire a patti con questa realtà dei fatti.
’Io ballo da sola’
Julianne Moore ha creduto talmente nella sua Gloria Bell da abbracciare anche la produzione esecutiva del film. Un film che mostra di sentire suo nel profondo della sua anima intimista. Che dire? Gloria Bell si rivela un inno