VINCITORE dell'Orso D'Argento - Gran Premio della Giuria alla 69. Berlinale - Una storia vera di pedofilia nell'obiettivo di François Ozon - RECENSIONE - Dal 17 Ottobre
Padre Preynat ha affrontato anche un processo canonico, nel luglio del 2019 il Tribunale Ecclesiastico ha deciso di applicare la pena massima prevista dal diritto della Chiesa in questo caso, cioè le dimissioni dello stato clericale.
Il 18 marzo 2019 Philippe Barbarin ha presentato le sue dimissioni al Papa. Le sue dimissioni non sono state accettate.
Il 3 agosto del 2018 il limite della prescrizione è stato portato da 20 a 30 anni. E la mancata comunicazione dell’abuso sui minori adesso è considerata un reato ancora in corso.
Nel novembre del 2018 a Lourdes, 118 vescovi francesi hanno votato l’istituzione di un comitato indipendente incaricato di indagare sulla pedofilia nella Chiesa dal 1950.
The three men, friends of childhood, will cross, compare their personal experiences and question their life of couple, family and professional.
Francois Ozon's gripping drama follows three men who band together to dismantle the code of silence that continues to protect a priest who abused them decades ago. Based on events from the 2019 conviction of Cardinal Philippe Barbarin of Lyon for concealing the conduct of Father Bernard Preynat, BY THE GRACE OF GOD compassionately illustrates the varying effects of trauma on survivors and their families in this urgent portrait of resistance, the power of mobilization, and the mysteries of faith
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Ed ecco un’altra pagina scomoda ed oltraggiosa che va a scompaginare armonia, ordine e rigore morale in seno alla Chiesa cattolica. L’immacolata immagine da copertina viene infangata ancora una volta, e questo a dispetto di tutti i tentativi di insabbiare i fatti, per evitare la contaminazione di un candore del tutto illusorio. Così anche Francois Ozon mette il dito nell’annosa piaga degli abusi sessuali da parte di clericali mai rimossi dalla propria missione istituzionale nel corpo ecclesiastico. Il punto è che fatti come questi arrivano ad un genere di fiction cinematografica ispirata dalla realtà . Ahimè! Ed è questo un caso, tra numerosi altri, relativi a registri paralleli: ricordate il Magdalene (Leone d’Oro a Venezia 2002) di Peter Mullan? E ancora, ricordate il mitico thriller Schegge di paura (1996) di Gregory Hoblit, con Richard Gere, Laura Linney ed Edward Norton? Implicato in abusi sessuali su adolescenti era in quel caso un
arcivescovo di Chicago. Ma soprattutto, ricordate Il caso Spotlight di Tom McCarthy? Il caso Spotlight raccontava la storia del team di giornalisti investigativi del “Boston Globeâ€, soprannominato per l’appunto Spotlight, che nel 2002 sconvolse la città con le sue rivelazioni sulla copertura sistematica da parte della Chiesa Cattolica degli abusi sessuali commessi su minori da oltre 70 sacerdoti locali, in un’inchiesta premiata col Premio Pulitzer.
Con Grazie a Dio - il titolo assume i toni di un drammatico ed amaro sarcasmo quando si arriva al cuore della storia - oggi Francois Ozon riprende le fila traducendo sulla celluloide il versante francese, per così dire: il film è ambientato nella diocesi della cattolicissima Lione. Ed ecco un’altra ignominiosa storia vera che trova per l’appunto il suo epicentro in abusi sessuali su minori - questa volta bambini - ancora una volta operati da parte di ecclesiastici mantenuti negli anni nel pieno e nel
Se il Grazie a Dio di Francois Ozon si è aggiudicato l’Orso d’Argento-Gran Premio della Giuria alla 69. Berlinale, è probabilmente proprio per questo taglio non propriamente incalzante ed apparentemente
fatto cruciale: che la vita va avanti ma… come tutelare le generazioni future da simili misfatti in agguato? Come accordarsi con Fede e questa Chiesa cattolica? Come distinguere il pascolo sicuro da quello contaminato?
E se quel Grazie a Dio suona così insolente quando pronunciato dal Cardinale Barbarin a proposito della maggior parte dei casi di pedofilia perpetrati dall’ecclesiastico Preynat, caduti in prescrizione, il nostro ‘grazie a Dio’ - sempre con la stessa valenza di ‘per fortuna’ - sulla scia delle didascalie informative finali - ci restituisce almeno un barlume di giustizia e di luce in fondo ad un tunnel che sappiamo non essere mai scomparso del tutto. Grazie a Dio alla fine Preynat è stato finalmente destituito, e grazie a Dio per casi giudiziari di questo genere la soglia è stata alzata da venti a trent’anni. Il che non significa affatto ‘problema risolto’. Ma questo, tra le molte altre piaghe
che si porta dietro e su cui lo stesso Papa Francesco da tempo non teme di puntare il dito, il Vaticano lo sa bene. Come sa bene che i tempi dell’insabbiamento hanno il fiato ormai troppo corto per poter ancora sopravvivere.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)
trailer ufficiale:
clip 'Emmanuel':
clip 'François':
clip 'Alexandre':
Perle di sceneggiatura
Alexandre: "sto facendo questo per e non contro la Chiesa"