BLACK WIDOW : L’OSCURA TANA DELLA VEDOVA NERA PRENDE LUCE
Black Widow, ventiquattresimo della serie di film della Marvel e primo della quarta fase, è incentrato sulla storia personale di Natasha Romanoff, conosciuta anche come Vedova Nera. Il personaggio interpretato da Scarlett Johansson ha fatto il suo ingresso nella prima fase cinematografica nel lungometraggio Iron Man 2, in seguito diventa un Avengers ed infine prosegue la sua lotta personale fino alla amara conclusione nel lungometraggio campione d’incassi The Avengers-Endgame.
La scoperta di un’identità familiare.
Le informazioni sulla vita personale di Natasha Romanoff sono state sempre accennate e fornite attraverso i vari lungometraggi, come in una sorta di serie televisiva, dove i personaggi scoprono la loro vita, il loro carattere personale attraverso i vari episodi. Ora la Vedova Nera ha un proprio lungometraggio, dove non mancano le sorprese, si assiste da vicino alla sensibilità , sofferenza, emozione e abilità di una donna che è diventata
un soldato dalle incredibili capacità . Il termine Vedova Nera diventerà una parola dalle diversificate sfaccettature, che prenderà più consistenza e porterà a scoprire elementi del passato della Romanoff. La storia di Natasha si intreccia con quella di un'altra donna con la quale ha un rapporto di parentela, ossia Yelena Belova (Florence Pugh), una soldatessa killer e superesperta che sarà una rivale ed in parte un aiuto per Natasha. Le due dovranno affrontare alcune questioni irrisolte con la Stanza Rossa, ossia un quartier generale segreto Russo comandato dal freddo manipolatore Dreykov (Ray Winstone). Nel corso della storia vengono introdotti personaggi come Red Guardian (David Harbour), supersoldato russo dalle capacità simili a quelle di Captain America, la tecnica esperta e combattiva Melina Vostokoff (Rachel Weisz) ed infine l’umanoide killer dalle super abilità di combattimento Taskmaster.
Una storia lineare tra azione combattiva e sentimento
La costruzione della storia si sviluppa attraverso uno stile tra l’azione
e il poliziesco con elementi fantastici ridotti al minimo. Una linearità con elementi di sorpresa minimi che rendono la visione adeguata al puro intrattenimento destinato ad ogni tipo di pubblico, in un susseguirsi di azione densa e coinvolgente a tratti prevedibile. Il personaggio di Natasha Romanoff non perde mai il suo lato umano: mentre esterna leggermente i propri profondi sentimenti, ne oscura altri a causa del suo addestramento da soldato.
La fotografia retrò nell’universo digitale
Il lungometraggio è girato con un misto di cineprese digitali Panavasion e Sony, alcune sequenze ambientate nel passato sembrano essere girate in pellicola, con elementi di sfondo poco definiti ed una consistenza di immagine meno vivida. Una scelta fotografica ben delineata che fa da ausilio alla narrazione: non è presente il super realismo dettagliato, bensì un'immagine leggermente più morbida nelle tonalità e nei colori. D’altra parte, le sequenze dense di effetti visivi sono maggiormente definite e perfettamente
inserite all’interno della narrazione. Le riprese del film hanno avuto inizio nell’estate del 2019 e si sono svolte in Regno Unito, Norvegia, Budapest, Marocco ed Atlanta nell’arco di 87 giorni. Il film sarebbe dovuto uscire nelle sale cinematografiche italiane il 29 Aprile 2020, poi spostato varie volte a causa della Pandemia di Covid-19. Infine, è stata stabilita l’uscita nelle sale cinematografiche italiane il 7 Luglio 2021 ed il 9 luglio sulla piattaforma di video on demand a pagamento Disney+ con Accesso VIP.
Donne protagoniste nel pieno dell’azione
Un buon film dalla visione femminile, diretto dalla regista Cate Shortland, dove le donne hanno un ruolo centrale in tutta la narrazione. Denso di divertimento e intrattenimento adatto ad essere visto nel periodo estivo: sicuramente consigliata la visione nelle grandi sale cinematografiche, dove l’azione diventa coinvolgente e circonda totalmente lo spettatore. Non bisogna dimenticare di visionare la sequenza finale dopo i titoli di coda.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)