VINCITOREOscar 2022 come 'Miglior Film'; 'Miglior Attore Non Protagonista' (Troy Kotsur); 'Migliore Sceneggiatura Non Originale' (Sian Heder) - RECENSIONE in ANTEPRIMA - Dal 31 Marzo
Casting: Deborah Aquila, Tricia Wood e Lisa Zagoria
Scheda film aggiornata al:
26 Aprile 2022
Sinossi:
A Gloucester, nel Massachusetts, Ruby Rossi è l'unico membro udente della sua famiglia; i suoi genitori Frank e Jackie e il fratello maggiore Leo sono tutti sordi. Li aiuta con l'attività di pesca di famiglia e ha intenzione di unirsi a essa a tempo pieno dopo aver terminato il liceo.
A causa della sua famiglia, Ruby è vista come un'emarginata a scuola. Quando nota che la sua cotta, Miles, si sta iscrivendo al coro della scuola, Ruby impulsivamente fa lo stesso. Il coro è diretto dal signor Bernardo "Mr. V" Villalobos, che ordina agli studenti di cantare Buon Compleanno. Di fronte al dovere di cantare davanti alla classe, Ruby va nel panico e scappa. Successivamente torna da Mr. V e spiega che lei è stata vittima di bullismo per aver parlato in modo strano da bambina. Il signor V accetta che Ruby torni nel coro, dicendole che c'è spazio per tutti i tipi di voci. Successivamente è sorpreso quando sente cantare Ruby e si rende conto che la sua voce è bellissima.
Il signor V incoraggia Ruby a fare un'audizione per il Berklee College of Music e le offre lezioni private per prepararsi. Ruby accetta, ma diventa sempre più impegnata ad aiutare la sua famiglia con gli affari. Il signor V si irrita con lei perchè costantemente in ritardo e annulla le lezioni. La rimprovera per avergli fatto perdere tempo e la accusa di non preoccuparsi abbastanza della musica.
Durante la pesca, Frank e Leo vengono intercettati dalla Guardia Costiera dopo non aver risposto ai clacson delle navi e alle chiamate radio. Vengono multati e le loro licenze di pesca revocate per loro negligenza; fanno ricorso e riescono a riavere la loro licenza a condizione che abbiano sempre a bordo una persona udente. Ruby annuncia alla famiglia che rinuncerà al college e si unirà all'azienda a tempo pieno. I suoi genitori sono favorevoli, ma Leo reagisce con rabbia, insistendo sul fatto che possono gestire i propri problemi senza l'aiuto di Ruby.
La famiglia di Ruby assiste al suo spettacolo e, sebbene non possano sentirla cantare, notano l'accoglienza positiva da parte del pubblico che li circonda. Quella notte, Frank chiede a Ruby di cantargli una canzone mentre lui tocca le sue corde vocali, emozionandosi. L'intera famiglia si reca quindi a Boston con Ruby per la sua audizione al Berklee; non dovrebbero entrare nella sala delle audizioni, ma si avvicinano di soppiatto alla balconata per guardare comunque. Ruby all'inizio è nervosa, ma acquista sicurezza quando vede la sua famiglia; mentre si esibisce illustra la canzone in lingua dei segni, così che possano capire cosa sta dicendo.
Qualche tempo dopo, Ruby viene presa dal college; condivide la notizia con la sua famiglia e il signor V che sono tutti entusiasti per lei, ma chiede a Miles di farle visita a Boston qualche volta. Nel frattempo, gli udenti nell'attività di pesca di famiglia hanno imparato la lingua dei segni, consentendo loro di comunicare e interpretare per conto della famiglia. L'amica di Ruby, Gertie, la accompagna a Boston per il college mentre la sua famiglia li saluta; Ruby, con la lingua dei segni, dice loro "Vi amo davvero" mentre se ne vanno..
Troy Kotsur) e il fratello Leo (Daniel Durant), che lavorano con lei sul peschereccio, lo sono entrambi. Così come lo è la madre Jackie di Marlee Matlin (già premiata con l’Oscar come ‘Miglior Attrice’ per Figli di un Dio minore).
Si direbbe una sorta di neorealismo ai tempi del colore, la scelta della regia di interpreti realmente sordomuti per i protagonisti. E la cifra pulita, sfrondata da ogni edulcorante da melodramma, fa onore a questo spaccato familiare in cui l’unica voce che conti è quella del cuore. La dizione aggiuntiva italiana, I segni del cuore, al CODA del titolo originale, potrebbe anche suonare retorica, invece è esattamente quello che va in scena sul grande schermo, andando ad illustrare uno di quei legami familiari così speciali, unici e forti, da risultare l’unica lingua dominante. I sottotitoli sono d’obbligo, in un film come questo, per i diffusi dialoghi nella lingua dei segni,
ma va anche detto che serpeggia una invisibile guida emotiva che si lascia cullare dall’intuizione e che può funzionare come la pittura in un quadro impressionista o espressionista, più o meno decifrabile, per impressioni, appunto.
In questo scenario, sulla dominante figura della figlia Ruby/Jones - inscindibile elemento non solo per i vincoli di sangue ma per la sopravvivenza dell’intera famiglia, facendo da tramite con il resto del mondo - tra i vari personaggi di svariato contorno, spicca, per ruolo ed interpretazione, il Maestro di musica Bernardo Villalobos di Eugenio Derbez, direttore di un gruppo di ragazzi che hanno scelto di iscriversi al coro per un seminario di canto. Dopo l'iniziale approccio catastrofico di Ruby/Jones che tradisce un primo suo profilo, fatto di disagio, di timidezza, già vittima di bullismo per la sua particolare condizione che la lega a filo doppio con la famiglia a più livelli, prende avvio uno straordinario
processo di crescita che non può scartare dal conflitto. Conflitto interiore, familiare e sociale: le dinamiche di controllo sulla pesca e lo sfruttamento di certi ‘capi superiori’ del duro lavoro di questi pescatori, mal ricompensati, delinea una parabola netta della dimensione di disagio sociale. Non manca d’altra parte un alito di umorismo, provvidenziale a stemperare quel filo tensivo che agita le coscienze.
Per Ruby/Jones si pone il problema di accordare le esigenze personali, di iniziare a forgiare un futuro formativo, alla necessità di continuare a sostenere in prima persona la famiglia. Cosa non facile, quando la sveglia suona alle tre del mattino per la pesca, dovendo restare vigile durante le lezioni scolastiche. I ritardi agli appuntamenti di canto sono parimenti dettate da esigenze di lavoro con la famiglia e si stanno facendo un ostacolo importante. Stupirà come proprio il canto e la musica, con l’amore reciproco, davvero granitico in questa
famiglia, riescano non solo a risolvere il conflitto, ma a rafforzare ancora di più un legame già forte, riuscendo a fare l’uno il bene dell’altro. La storia scorre senza troppo clamore attraversando i nodi nevralgici esistenziali di ciascuno mai del tutto svincolato dalla famiglia, mentre Ruby si prepara all’esibizione pubblica del coro e a un duetto con Miles. Duetto in cui entrambi gli interpreti, Emilia Jones e Ferdia Walsh-Peelo, ci dilettano, con armoniche voci perfettamente accordate sulle note di You're All I Need to Get By. All’esibizione è presente la famiglia al completo di Ruby, ma da non udenti quale può essere il loro approccio? Come possono la musica e il canto veicolare quei ‘segni del cuore’ cui si fa riferimento?
Ci sono tre momenti climax in questo film in grado di dare corpo e anima al significato di comunicazione:
1. Quando Ruby/Jones tenta di rispondere al Maestro su come si
sente quando canta e cosa rappresenta per lei, e, non trovando le parole, pur essendo tecnicamente in grado di farlo, esprime le sue sensazioni nella lingua dei segni che, paradossalmente, riesce ad essere chiarissima e potente, in un modo magicamente evocativo.
2. La scena in cui, dopo l’esibizione pubblica Ruby/Jones all’aperto, di fronte a casa, canta di nuovo la sua canzone per il padre che, avendola vicina, non solo può leggere il labiale, ma con le mani sul suo collo, può sentire le variabili di ogni vibrazione. Ed è musica nella musica!
3. La scena in cui all’audizione a porte chiuse per il Berklee College of Music - cui poi alla fine Ruby/Jones nel frattempo è approdata - si vede che a un certo punto dell’esibizione canora, con il brano Both Sides Now di Joni Mitchell, inizia a coordinare il canto vocale con la lingua dei segni. Una sorta di canto coreografato
Il montaggio finale in cui si tirano le fila del destino, del responso dell’audizione e di tutto, con il solo audio del canto di lei che domina le scene, beh, è indubbiamente sintomo di un’apprezzabile cifra di regia.
(*) ‘Miglior Film’, 'Miglior Attore Non Protagonista' a Troy Kotsur e 'Migliore Sceneggiatura Non Originale' a Sian Heder.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)