(The Little Prince; Francia 2015; Animazione e Fantasy; 108'; Produz.: Onyx Films/Orange Studio/On Entertainment/Paramount Animation; Distribuz.: Lucky Red)
Cast: Riley Osborne (Il Piccolo Principe) (Voce originale) Lorenzo D'Agata (Il Piccolo Principe) (Voce italiana) Mackenzie Foy (La Piccola Ragazza) (Voce originale) Vittoria Bartolomei (La Piccola Ragazza) (Voce italiana) Rachel McAdams (La Mamma) (Voce originale) Paola Cortellesi (La Mamma) (Voce italiana) James Franco (La Volpe) (Voce originale) Stefano Accorsi (La Volpe) (Voce italiana) Marion Cotillard (La Rosa) (Voce originale) Micaela Ramazzotti (La Rosa) (Voce italiana) Benicio Del Toro (Il Serpente) (Voce originale) Alessandro Gassmann (Il Serpente) (Voce italiana) Albert Brooks (L'Uomo d'affari) (Voce originale) Giuseppe Battiston (L'Uomo d'affari) (Voce italiana) Bud Cort (Il Re) (Voce originale) Cast completo
PIF (Il Re) (Voce italiana) Rick Gervais (Il Vanitoso) (Voce originale) Alessandro Siani ( Il Vanitoso) (Voce italiana)
Musica: Richard Harvey e Hans Zimmer
Costumi: Margarita Meza
Scenografia: Alexandre de Broca e Frederic Vicaire
Un vecchio ed eccentrico aviatore e la sua nuova vicina di casa: una bambina molto matura trasferitasi nel quartiere insieme alla madre. Attraverso le pagine del diario dell'aviatore e i suoi disegni, la bambina scopre come molto tempo prima l'aviatore fosse precipitato in un deserto e avesse incontrato il Piccolo Principe, un enigmatico ragazzino giunto da un altro pianeta. Le esperienze dell'aviatore e il racconto dei viaggi del Piccolo Principe in altri mondi contribuiscono a creare un legame tra l'aviatore e la bambina. Affronteranno insieme una straordinaria avventura, alla fine della quale la bambina avrà imparato ad usare la sua immaginazione e a ritrovare la sua infanzia.
Commento critico (a cura di FRANCESCO ADAMI)
Il Piccolo Principe è la trasposizione filmica dell'omonimo romanzo scritto da Antoine De Saint-Exupéry che, attraverso l'utilizzo di una struttura drammaturgica innovativa ed attuale, riporta fedelmente la storia raccontata dal libro, non
tralasciando lo stile narrativo e grafico dell'autore stesso. La realizzazione del film è affidata al regista Mark Osborne, che ha proposto una visione consona alle esigenze di qualsiasi tipo di persona, sia essa fan appassionata o semplicemente incuriosita dalla magia del racconto. Il lungometraggio vede protagonisti un vecchio ed eccentrico aviatore e la sua nuova vicina di casa, una bambina molto matura trasferitasi nel quartiere insieme alla madre. La vita della piccola è scandita dalle rigide regole della società consumistica e moderna che la vuole bambina esemplare. Sua madre è una manager che vuole organizzare la vita della propria figlia in modo da offrirle un futuro perfetto e ben costruito all'interno di un sistema sociale precostituito, e questo lascia
ben poco spazio alla piccola per scelte personali. Un giorno il vecchio aviatore mostra alla bambina alcuni disegni, che raccontano il suo incontro con il Piccolo Principe, un enigmatico ragazzino giunto da
un altro pianeta. Così ha inizio un'avventura ai confini tra il reale e l'immaginario tipico dell'infanzia. Non a caso la tematica principale
sul quale si basa tutto il racconto si racchiude in un'unica frase "Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano".
Le esperienze dell'aviatore e il racconto dei viaggi del Piccolo Principe in altri mondi, contribuiscono a creare un legame tra l'aviatore e la bambina. E' l'inizio di un percorso in un certo senso 'catartico', in cui la piccola può ritrovare la naturale immaginazione di un'infanzia mai vissuta a pieno fino a quel momento.
I personaggi mostrati durante il fantastico racconto hanno una profonda valenza poetica ed artistica: la Rosa, simbolo della bellezza
e fragilità dell'amore e della vita stessa; la Volpe, di furbizia e consapevolezza; il Serpente, di insidia, di circolarità degli avvenimenti e della routine; il Vanitoso, emblema dell'uomo moderno; l'Uomo d'affari, simbolo dell'acquisto delle stelle e quindi dei sogni. Il livello narrativo assume sfumature complesse malgrado la struttura fondamentalmente fiabesca, ed è piuttosto evidente la valenza metaforica e simbolica interconnessa alla antica cultura fiabesca latina e greca.
Il film è elaborato graficamente in due stili, la tridimensionalità e la stop motion, sfruttati
attraverso un'apposita valenza drammaturgica. Per l'esattezza, le scene in stop motion sono basate sui racconti scritti sulla carta dal vecchio aviatore. Il regista Mark Osborne ha collaborato con Jamie Caliri, animatore di grande talento, celebre per
aver realizzato sequenze dei titoli di Lemony Snicket- Una serie di sfortunati eventi.
Caliri, che è anche direttore creativo del software Dragonframe, usato in tutto il mondo per girare in televisione e nel cinema di
animazione, afferma di aver deciso con Osborne di adoperare la carta come mezzo principale, perché la storia è costruita
attorno alla figura del Principe, e dunque sulle pagine del diario a fogli mobili che il vecchio aviatore ha tenuto con sé per molti anni. Per questo il film si apre con una sequenza realizzata interamente con la carta che guadagna gradualmente il registro bidimensionale: l'effetto è stato realizzato usando una combinazione di carta e creta che permette di applicare l'acquarello sui volti. Jason Boose, supervisore all'animazione del film, che ha lavorato come animatore per Lilo & Stich, Cars , Rataouille ed Up, afferma che una delle sfide maggiori è stata quella di mescolare la sensibilità poetica europea con un'estetica più tradizionale della narrazione.
Sicuramente c'è un livello di resa visiva accurato, che si è servito dell'ausilio di animatori ed esperti freelance di fama mondiale, che sono riusciti ad offrire un'ottima realizzazione
connettendo l'esperienza dei grafici con quella dei narratori, ottenendo così una valida messa in scena del
romanzo. Come accade per molti film d'animazione, è stato messo a punto un nuovo
sistema, utile allo sviluppo di una grafica appropriata: il supervisore dei personaggi in
3D, Hide Yosumi, che ha lavorato in passato a film della Disney come Bolt, Rapunzel e Ralph Spaccatutto, ha sviluppato con il suo team un nuovo sistema di rigging. Un rigging solido e flessibile che ha reso efficace la realizzazione minuziosa del design dei personaggi in 3D, grazie al quale il regista ha potuto apportare miglioramenti ai personaggi, cambiandone il modello per poi reinserirlo di lì a poco nella pipeline della produzione.
Con questa particolare rielaborazione de Il piccolo Principe, il regista Mark Osborne, già noto al pubblico per aver diretto il divertente ed innovativo Kung Fu Panda, ha voluto far conoscere il mondo visionario e senza tempo di Antoine
de Saint-Exupéry ad un'intera nuova generazione di lettori e di spettatori cinematografici, non rinunciando a vestire la tradizionale fiaba di un valore emozionale aggiuntivo. E direi che ci è riuscito pienamente.