GEMMA BOVERY: NELLA ECCENTRICA QUANTO AMARA COMMEDIA DI ANNE FONTAINE LE DISAVVENTURE SENTIMENTALI DI UNA GIOVANE DONNA (GEMMA ARTERTON), GLI EQUIVOCI E GLI INGANNI DELL'AMORE MA SOPRATTUTTO, LA POTENZA DELLA CREAZIONE ARTISTICA, DELL'IMMAGINAZIONE, E LA LORO INFLUENZA SULLA VITA REALE
Dal 32° Torino Film Festival - RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Dal 29 GENNAIO
Soggetto: Ispirato all’omonima graphic novel del 1999 di Posy Simmonds, autrice di Tamara Drewe, da cui Stephen Frears ha tratto un film nel 2010.
Commedia eccentrica e amara, Gemma Bovery racconta le disavventure sentimentali di una giovane donna, Gemma (Gemma Arterton), gli equivoci e gli inganni dell'amore ma, soprattutto, la potenza della creazione artistica, dell'immaginazione e la loro influenza sulla vita vera.
Martin (Fabrice Luchini), panettiere in un villaggio della Normandia, ha un'immaginazione sfrenata e una grande passione: la letteratura romantica ottocentesca. Quando arrivano i nuovi vicini, una coppia di inglesi che si chiamano Gemma (Gemma Arterton) e Charles Bovery, Martin viene subito colpito dall'assonanza dei loro nomi con quelli dei protagonisti di Madame Bovary. Comincia così a fantasticare sulla bella Gemma, su suo marito e sul rampollo di una famiglia altolocata che si è ritirato in campagna per scrivere la tesi. Secondo Martin stanno ripercorrendo la storia del capolavoro di Flaubert.
SHORT SYNOPSIS:
Martin, an ex-Parisian well-heeled hipster passionate about Gustave Flaubert who settled into a Norman village as a baker, sees an English couple moving into a small farm nearby. Not only are the names of the new arrivals Gemma and Charles Bovery, but their behavior also seems to be inspired by Flaubert's heroes.
Commento critico (a cura di VALERIO DEL CROCE)
L’arte che imita la vita che imita l’arte, un percorso che vuole trasformare uno dei primi esempi di romanzo realista, Madame Bovary di Gustave Flaubert, in un viaggio attraverso immagini cinematografiche.
Questo il tentativo del film Gemma Bovery, diretto da Anne Fontaine. Tratto a sua volta dalla graphic novel di Posy Simmonds, è una feroce commedia carica di profondità umana. La pellicola possiede una sorprendente ironia carica di un grande potenziale comico. L’esperimento audace è proprio la natura della storia: una graphic novel che si basa su un archetipo letterario femminile e che si trasforma in film.
Le basi di partenza sono le stesse dell’opera di Flaubert e del romanzo grafico Gemma Bovery, nelle quali come punto fermo c’è la descrizione della pochezza della vita di provincia. Il romanzo della Simmonds, e quindi poi la relativa trasposizione cinematografica, prendono poi una direzione nuova, diversa e contemporanea: uno degli esempi più
importanti riguarda la figura del panettiere depresso, interpretato da Martin Joubert, innamorato di quella donna sfuggente e accattivante descritta nell’opera di Flaubert.
Gemma Bovery (Gemma Arterton) incarnerà quella fantasia e susciterà nell’uomo stupore, attrazione e curiosità : l’effetto di questa sorta di omaggio a questa donna e al testo tanto caro a Martin, che ha la sensazione di riviverlo in prima persona, è lo spunto vincente per un film elegante, equilibrato e solo in alcuni momenti con tratti un po' troppo statici.