PER AMOR VOSTRO: NEI VORTICI PSICOANALITICI DI GAUDINO L'ICONICA VALERIA GOLINO, MERITATA 'COPPA VOLPI' A VENEZIA 72.
Dalla 72. Mostra del Cinema di Venezia - Coppa Volpi per la 'Migliore Interpretazione Femminile' (Valeria Golino) - RECENSIONE - Dal 17 SETTEMBRE
"Erano pionieri, e la psicanalisi era un'idea rivoluzionaria. Ha scoperto tanti scheletri nell'armadio e rivelato molti tabù. bAlla fine del diciannovesimo secolo hanno visto la luce grandi correnti di nuove idee che hanno dato vita ad una nuova concezione completamente nuova della società ".
Lo scrittore e sceneggiatore Christopher Hampton
(Per amor vostro; ITALIA/FRANCIA 2015; Drammatico; 109'; Produz.: Figlidelbronx/Eskimo/Buena Onda/Gaundri Film/Minerva Pictures Group/Bea Production Company in collaborazione con Les Films des Tournelles e Rai Cinema; Distribuz.: Officine UBU)
NEL METALINGUISMO CINEMATOGRAFICO DI GIUSEPPE M. GAUDINO UN'ICONICA VALERIA GOLINO CHE HA BEN MERITATO LA COPPA VOLPI PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE FEMMINILE A VENEZIA 72.
assolutamente chiaro nella mente di Anna (meritatissima la Coppa Volpi vinta da Valeria Golino per la 'Miglior Interpretazione Femminile' a Venezia 72.), regina incontrastata di visioni allucinatorie, di esternazioni di memorie d'infanzia, così come di una realtà domestica che su altre spalle avrebbe potuto risultare a dir poco intollerabile. La quotidianità sommossa da un marito che lei provoca spudoratamente a dispetto della sua innegabile aggressività e propensione alla facile violenza. I tre figli, due femmine e un maschio, sordomuto, fanno da coperchio ad una pentola che bolle guardando bene di non far mai esondare il proprio, scottante, è proprio il caso di dirlo, contenuto. Ma chi è Anna/Golino?
Si diceva di questo meta cinema con cui Gaudino confeziona questa ardita, ambiziosa e forse un tantino pretensiosa, sotto certi aspetti, pellicola. Pellicola sperimentale che d'altra parte trasuda un grande amore per il cinema e per i meccanismi di fiction e recitazione, spesso
in scena grazie al lavoro di Anna, artigiana del cosiddetto 'gobbo' che suggerisce i testi agli attori quando recitano per la televisione. Battute che spesso rimbombano nella mente di Anna come portavoci personali della sua stessa vita reale. Ma l'amore per il cinema, o per meglio dire, per la creazione artistica in senso lato, in un flirt ininterrotto con il teatro, con le arti figurative e la video arte, occhieggia da ogni poro di questa 'scomposta' pellicola, e persino dalle rudimentali prove di recitazione del figlio sordomuto, ricalcate di pari passo su dirette televisive, ammiccanti alle origini stesse della settima e del palcoscenico primigenio. Beh, per raccontarci Anna e le sua caotica dimensione personale e familiare, la cui sospensione tra il Bene e il Male non sarà del tutto delineata se non in prossimità dell'epilogo - quando si ha l'impressione di essere stati disarcionati dal cavallo in corsa per guadagnare
la sella di un ronzino travestito da thriller - Gaudino veste a sua volta i panni di una sorta di cantastorie. Così, in musica, racconta, cantando, mentre sfilano i sottotitoli che affettuosamente italianizzano la natura strettamente dialettale partenopea del testo della canzone. Una melodia popolare tanto quanto le icone d'arte sacra cui fa ricorso il regista, in stile para fumettistico, e che riveste del portante ruolo di portavoce di quella Fede paesana, ben florida nei quartieri cittadini di Napoli: la madre di Anna, con tutte quelle riverenze per grazia ricevuta e per il modo con cui parla con i morti, con l'al di là , ne è l'espressione vivente più autentica.
Insomma, un calderone in continua ebollizione, il cui olezzo non sempre è naturalmente gradevole ad attizzare l'appetito, ma che d'altra parte sembra farsi perdonare lo spavaldo azzardo - che conta qualche anello mancante così come qualche anello di troppo, a seconda
dei momenti - con la plausibile lettura d'insieme nei termini di visualizzazione di scorci psicoanalitici. Scorci di psicoanalisi raccontati con il ritmo delle arti, palpitanti tutta la disarmonica, scollegata, soggettiva della memorabile, inconsueta, protagonista.
Per amor vostro - featurette 'L'arrivo del regista e del cast a Venezia'
Il giudizio della critica
The Best of Review
International Press
Italian
Press
"C'è un'ispirazione vera. Il suo personaggio rimane a lungo dopo la visione."
L'Espresso
"Visionario e originalissimo."
Grazia
“Un formidabile racconto.â€
“Emozionante.â€
“Momenti di pura magia.â€
“Un film difficile da dimenticare.â€
La Repubblica
"Uno dei film più belli visti al Lido."
“Valeria Golino, la migliore delle nostre attrici, col suo talento straordinario di interprete capace di entrare con ogni muscolo, nervo, corda dell’emozionalità nella materia del fotogramma.â€
Il Manifesto
“Giuseppe Gaudino fa il miracolo, il migliore degli italiani in gara.â€
Il Fatto Quotidiano
"Una autentica sorpresa."
“Golino in stato di grazia.â€
Il Giornale
“Una storia di incanti e malavita che spiazza e affascina.â€
“Un cast magnifico. Valeria Golino lascia il segno e con lei Massimiliano Gallo e Adriano Giannini, bravissimi.â€
Il Mattino
"Gaudino qui s'inventa un cinema paradossale in grado di restituire una vera e propria visione del mondo, la visione indecisa e struggente, gioiosa e segnata di Anna. Andate e godetene tutti, questo è uno dei nostri migliori cinema possibili."
Film Tv
"Una vera perla, una straordinaria Valeria Golino."
Avvenire