Golden Globes 2021 - 2 Nominations: 'Miglior Film Commedia o Musicale'; 'Miglior Attore in un film Commedia o Musicale a James Corden - RECENSIONE - Meryl Streep e Nicole Kidman protagoniste e di nuovo insieme dopo la seconda stagione di Big Little Lies - Dall'11 Dicembre
"Ricordo molto bene quando ho visto 'The Prom' a Broadway: era una notte molto nevosa di gennaio 2019, mi avevano invitato ed ero curioso. All'epoca, come molti, mi sentivo un po' depresso e non avevo idea di che cosa stessi per vedere. Tra il pubblico ho visto famiglie, persone che ridevano e piangevano: tutti stavano vivendo una grande esperienza, me compreso. La protagonista viene dall'Indiana e le viene impedito di andare al ballo della scuola: mi sono reso conto che quella era la mia stessa esperienza. Anche io vengo dall'Indiana e mi fu impedito di andare al mio ballo: mi ci sono rivisto. È così pieno di gioia e ottimismo: parla di un argomento serio ma è divertente. All'uscita del teatro sono andato a cena col produttore, siamo amici, e gli ho detto che avrei voluto trasformare lo spettacolo in un film. Tutto è cominciato da lì. È stato tutto molto rapido e spontaneo. Mi ha fatto sentire bene: è un musical vecchio stile"
Il regista Ryan Murphy
(The Prom; USA 2020; Musical-comedy; 132'; Produz.: Netflix e Ryan Murphy Productions; Distribuz.: Netflix)
Soggetto: Basato su un'idea originale di Jack Viertel. Dal romanzo e dal 'musical book' di Chad Beguelin e Bob Martin.
Cast: Meryl Streep (Dee Dee Allen) James Corden (Barry Glickman) Nicole Kidman (Angie Dickinson) Kerry Washington (Mrs. Greene) Keegan-Michael Key (Mr. Hawkins) Andrew Rannells (Trent Oliver) Ariana DeBose (Alyssa Greene) Jo Ellen Pellman (Emma Nolan) Tracey Ullman (Vera) Kevin Chamberlin (Mr. Sheldon) Mary Kay Place (Grandma Bea) Logan Riley (Kaylee) Sofia Deler (Shelby) Nico Greetham (Nick) Nathaniel J. Potvin (Kevin) Cast completo
Makeup: Eryn Krueger Mekash (direttrice trucco) e Chris Clark (direttore parrucco)
Casting: Alexa L. Fogel
Scheda film aggiornata al:
14 Novembre 2024
Sinossi:
In breve:
Un gruppo di esilaranti stelle del teatro ossessionate da se stesse sconvolge una piccola città conservatrice dell'Indiana a sostegno di una ragazza del liceo che vuole portare la sua ragazza al ballo.
Short Synopsis:
A troupe of hilariously self-obsessed theater stars swarm into a small conservative Indiana town in support of a high school girl who wants to take her girlfriend to the prom
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
“Non c’è nessuna differenza tra il Presidente degli Stati Uniti e le celebrità . È una questione di potereâ€
Lo strillo dovrebbe essere il tema della discriminazione: omofobia e bullismo in testa. Ma alla fine, il vero strillo sono loro: sapere che ci aspetta la coppia Meryl Streep e Nicole Kidman non vi mette in subbuglio? Beh, in effetti credo proprio di si. The Prom di Ryan Murphy (Correndo con le forbici in mano, Mangia, prega, ama, Glee) radica da un’idea originale di Jack Viertel ma anche dal romanzo e dal ‘musical book’ di Chad Beguelin e Bob Martin. Ed ecco la parola magica: ‘musical’, che si accoppia magnificamente con l’altra, ‘the prom’, vale a dire ‘il ballo’, ovvero i famoso ‘ballo della scuola’ che in America equivale ad un autentico debutto in società , nel bene e nel male. Eppure, per quanto The Prom non manchi il suo bersaglio, il sotto testo
diventa il leitmotiv di gran lunga più interessante del tema primario. E la ‘commedia umana’, o per meglio dire ‘dramedy’, arriva dritta dritta da Broadway, in cui non si fanno mancare doti canore e ballerine di indubbio appeal. Ma chi ruba la scena a tutti è sempre lei, che, armata di trucco e parrucco, dieta o ritocco digitale che sia, surclassa persino se stessa - in Mamma mia! era già più che notevole! - e diventa letteralmente esplosiva, con una invidiabile verve da trentenne. Si direbbe che, pure all’ombra del suo ben noto, immenso, talento, riesca sempre a sorprenderti ogni volta. Meryl Streep nei panni dell’egocentrica star di successo in declino Dee Dee Allen, fresca di stroncatura di stampa (nientemeno che il “New York Timesâ€) è, di fatto, la vera icona di The Prom, dove riesce a sfangarla pure in groppa a tutte le ingenue banalità a grappolo della sceneggiatura,
al punto da mettere a rischio l’intera struttura. Beh, diciamo che in The Prom è tutto ‘molto americano’, per così dire, scialbato, ovvero, superficiale, laddove ogni problema si fa risolvibile con un colpo di spugna o quasi. Persino i cruciali nodi biblici, passando per letture approssimate delle istituzioni ecclesiastiche, vengono abbattuti con l’accetta in men che non si dica, cantandoci e ballandoci sopra - a rigor di musical - in un centro commerciale dotato di scenografica fontana.
Ma tutto parte dalla scuola, con l’organizzazione del ballo da cui occhieggia la sua ‘testata d’angolo’: una ragazza (la Emma di Jo Ellen Pellman) chiede di andare al ballo con un’altra ragazza (la Alyssa di Ariana DeBose) - due voci stupende! - e questo, nel bigotto ed oscurantista Stato dell’Indiana, non è proprio accettabile. Una causa appetibile come maschera opportunista per recuperare terreno, secondo il manipolo di narcisisti attori, appena disarcionati dalla sella
della celebrità .
E dunque occasione imperdibile per farsi pubblicità a buon mercato: aiutare la causa di queste ragazze facendosi portavoce del clamore necessario per difendere i diritti civili e, soprattutto, riportando i riflettori su di loro, in una luce meno avversa, per così dire. Ed ecco che Dee Dee/Streep, Angie/Kidman, Barry/Corden e un barista ex attore disoccupato (il Trent di Rannells), partono da New York alla volta dell’Indiana per un’avventura che si farà rocambolesca e persino surreale, con l’insorgere di tutta una rete di fili trasversi non sempre convincenti: in primis la ‘liaison’ tra Dee Dee/Streep e il preside della scuola (il Mr. Hawkins di Keegan-Michael Key). Liaison che va a supportare affetti genitoriali o vincoli matrimoniali spezzati, il tutto irrorato di sparute venature umoristiche, su cui troneggia la sequenza della pretesa suite in albergo, con tanto di esibizione delle rispettive statuette. Così, dopo vari osteggiamenti alla causa primaria da